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Donne ai vertici, la (lunga) strada ancora da percorrere

I dati, poco incoraggianti, del WTTC sulla leadership al femminile nel settore e il punto di vista delle donne che guidano l’ospitalità del Belpaese su un “soffitto di cristallo” ancora in gran parte da infrangere

I dati, poco incoraggianti, del WTTC sulla leadership al femminile nel settore e il punto di vista delle donn

Di Job in Tourism, 8 Marzo 2023

Rappresentano il 50% della forza lavoro complessiva del settore del tempo libero, ma più si sale di livello, più le donne che ricoprono ruoli apicali diventano rare. Al punto che, arrivati al gradino aziendale più alto – quello dei CEO – solo il 7% delle società del comparto risulta guidato, a livello globale, da una donna. E’ il dato principale che emerge dalla ricerca “The numbers behind women in leadership: Leisure” realizzata dalla società di consulenza Aptamind Partners e sponsorizzato dal World Travel & Tourism Council (WTTC), diffusa nei giorni scorsi, sul mondo alberghiero e dell’intrattenimento.

I dati internazionali

Secondo lo studio, a fronte di una rappresentanza femminile pari al 50% della forza lavoro complessiva delle aziende che operano nel comparto del tempo libero, la percentuale di donne scende al 42% nel mid-level management e al 33% nel senior management. Se si guarda al C-Suite Level poi – ovvero ai livelli più alti di responsabilità manageriale – solo un executive su 5 è una donna fino a scendere al 7% del totale globale di rappresentanza femminile per i CEO. Nel caso specifico dell’hôtellerie, poi, questa percentuale di fatto si annulla dal momento che nessun grande gruppo alberghiero internazionale è, al momento, a guida femminile. Numeri più incoraggianti arrivano dai consigli di amministrazione, che hanno visto crescere il numero delle donne sedute nei board delle aziende del settore dal 17% del 2007 al 28% del 2022.

Nella settimana che celebra la Giornata internazionale dei diritti della donna abbiamo provato a capire cosa c’è dietro questa perdurante disparità di genere. Insieme alle donne che in Italia ricoprono ruoli di rilievo – dalle amministratrici delegate di grandi gruppi alberghieri alle general manager di rinomati hotel simbolo dell’ospitalità Made in Italy fino alle top manager e alle responsabili delle risorse umane del settore – ci siamo chiesti quali siano le conseguenze economiche (e non) del disequilibrio di genere che continua a rappresentare un tratto distintivo della leadership, anche nell’ospitalità italiana. Soprattutto, abbiamo cercato di indagare quali azioni dovrebbero essere intraprese tanto a livello istituzionale quanto da parte delle singole aziende per provare concretamente a infrangere il famigerato “soffitto di cristallo”, evidentemente ancora duro a scalfirsi anche nel mondo del travel. Le loro analisi e testimonianze, insieme al racconto delle best practice messe in campo della aziende per le quali lavorano, nel nuovo numero di questa settimana del giornale di “Job in Tourism”, che potete leggere qui.

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