Eh si, mi piace viaggiare. Non soffro di jet lag, in qualunque parte del mondo io voli quando scendo il mio orologio biologico mi posiziona in quella località, se è notte mi viene sonno, se è giorno mi sento attivo: una bella fortuna. Quando sono in nave mi piace farmi cullare dal mare; vivo la vita di bordo con partecipazione, respiro la salsedine che si leva dalle onde e sono rilassato. In treno mi creo la ma “cuccia”, un angolo organizzato con riviste e libri; mi sgranchisco le gambe andando a bere un caffè nella carrozza ristorante e, soprattutto, guardo il panorama che scorre veloce. Non parliamo poi della macchina, mi basta sedermi al volante per sentirmi già in vacanza.
Quest’estate avevo in programma a giugno di passare una settimana in Grecia, a Rodi, bilanciando le visite culturali alle rovine con i bagni nel caldo mare, a ridosso della Turchia. Ad agosto poi pensavo di andare in Islanda; cascate, soffioni, vulcani: un mondo diverso.
Dopo è arrivato il coronavirus e ho cambiato programma; perché non approfittarne per passare una bella vacanza nel nostro Paese che, non a caso, chiamiamo Bel Paese.
Allora riconvertiamo il mare della Grecia con il Tirreno; una bella settimana in Versilia, dove si può godere dell’inimmaginabile: mare, gastronomia, montagne e, nelle vicinanze, cultura. Poi, in agosto in Sicilia, una regione che, riconosco, ho trascurato nelle mie passate vacanze; mi viene l’acquolina in bocca a pensare alla pasta con le sarde, alla cassata, al pesce fresco e a tante, tante altre delizie. Le spiagge, lunghe e sabbiose lambite dal mare caldo e trasparente; il teatro greco di Taormina o l’area archeologica di Selinunte. Cosa si vuole di più?
Leggo ora che il Governatore della Sicilia Nello Musumeci ha annunciato solennemente (come solo un Governatore può fare….): “turisti del nord Italia non venite in Sicilia”.
Non sia mai che le prossime vacanze le debba passare all’Idroscalo, “il lido dei milanesi”?
Well, I do like travelling. I do not suffer from jet lag; wherever in the world I fly, as soon as I land, my biological clock sets me in sync with that place: if it is night, I get sleepy, if it is day, I feel active: it is a real good fortune. When I am in a ship, I enjoy being lulled by the sea; I like participating in onboard life, I breathe the saltiness rising from the waves and feel relaxed. In a train, I create my own comfort corner, organised with magazines and books; I stretch my legs by going for coffee in the dining car and, above all, I watch the view that runs fast outside the windows. Not to mention the car: no sooner do I sit at the wheel than I feel on holidays.
This summer, I was planning to spend a week in June in Greece, in Rhodes, balancing cultural visits to the ruins with swims in the warm sea, near Turkey. In August, I was thinking of going to Iceland: waterfalls, fumaroles, volcanoes, a different world.
Then the coronavirus arrived, and I changed my plans; why not take advantage of the situation to spend a nice holiday in our country, which is not by chance called the Beautiful Country?
So, let’s convert the sea of Greece into the Tyrrhenian Sea; a nice week in the Versilia, where you can enjoy unimaginable pleasures: the sea, the cuisine, the mountains and – in the nearby area – the culture. Then August in Sicily, a region which I confess I neglected in my past holidays. I feel my mouth watering just thinking about pasta with sardines, cassata, fresh fish and many other delights. The long and sandy beaches washed by a warm, transparent sea. The Greek Theatre of Taormina or the archaeological area of Selinunte. What more can one desire?
I am reading now that the Governor of Sicily, Nello Musumeci, has announced solemnly (like only a Governor can….): “Tourists from northern Italy, do not come to Sicily!”.
Am I going to end up spending my holidays at the Idroscalo, the “Sea of Milan”?
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