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Eventi-club per il luxury travel

Il mercato del lusso visto da chi fa incontrare la domanda e l'offerta turistica top di gamma

Il mercato del lusso visto da chi fa incontrare la domanda e l'offerta turistica top di gamma

Di Massimiliano Sarti, 24 Aprile 2014

Un punto di osservazione privilegiato sull’universo del luxury travel. Nebe è una società italiana specializzata nella promozione b2b dei viaggi e del mice a livello internazionale. Fondata nel 2006 da Elisabetta Neri e Fulvio Bettini, due professionisti con una lunga esperienza alle spalle nel mondo dell’hôtellerie e degli eventi (Bettini è stato, tra l’altro, presidente di Mpi Italia), Nebe è conosciuta soprattutto per l’organizzazione di incontri professionali di alto profilo, tematici, a numero chiuso e su invito. Tra questi i più noti sono sicuramente il Mediterranean Luxury Club, il Sensoh lakes mountains & spas e Historia, riservato alle dimore d’epoca del Vecchio continente. «Noi amiamo definirli eventi-club, in modo da differenziarli dalle fiere di settore più tradizionali», racconta Elisabetta Neri. «Si tratta di occasioni per confronti one-to-one su appuntamento, che consentono, a selezionati seller italiani e buyer internazionali, di conoscersi reciprocamente grazie a un’organizzazione attenta ai minimi dettagli e a un programma ricco di momenti sia professionali sia conviviali».

Domanda. Chi sono solitamente le strutture protagoniste degli eventi?
Risposta. Ce ne sono di diverse tipologie. Credo anzi che una delle nostre forze sia proprio la capacità di convogliare in un unico contesto i grandi nomi dell’hôtellerie insieme a piccole realtà di eccellenza. D’altronde, almeno a livello internazionale, la concorrenza nel nostro campo è oggi piuttosto forte: quando abbiamo iniziato c’era solo l’Itm di Cannes, mentre ora gli eventi dedicati all’alta gamma si sono davvero moltiplicati, con lo stesso fondatore dell’Itm che, negli ultimi anni, ha per esempio creato altri due appuntamenti importanti, quali il Pure di Marrakech e il Le di Miami. Garantire ai buyer la presenza di chicche esclusive è quindi sia una necessità, sia un elemento particolarmente apprezzato dai nostri partner.
D. Come selezionate i protagonisti dell’offerta?
R. Scegliamo solo 5 stelle oppure 4 stelle di pregio: dimore storiche o strutture in grado di offrire servizi di alto livello come certe spa o boutique hotel d’eccellenza. Alcuni li conosciamo noi direttamente, altri ci vengono presentati. Per le auto-candidature, in particolare, controlliamo attentamente le referenze o andiamo noi di persona a fare una site inspection.
D. E per quanto riguarda i buyer, invece?
R. Il 95% è rappresentato da agenti di viaggio di alto profilo. Si tratta di travel consultant o travel designer, come si chiama oggi il vero consulente turistico: una figura che qui in Italia stenta ancora ad affermarsi pienamente, ma che all’estero è già molto diffusa e che a mio parere rappresenta l’unico futuro possibile per le agenzie di viaggio. Ma invitiamo pure organizzatori di eventi speciali, come per esempio i wedding planner, nonché qualche tour operator di nicchia, particolarmente interessato all’offerta luxury.
D. Anche in questo caso, quali i sono i criteri di selezione?
R. Sono simili a quelli che utilizziamo per i seller: alcuni li conosciamo già; altri ci vengono segnalati direttamente da chi partecipa alle nostre iniziative. Spesso si tratta di affiliati al circuito Virtuoso, oppure di agenzie che hanno già preso parte a eventi luxury come l’Itm o Pure. Per le auto-candidature, infine, non manchiamo mai di controllare accuratamente le referenze.
D. Dal vostro punto di vista di intermediari tra domanda e offerta, qual è lo stato del prodotto ospitalità di lusso nel mercato italiano di oggi?
R. Devo dire che il comparto ha sostenuto particolarmente bene l’impatto della crisi recente. Anzi, negli ultimi anni la destinazione Europa, e l’Italia soprattutto, ha recuperato molte posizioni sui mercati internazionali.
D. Da dove proviene prevalentemente la richiesta luxury travel per il nostro paese?
R. Lo scenario è in grande fermento. Se da una parte, infatti, i bacini di domanda classici, come il Nord America e l’Europa, tra cui in particolare la Germania, il Regno Unito e i paesi scandinavi, continuano a mantenere elevato il proprio interesse per l’Italia, a questi oggi si affiancano molte altre realtà emergenti, non necessariamente e non solo appartenenti all’area dei cosiddetti Brics. Anzi, c’è da dire che la domanda indiana, a seguito della svalutazione della rupia, si trova in questo periodo in una situazione di relativa stagnazione, mentre quella cinese rimane a tutt’oggi un rebus di ardua soluzione: un mercato difficile da intercettare, quasi impossibile da fidelizzare e particolarmente complesso da soddisfare. Di contro, se Russia e Brasile vanno piuttosto bene, crescono anche i mercati dell’Estremo Oriente, quali la Corea del Sud, l’Indonesia e il Vietnam, così come gli Stati dell’ex Unione Sovietica, come l’Azerbaijan, l’Uzbekistan e i paesi baltici. In America Latina, infine, stanno emergendo nuove realtà importanti della domanda lusso soprattutto in Colombia e in Messico. In quest’ultima nazione, in particolare, forse non tutti sanno che già da qualche anno si contano più agenzie appartenenti al network Virtuoso di quante ce ne siano in un paese in via di grande affermazione come il Brasile.
D. Quali sono, secondo lei, i pregi e i difetti dell’ospitalità italiana di alta gamma?
R. Quelli di sempre: da un lato abbiamo a disposizione l’offerta più ricca del mondo, in termini di strutture, tradizioni, cultura, storia, arte e paesaggio. Da un altro capo ci troviamo di fronte a un comparto estremamente frammentato, in cui spesso si sperimenta un’inadeguata preparazione professionale: soprattutto nelle strutture a conduzione familiare o negli hotel di proprietà di imprenditori che nulla hanno a che fare con l’hôtellerie ma che, ciononostante, si ostinano a esercitare un controllo eccessivo sulla gestione dei propri alberghi, senza affidarsi a un management veramente competente. Infine, continuiamo a registrare una cronica incapacità di fare sistema.
D. Quali, infine, i vostri programmi futuri?
R. Sicuramente confermiamo l’appuntamento autunnale con Historia a Venezia, così come gli eventi Mediterranean Luxury Club e Sensoh per il 2015. In pentola però bollono anche altre iniziative interessanti. A partire dall’Eibtm – mice and luxury workshop, che organizzeremo a Roma a fine novembre, in partnership con l’omonima fiera di Barcellona. Inoltre Puglia Promozione ci ha chiesto nuovamente di selezionare i buyer del lusso per l’evento Buy Puglia, mentre con Romantik Hotels Italia realizzeremo alcune attività ad hoc per far conoscere le loro strutture della penisola. Altre novità seguiranno poi a breve. Non siamo ancora in grado di svelarne i dettagli, ma posso già dire che alcune di queste riguarderanno sicuramente il turismo attivo: un segmento che oggi interessa anche i viaggiatori di fascia alta, desiderosi di abbinare ai propri itinerari sportivi, magari in sella a una bicicletta, dei soggiorni 5 stelle lusso e qualche indirizzo gourmand.

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