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Enoturismo, regolamentata la vendemmia turistica

Siglato il protocollo d'intesa tra l’Ispettorato nazionale del lavoro e l’Associazione nazionale Città del Vino che regolamenta le modalità con le quali cantine e strutture ricettive possono far vivere agli ospiti l'esperienza della vendemmia

Siglato il protocollo d'intesa tra l’Ispettorato nazionale del lavoro e l’Associazione nazionale Città d

Di Job in Tourism, 20 Luglio 2023

Vincoli di orario e indicazioni condivise sulla modalità di svolgimento: la vendemmia turistica è stata regolamentata nei giorni scorsi da un protocollo d’intesa sottoscritto fra l’Ispettorato nazionale del lavoro e l’Associazione nazionale Città del Vino. Un accordo che permetterà d’ora in poi alle cantine e alle strutture ricettive di fare vivere l’esperienza della vendemmia a ospiti e visitatori in sicurezza e seguendo regole precise.

Cosa prevede il protocollo d’intesa

Il documento precisa che la vendemmia turistica non può considerarsi un rapporto di lavoro, ma “si intende l’attività di raccolta dell’uva, non retribuita, di breve durata, episodica, circoscritta ad appositi spazi, avente carattere culturale e ricreativo, svolta da turisti e correlata preferibilmente al soggiorno in strutture ricettive del territorio e/o alla visita e degustazione delle cantine locali nell’ambito di un’offerta turistica di tipo integrato”. Per questo, ai turisti che partecipano non può essere corrisposto alcun emolumento, né in denaro né in natura, l’attività deve essere circoscritta in determinate fasce orarie e in zone della vigna distinte da quelle nelle quali operano i vendemmiatori professionisti e non può ripetersi per più di due volte nella stessa azienda vitivinicola nell’arco della stessa settimana.

La vendemmia dovrà svolgersi sotto il controllo di referenti della struttura, “che dovranno vigilare sul rispetto delle prescrizioni in materia di sicurezza e garantire il perseguimento delle finalità culturali e ricreative dell’evento”, e con “modalità che assicurino la salute e sicurezza dei turisti, anche con riferimento alle attrezzature messe a disposizione degli stessi nonché agli indumenti e alle calzature indossate”, senza possibilità di usare alcun tipo di macchina agricola.

Un impulso all’enoturismo

“Andare a regolamentare la vendemmia turistica – ha sottolinea il presidente dell’Associazione nazionale Città del Vino, Angelo Radica – significa dare un importante impulso all’enoturismo, che in Italia vale già un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro e 14 milioni di presenze, ed è un’opportunità ulteriore per tutti i territori enologici. Grazie a questo accordo, le cantine avranno tutta la tranquillità di far svolgere in sicurezza per i turisti una esperienza turistica, senza incorrere in spiacevoli equivoci con le autorità preposte ai controlli sul lavoro”.

 

 

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