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“Fattore casa”: come gestirlo al meglio nel recruiting

Complici gli aumenti del mercato immobiliare, quella abitativa è una questione che incide sempre più sulla selezione del personale, anche al di là delle dinamiche stagionali. I consigli per intercettare in maniera mirata i bisogni dei candidati e favorire il recruiting

Complici gli aumenti del mercato immobiliare, quella abitativa è una questione che incide sempre più sulla

Di Job in Tourism, 20 Marzo 2024

C’è un tema che sulle dinamiche di recruiting ha sempre avuto un certo peso nel settore dell’ospitalità, soprattutto per quanto riguarda le strutture stagionali. È quello della “casa”. Un fattore che, tuttavia, sta diventando sempre più impattante, anche in altri settori economici e non solamente per ruoli per i quali tradizionalmente l’alloggio è questione centrale nella dinamica tra domanda e offerta di lavoro, come nel caso degli operativi stagionali, appunto.

Il motivo sono gli aumenti del mercato immobiliare, che rischiano di avere conseguenze significative sui pacchetti di retribuzione e di benefit, sulle strategie di attrazione del talento così come sulle politiche di smart working (per quelle posizioni che possono prevederlo).

Cara casa

In base ai dati riportati da Robert Walters, a gennaio 2024 il prezzo delle case in vendita sarebbe, infatti, aumentato del 7,2% rispetto all’anno precedente, mentre il prezzo degli affitti del 9,8% (la fonte è il portale immobiliare Idealista). Secondo l’Osservatorio JobPricing, il “fattore casa” rimane una delle principali preoccupazioni per i lavoratori italiani che, nel 73% dei casi considera il costo della casa un fattore importante nella scelta di un nuovo lavoro e nel 62% sarebbe disposto a rinunciare a un aumento di stipendio per avere un alloggio più vicino al lavoro, mentre il 54% dei lavoratori sarebbe disposto a trasferirsi in un’altra città per trovare un lavoro con un costo della vita più basso.

“L’aumento del costo della casa – analizza Cristina Napoletano, Associate Director di Robert Walters – rappresenta una sfida per le aziende che desiderano attrarre e fidelizzare i talenti. Le aziende devono essere consapevoli di questa problematica e mettere in atto misure per rendersi più competitive sul mercato del lavoro. Un sostegno alla casa durante un trasferimento, per esempio, può rappresentare una strategia efficace per migliorare la mobilità lavorativa e ottenere vantaggi significativi. Investire nelle necessità abitative dei lavoratori non solo facilita l’adattamento al nuovo contesto lavorativo, ma contribuisce anche a ridurre lo stress e l’insicurezza legati alla ricerca di alloggio in una nuova area. Inoltre, fornire questo tipo di supporto dimostra l’impegno dell’azienda verso il benessere dei dipendenti, aumentando così la loro soddisfazione e la fedeltà all’organizzazione. ”

I consigli

Ecco, allora, qualche consiglio operativo, attuabile già in fase di selezione per intercettare in maniera mirata i bisogni dei candidati e favorire così il recruiting. Ad esempio, fornire da subito dati concreti sul costo della vita nella città in cui ci si trova, includere nel pacchetto di retribuzione e benefit un contributo per le spese di alloggio, offrire opzioni di lavoro flessibile per permettere ai dipendenti di conciliare meglio lavoro e vita privata, promuovere una cultura aziendale che valorizzi il benessere dei dipendenti. E, ancora, collaborare con le istituzioni locali per sviluppare soluzioni abitative a prezzi accessibili per i lavoratori, investire in tecnologie che facilitano il lavoro da remoto e promuovere la cultura del carpooling e del bike sharing.

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