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Equipaggiati per la fase 2: la case history dell’Enterprise Hotel

Di Job in Tourism, 11 Maggio 2020

All’Enterprise Hotel, 4 stelle di Planetaria Hotels in corso Sempione a Milano, sono pronti: l’emergenza sanitaria aveva spinto la società a rispondere alla “chiamata” del nuovo Ospedale Fiera Milano per ospitare il personale che sarebbe arrivato in città. “Così ci siamo attivati per approntare tutti gli standard di sicurezza e riconvertire gli spazi. Di fatto poi la necessità di accogliere medici e infermieri non si è manifestata, ma ora possiamo dire che tutto il lavoro fatto è stato un allenamento per permetterci di affrontare equipaggiati il futuro”, spiega Damiano De Crescenzo, direttore generale di Planetaria Hotels.
L’obiettivo era “garantire la sicurezza senza rinunciare a salvaguardare la nostra filosofia di ospitalità”. C’è stato in primis un accurato lavoro di documentazione e consulenza con gli esperti, anche sul fronte del personale: “Abbiamo inserito tutti i necessari dispositivi di protezione e ulteriormente innalzato il livello delle precauzioni, anche oltre quelle indicate dalle istituzioni come l’Istituto superiore di sanità”.
Parlando poi di spazi, gli interventi più corposi sono stati quelli nelle aree comuni, per ridurre al minimo i rischi di contaminazione e le occasioni di contatto: la hall è diventata solo un luogo di attraversamento, sono stati installati i termoscanner, i dispositivi di protezione sono stati applicati fin da subito al personale di presidio in hotel. In giardino i cinque-sei tavoli disponibili sono distanziati almeno tre metri uno dall’altro. Focus naturalmente anche su tutto ciò che riguarda il food and beverage, e su questo fronte gli ambienti sono stati rivoluzionati: chiusi bar e ristorante, l’area si è “spostata” nella sala congressi, al momento inutilizzata: “Uno spazio ampio dove posizionare i tavoli ad almeno 2 metri di distanza: ho cercato e trovato una soluzione simile a quella dei pasti serviti in aereo”, ovvero un vassoio completo da prelevare e riscaldare in autonomia in un microonde, un distributore di bevande e altri accorgimenti per evitare il più possibile il contatto tra l’ospite e il personale e procedere in modo sicuro anche allo smaltimento dei rifiuti, ma garantendo una ristorazione 24 ore su 24.
Gli interventi hanno riguardato anche le camere, dove sono stati eliminati tutti i “fronzoli”. “Quindi via depliant e cuscini di arredo per esempio. Rimane l’essenziale che garantisce il comfort”.
E ora si guarda alla riapertura e alla fase 2, che nelle considerazioni del manager potrà snodarsi in diverse tempistiche e modalità e allora anche in hotel saranno pronti a modulare l’offerta di conseguenza: “Se si aprirà presto in una prima fase dovremo seguire procedure molto rigide, se poi l’allerta si allenterà è probabile tuttavia che rimarranno i timori e dunque le precauzioni verranno richieste quasi tutte. E in una successiva fase “verde” ci sarà infine un ritorno a una normalità che però non sarà quella cui eravamo abituati fino a febbraio, avrà modalità diverse e la crisi covid-19 ci avrà insegnato anche a capire gli errori che facevamo in passato. Credo che verranno create nuove tendenze, si scopriranno nuovi comportamenti che agevoleranno una trasformazione”.

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