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Fairmont, obiettivo Italia

Di Marco Beaqua, 29 Agosto 2008

Un mercato dalle elevate potenzialità, ma non sempre facile da gestire, perché i viaggiatori italiani tendono a prenotare più tardi rispetto ai turisti provenienti da altre parti del mondo. È questa la fotografia dell’Italia secondo il management di Fairmont Raffles hotels international, che si è recentemente recato a Milano per presentare i propri brand Fairmont, Raffles e Swissôtel a stampa e operatori del settore. «In effetti», ha spiegato l’executive vice president marketing & sales, Jeff Senior, «stiamo concentrando molti dei nostri progetti di marketing nel Vecchio continente, che rappresenta per noi un importante bacino di clienti, le cui potenzialità sono ancora da sviluppare pienamente. In particolare, durante l’ultimo Pow Wow, la più importante fiera internazionale del turismo a stelle e strisce, che quest’anno si è tenuta a Las Vegas dal 31 maggio al 4 giugno, abbiamo riscontrato un grande interesse verso le nostre strutture da parte degli operatori italiani».
Così si spiega la folta presenza di delegati del gruppo all’appuntamento milanese, visto come un’occasione preziosa per illustrare alcuni dei progetti futuri che Fairmont Raffles hotels international intende portare avanti nel nostro paese. «I nostri dati», ha aggiunto l’executive director leisure sales Europe, Paul Ryan, «ci indicano come in Italia il 75% del nostro business provenga dal traffico generato dai tour operator. Una percentuale che ci spinge a puntare particolarmente sull’intermediazione. Ed è per questo motivo che abbiamo intenzione di avviare nel 2009 un workshop on-line dedicato alle agenzie di viaggio. Un progetto che abbiamo già sviluppato con successo nel Regno Unito e in Germania. Il mercato tedesco, in particolare, è un caso davvero paradigmatico dell’importanza che la distribuzione ha per noi: ben il 95% delle nostre vendite in Germania proviene, infatti, dall’intermediazione. C’è anche da dire che in altri mercati, invece, le vendite dirette hanno un peso decisamente maggiore. Quello che noi cerchiamo di fare è perciò semplicemente di sviluppare, in ogni paese, il canale distributivo preferito dai nostri clienti».
A commentare gli effetti sulle performance del proprio gruppo, provocati dalla non brillantissima situazione economica internazionale attuale, è stato ancora Senior: «Non possiamo lamentarci dei risultati raggiunti durante questa prima metà del 2008. Le nostre performance si sono infatti sostanzialmente allineate a quelle dell’anno scorso. È però altrettanto vero che i viaggiatori ci hanno fatto stare a lungo col fiato sospeso. Abbiamo infatti registrato un deciso ritardo nel timing delle prenotazioni che, rispetto al 2007, si sono concentrate nel periodo immediatamente precedente alla partenza».
Lo stesso Senior ha infine tracciato una breve sintesi dei piani di espansione del gruppo, con particolare riferimento al nostro paese: «In questo momento ci troviamo nel bel mezzo di un intenso progetto di sviluppo, soprattutto dei nostri brand Raffles e Fairmont, che nei prossimi cinque anni dovrebbero passare rispettivamente da 8 a 32 e da 56 a oltre 100 strutture. I nostri piani comprenderebbero anche l’Italia, ma per ora non c’è alcunché di definito. Posso solo dire che, come destinazioni, ci interessano molto Roma e Milano. Attualmente, inoltre, stiamo studiando un progetto interessante relativo alla prossima apertura di due Raffles, ma ci troviamo ancora in una fase troppo prematura perché io possa dire qualcosa di più al riguardo».

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