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Digitalizzare è meglio (anche se si è piccoli)

Dalla velocizzazione del recruiting al contenimento del turnover fino all’alleggerimento del lavoro amministrativo: tutti i vantaggi della digitalizzazione nelle HR per le piccole e medie imprese, anche alberghiere

Dalla velocizzazione del recruiting al contenimento del turnover fino all’alleggerimento del lavoro amminis

Di Ludovica Mati, 5 Aprile 2024

Mancanza di competenze, costi troppo alti, scarsa qualità dei dati necessari per l’utilizzo delle tecnologie di AI: sono queste le difficoltà principali che le piccole e medie imprese italiane, anche del ricettivo, incontrano quando si parla di digitalizzazione dei processi. Non a caso, a usare tecnologie di intelligenza artificiale è solamente il 5% delle PMI italiane, riportava qualche tempo fa il “Rapporto Imprese e ICT 2023” dell’Istat.

Ma come stanno le cose se si guarda, nello specifico, alle risorse umane? In occasione dell’HR Innovation Forum, ha provato a fare il punto Factorial, start up che accompagna le aziende nell’automazione dei processi che attengono alle risorse umane. Sulla base della propria esperienza, Factorial ha, dunque, individuato quattro aree nelle quali i professionisti del personale delle piccole e medie imprese potrebbero ottenere vantaggi da una maggiore digitalizzazione e dall’impiego dell’intelligenza artificiale (ne abbiamo parlato nell’ultimo numero del magazine di “Job in Tourism” che si può leggere per intero a questo LINK).

Benessere in azienda

Il primo, neanche a dirlo, è quello del benessere dei dipendenti. “Il wellbeing aziendale – hanno spiegato Michela Valentino e Matteo Calcavento, consulenti HR di Factorial Italia – si riferisce al livello di benessere fisico, mentale ed emotivo dei dipendenti all’interno di un’azienda e si basa sull’idea che vari fattori, come gli orari di lavoro, gli stipendi, i rapporti tra colleghi e le opportunità di crescita, contribuiscano a definire il grado effettivo di benessere nell’ambiente lavorativo aziendale”. Un tema che rappresenta una vera e propria sfida, se si considera che, secondo il Rapporto Gallup sul mercato del lavoro 2024, il 59% dei dipendenti pianifica di lasciare l’azienda nel giro dei successivi tre mesi, un dato che preoccupa le PMI. “Per questo motivo – hanno evidenziato i consulenti – la misurazione del benessere all’interno delle aziende, attraverso software dedicati, è oggi fondamentale. Uno dei vantaggi di digitalizzare la propria organizzazione è quello di poter utilizzare l’Employee Net Promoter Score (eNPS), strumento per misurare la soddisfazione dei dipendenti, fornendo un’indicazione diretta di quanto siano soddisfatti del loro lavoro e dell’ambiente”.

Turnover

C’è poi il tasto – particolarmente dolente nel settore alberghiero e del turismo – del turnover. “Le cause che portano un’azienda a registrare elevati tassi di turnover sono molteplici. La prima cosa da fare – suggeriscono gli esperti di Factorial – è cercare di identificarle, in modo da poter poi elaborare una strategia mirata che possa portare a un’effettiva riduzione sia del numero di dimissioni sia del numero dei licenziamenti. Il 79% dei dipendenti, per esempio, lascia il proprio lavoro per mancanza di formazione e di riconoscimento. Per questo motivo, investire nella formazione e nella mappatura delle competenze è essenziale per la crescita e il successo a lungo termine dell’organizzazione, perché migliora le performance dei collaboratori e aumenta la loro retention”. Ambiti sui quali possono fornire un aiuto importante proprio i sistemi di monitoraggio e valutazione delle performance, che permettono di identificare sia punti di forza che di debolezza e, grazie all’intelligenza artificiale, suggeriscono piani d’azione per ciascun dipendente.

Recruiting

Collegato è il tema della ricerca di talenti e del recruiting, fase rispetto alla quale “in termini dimensionali, tra start up innovative, attrattive per le grandi ambizioni di impatto e innovazione tecnologica, e large corporation, dove le prospettive di formazione, carriera ed esposizione a progetti importanti restano significative, le PMI rischiano di rimanere in una posizione debole subendo così lo shortage di competenze”. Nelle piccole aziende, il processo di selezione del personale, più lungo e laborioso, può risultare facilitato dall’utilizzo di software ad hoc che, automatizzando le operazioni, permettono di ridurre conseguentemente i tempi di assunzione.

Data analytics

Infine, il supporto offerto da intelligenza artificiale e data analytics: “Chi si occupa delle risorse umane – sottolineano i consulenti di Factorial – occupa gran parte del proprio tempo in lavori di tipo amministrativo: piani di crescita professionale, rilevazione di presenze, gestione di note spese, assunzioni e promozioni. In molte PMI in Italia questo processo è ancora per la maggior parte manuale. In questo contesto, è evidente che è complicato estrarre dei dati e fare un bilancio. L’intelligenza artificiale può aiutare perché analizza dati in modo accurato e veloce, riducendo gli errori umani e migliorando la precisione delle decisioni; automatizza i compiti ripetitivi, consentendo al team HR di concentrarsi su attività di valore aggiunto e strategico; aiuta a prevedere tendenze e sviluppare strategie preventive, ottimizzando il futuro del lavoro. Infine, adatta le decisioni HR in base ai dati specifici e alle esigenze individuali”.

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