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Dimmi di che valigia sei

Il 22% dei vacanzieri porta con sé il proprio pc

Il 22% dei vacanzieri porta con sé il proprio pc

Di Massimiliano Sarti, 17 Giugno 2011

In tempi in cui i turisti non arrivano più da soli, ma vanno conquistati uno per uno, avvicinandoli e convincendoli della bontà della propria offerta, conoscere i loro comportamenti e le loro esigenze in viaggio è un obiettivo fondamentale per chi intende vincere la dura battaglia del mercato. L’avvento del web 2.0 e dei social network, con le loro mille occasioni di contatto tra operatori e consumatori, ha reso inoltre ancora più pressante la necessità di comprendere le abitudini del target a cui ci si intende rivolgere. Anche perché più si conosce, più argomenti si possono trovare per aprire un canale di comunicazione privilegiato con i propri potenziali clienti. E qual è uno degli elementi principali che accomuna tutti i viaggiatori? Il bagaglio, naturalmente. Lo sapevate, per esempio, che per circa 8 milioni di nostri concittadini (ben il 32% di chi quest’estate andrà in ferie) prepararlo è già un po’ come essere in vacanza?
«E tu di che valigia sei? Gli italiani e le vacanze estive 2011» è il titolo di un’indagine realizzata da Doxa, su commissione dell’Osservatorio Europcar, per scoprire le abitudini dei nostri concittadini sul tema. «Le ricerche qualitative, così poco comuni in ambito turistico», spiega il direttore marketing della società di noleggio auto, Marco Brotto Rizzo, «possono, in realtà, rappresentare una risorsa importante per quegli operatori che intendano adeguare la propria offerta alle reali esigenze della domanda».
E quali sono allora i comportamenti rilevanti degli italiani in tema di valigie? Vediamoli con ordine: Il trolley, prima di tutto, è il bagaglio preferito per il 67% di chi quest’estate partirà per le vacanze. E poi c’è il rapporto dei nostri connazionali con il rito delle valigie che, se per alcuni (il 28%) resta una specie di incubo («non so mai cosa metterci e ho paura di dimenticare l’essenziale»), rimane comunque contrassegnato da una buona dose di pragmatismo: la maggior parte delle persone (il 71%) prepara, infatti, i bagagli in massimo due ore e, soprattutto, si decide a farlo davvero all’ultimo minuto, con il 61% che vi si dedica appena il giorno prima della partenza. Per precisione statistica, per la verità, bisogna chiarire che esiste anche una pattuglia di pignoli (il 14%) che ci impiega più di quattro ore, mentre uno zoccolo duro di superprevidenti (il 10%) inizia a metterci mano almeno tre o quattro giorni prima.
In ogni caso, non c’è ordine e razionalizzazione che tenga, a qualcosa gli italiani non rinunciano mai: dichiarano, in particolare, di non partire mai senza mettere in valigia un kit di pronto soccorso (il 42%), le scarpe preferite (il 34%), qualche libro (il 33%), almeno un vestito elegante per una serata un po’ speciale (il 31%) e, in un rilevante 22% dei casi, persino il pc. Un dato quest’ultimo che da solo sottolinea l’importanza del tema connettività in albergo, ormai un elemento assolutamente da non sottovalutare neppure quando si pensa a un target leisure. Per Nicola Fabbri, docente di economia del turismo presso l’università di Milano Bocconi e membro del comitato scientifico di Europcar, «la tendenza a fare le valigie all’ultimo minuto si inquadra peraltro in una dinamica strutturale dei comportamenti di vacanza degli italiani, e di tutti turisti più in generale: negli ultimi decenni si è infatti assistito sia a una contrazione molto forte del tempo libero sia alla sua diversificazione; molte famiglie dedicano perciò a questo momento il minimo indispensabile. Concedersi il tempo necessario per farle con calma è diventato ormai un lusso per pochi».
Ma preparare i bagagli per andare in vacanza è anche un rito con sfumature sociali. Se è vero, infatti, che la maggior parte delle persone (il 66%) dichiara di fare tutto da sé, tralasciando il 10% di furbi che rigira l’incombenza a qualcun altro, resta un significativo 24% di persone che le prepara insieme a un familiare. Il 45% del campione ammette quindi di avere almeno un trucco o segreto per fare entrare tutto quello che serve (e anche il superfluo) in valigia. Si parte con definizioni più generiche, tipo ordine («Sistemare le cose nel modo migliore») e metodo («Ogni cosa al posto giusto»), per passare, poi, ad accorgimenti più specifici: c’è, per esempio, chi piega tutto con cura, chi arrotola le cose, chi le mette negli spazi vuoti e chi riempie gli angoli; chi, ancora, mette le cose piccole nelle scarpe e chi, infine, sistema prima le cose grandi e poi le piccole. L’effetto, in ogni caso, non è sempre ottimale, visto che il 27% degli italiani, nonostante tutti questi trucchi, finisce per dover chiudere la valigia ricorrendo a metodi poco ortodossi: il 13%, molto semplicemente, ci si siede sopra; il 14%, invece, chiede persino soccorso: «qualcuno spinge i bordi e qualcun altro manovra la chiusura lampo».

Il ritorno dell’Emilia Romagna

La crisi economica continua a farsi sentire. È questa purtroppo l’evidenza più rilevante dei dati della ricerca dell’Osservatorio Europcar-Doxa sui comportamenti degli italiani in occasione delle prossime vacanze. La percentuale di quanti non andranno in vacanza (il 51%) torna, infatti, a essere più alta rispetto a quella (il 49%) che programma di andarci; il che ripropone di fatto la situazione, immediatamente post-crisi, dell’estate 2009. «La riduzione della popolazione vacanziera dal 56% del 2010 al 49% di quest’anno», commenta Nicola Fabbri, «è un dato parzialmente inatteso, ma conferma il fatto che per gli italiani il momento difficile non è stato ancora superato. E il recente rialzo dei prezzi del petrolio ne ha ulteriormente acuito la percezione. D’altra parte, la crisi del Sud del Mediterraneo innescherà certamente, da parte delle famiglie, una certa tendenza alla sostituzione delle mete egiziane e tunisine con destinazioni similari (tra cui sicuramente quelle italiane), compensando in questo modo, almeno in parte, il rallentamento dei flussi connesso alla crisi».
Cresce, infatti, il peso delle destinazioni italiane (giunto al 74% dei vacanzieri), con la solita Sardegna in cima alle preferenze dei nostri concittadini (scelta dal 13% dei partenti) e con l’Emilia Romagna, l’anno scorso in quinta posizione, che raggiunge il posto d’onore insieme alla Puglia (con il 9% delle preferenze). A chiudere il gruppetto delle regioni più gettonate, infine, Sicilia e Toscana con l’8% del gradimento. « E se il balneare costituisce sempre lo zoccolo duro delle vacanze degli italiani», conclude Fabbri, «prosegue tuttavia la lenta ma costante crescita dei segmenti montano e culturale, che nell’arco di dieci anni hanno quasi raddoppiato la percentuale dei propri visitatori. Vi è, quindi, la conferma di una tendenza strutturale del comportamento turistico di una parte degli italiani, che cercano sempre di più la componente attiva della vacanza». Un’ultima curiosità: il 7% degli italiani sta pensando (o ha già deciso di farlo) di noleggiare l’auto più adatta alle proprie esigenze… magari quella con il portabagagli più ampio, a prova di rinunce e amica delle comodità.

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