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Estate “sotto le attese”: i numeri della stagione

Assoturismo diffonde le prime stime sull'estate, che evidenziano un calo dei pernottamenti dovuto soprattutto alla contrazione della domanda interna per la diminuzione della capacità di spesa delle famiglie italiane. Tiene il turismo internazionale, ma non abbastanza da compensare il calo della domanda interna

Assoturismo diffonde le prime stime sull'estate, che evidenziano un calo dei pernottamenti dovuto soprattutto

Di Job in Tourism, 5 Settembre 2024

Iniziano a circolare i primi dati sulla stagione turistica che stiamo per lasciarci alle spalle e, come già era emerso nelle testimonianze di molti operatori nel corso dell’estate, l’impressione è quella di una stagione “sotto le attese”. Così la definisce Assoturismo Confesercenti che nei giorni scorsi ha pubblicato i numeri sulle presenze elaborati dal Centro Studi Turistici che stimano un calo dei pernottamenti, tra giugno e agosto, dello 0,7%, per una flessione di 1,4 milioni di presenze rispetto allo scorso anno.

I numeri

A pesare – stima Assoturismo – è soprattutto il calo della domanda italiana (-2,9%), con valori di forte diminuzione nelle località balneari (-4,1%), termali (-5,3%) e dei laghi (-3,7%). In termini assoluti si stimano per il trimestre estivo 105,4 milioni di pernottamenti di italiani, contro i 108,6 milioni del 2023.

“La contrazione della domanda interna è stata registrata da tutte le imprese della filiera del turismo, in particolare dagli stabilimenti balneari e dalla ristorazione. Anche le strutture della ricettività – osserva ancora Assoturismo – hanno sofferto gli effetti di una minore capacità di spesa degli italiani, che hanno ridotto ulteriormente la durata dei soggiorni e innalzato di conseguenza i costi di gestione delle imprese. Complessivamente la permanenza media degli ospiti è scesa a 3,9 notti dalle 4,0 del 2023, ma è diminuita anche la richiesta di servizi aggiuntivi ed è aumentato l’interesse verso le sistemazioni a tariffe più contenute per meglio controllare il budget della vacanza”.

Un’estate “sotto le attese”

“In breve, il dinamismo delle prenotazioni registrato a inizio stagione lasciava intravedere un trimestre estivo abbastanza promettente, ma ad oggi i risultati sembrerebbero al di sotto delle aspettative non solo per le località del turismo balneare, della montagna e delle aree termali, ma anche per le destinazioni non interessate dal turismo internazionale”.

Proprio la domanda estera, invece, continua a tenere: l’aumento degli stranieri è stimato al +1,6%, avvertito maggiormente nel settore alberghiero (+2,4%), ma anche nelle strutture complementari (+0,9%). In termini assoluti i pernottamenti stimati salgono ad oltre 105,1 milioni, contro i 103,4 milioni del 2023. Un aumento che, però – è il dato – non basta a compensare il calo della domanda interna.

I dati per aree geografiche

La flessione del mercato è stata percepita in tutte le aree del Paese, ad eccezione delle strutture ricettive localizzate nelle regioni del Nord Ovest che hanno segnalato un valore di sostanziale stabilità o di leggerissima crescita (+0,4%), grazie all’aumento dei turisti stranieri (+2,2%).

Nelle regioni del Nord Est – sono le stime di Assoturismo – si registra il risultato peggiore (-1%) con un consistente calo degli italiani (-2,9%) e nonostante l’incremento degli stranieri (+0,5%). Nelle regioni del Centro la stima del risultato è del -0,8%, determinato dal calo degli italiani (-3,5%) e da un parallelo incremento degli stranieri (+1,9%). Per le regioni del Sud e Isole la stima è del -0,6%: le presenze stimate degli italiani sono del -2,8% a fronte di un aumento di quelle straniere del +4,1%.

Le aspettative su settembre

A fronte di un’altissima stagione non facile, le attese degli operatori sono ora tutte sul mese di settembre sul quale si spera agiscano da leve il meteo favorevole e tariffe più basse.

Per le prossime settimane si prevede, infatti, l’arrivo nelle strutture ricettive di 15 milioni di turisti per un totale di 50,2 milioni di pernottamenti, lo 0,6% in più rispetto a settembre 2023. Un trend, dunque positivo, anche se le imprese sperano di migliorare ulteriormente i tassi di occupazione con le decisioni di partenza sotto data. Le tendenze più ottimiste sono attese per le imprese delle città d’arte (+2,4%%), delle località rurali e di collina (+2,1%). Una leggera crescita è attesa anche per le località dei laghi (+0,9%) e ad “altro interesse” (+0,8%), mentre per le località marine (-0,5%), di montagna (-0,6%) e del termale (-1,2%) le previsioni sono di una sostanziale stabilità o di leggera contrazione della domanda.

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