È innegabile che una delle più grandi rivoluzioni nel mondo del trasporto aereo sia stata la deregulation, la liberalizzazione che ha aperto i cieli, prima degli Stati Uniti e poi del resto del mondo, alla competizione e al mercato.
In questi giorni la deregulation è tornata a far parlare di sé, ma questa volta applicata alla distribuzione turistica e più precisamente ai Crs. Durante la conferenza organizzata dalla C-Fare e tenuta a Bruxelles lo scorso 25 aprile, si è discusso sull’intenzione della Commissione europea di eliminare il codice di condotta dei Crs, compreso il Mandatory participation rule: è l’articolo in base al quale le compagnie aeree, proprietarie di una quota di un determinato Crs, sono tenute a distribuire il loro prodotto anche attraverso gli altri Crs, in maniera equa e neutrale.
Questa situazione, ovviamente, è fonte di notevoli preoccupazioni nel settore. Esiste il rischio che, grazie a questo cambiamento, alcune compagnie aeree utilizzino i propri Crs come canali privilegiati di distribuzione, creando una distorsione non solo nel trasporto aereo, ma danneggiando a ruota anche il sistema delle agenzie di viaggio, con ripercussioni negative sull’andamento dei prezzi di mercato?
Secondo la Cendant, cui fa capo Galileo, uno dei maggiori Gds a livello mondiale, la risposta è si. La preoccupazione è dettata dal fatto che Amadeus, leader sul mercato europeo con uno share del 55%, possa rafforzare la propria posizione di dominio nel Vecchio continente in modo non conforme ai principi della correttezza di mercato. I parent carrier di Amadeus (Klm, Air France, Iberia, Lufthansa e Swiss) rappresentano in Europa il 35% del transato via Gds: una quota che, se non distribuita equamente, potrebbe alterare gli equilibri nel mondo dei Crs. Sempre secondo Cendant, se la Commissione europea dovesse abolire la Mandatory participation rule, consentirebbe potenzialmente a queste aerolinee tutta una serie di comportamenti anticoncorrenziali e di abuso di posizione dominante, con un impatto negativo sia per i viaggiatori sia per gli operatori del settore, che si ritroverebbero a lavorare con una scelta di voli molto più limitata e con tariffe aeree più elevate.
Può apparire lapalissiano ma, se deregulation deve essere, lo scopo è quello di aprire il mercato e non di imbrigliarlo. Adesso, alla Commissione europea l’ardua sentenza.
Deregulation: apertura o monopolio?
Di Emilio De Risi, 12 Maggio 2006
Articoli Correlati
Comments are closed