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E così termina anche il 2003

Di Antonio Caneva, 17 Dicembre 2003

Ho acquistato un libro sulla legge Biagi che intendo leggere in treno, mentre tra breve andrò a Venezia per la semestrale AIRA, che si tiene oggi all’hotel San Clemente.
La legge Biagi é solo l’ultimo dei grandi eventi che hanno reso quest’anno uno dei più significativi nella storia del nostro paese negli ultimi anni. Il 2003 è iniziato decisamente male con un insieme di eventi negativi e luttuosi; particolarmente la guerra in Iraq e la SARS, ma anche nell’economia l’anno che sta terminando ha morso profondamente: la crisi che si preconizzava sarebbe terminata con l’inizio di quest’anno é invece proseguita coinvolgendo nazioni piccole e grandi, accumunandole in scenari difficilmente ipotizzabili: la Germania che, assieme alla Francia, chiede una deroga al patto di stabilità é un fatto assolutamente straordinario. Chi vive di turismo ha sicuramente i nervi scoperti, sensibile al minimo stormire di suggestioni negative che però, e non vorrei proprio essere smentito dai fatti, nel prossimo futuro, si stanno attenuando lasciando spazio a prospettive migliori. Il terrorismo internazionale é sempre presente però sul fronte dell’economia si notano segnali confortanti. Il Giappone dopo parecchi anni comincia ad avere un’economia positiva, gli Stati Uniti stanno sperimentando una crescita inebriante e, finalmente, anche in Europa, timidamente, si comincia a parlare di ripresa. Mai come in questi mesi, a mia memoria, si é avuto un numero così elevato di nuove aperture di alberghi importanti mentre sul frone del lavoro, in attesa delle circolari ministeriali, assistiamo alla nascita di una legge che dovrebbe definitivamente modernizzare il mondo del lavoro.
I prossimi mesi saranno sicuramente indicativi della tendenza futura; si attendono notizie sulla lotta al terrorismo e conferme sul trend di crescita dell’economia: questo per quanto riguarda i grandi scenari mentre poi, come al solito, ognuno individualmente dovrà tirarsi su le maniche e darsi da fare.
Mentre mi affretto ad andare alla stazione per questo breve viaggio che mi consentirà di visitare una delle strutture più entusiasmanti del nostro paese, vi ringrazio per l’attenzione che avete prestato alla nostra attività nel corso dell’anno ed auguro a tutti, in questo ultimo editoriale del 2003 (riprendiamo le pubblicazioni il nove gennaio), serene festività ed un felice anno 2004.

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