Via libera da parte del Governo al cosiddetto Decreto Flussi che, nella parte integrativa relativa al 2022, ha previsto ulteriori 40mila ingressi di lavoratori stranieri per i lavori stagionali nel settore turistico-alberghiero e agricolo. Il Decreto ha cioè aumentato la quota di ingressi legali che era stata stabilita alla fine dello scorso anno “avendo preso atto che le domande d’ingresso per lavoro sono risultate in eccesso rispetto alle quote autorizzate”. Nessuna nuova richiesta da presentare, tuttavia, perché i nuovi ingressi andranno a valere a partire dalle domande già presentate nel click-day dello scorso marzo.
Il Decreto ha poi fissato le quote per il prossimo triennio, che prevedono “complessivamente 452mila ingressi, rispetto a un fabbisogno rilevato di 833mila unità”, con 136mila ingressi nel 2023, 151mila nel 2024 e 165mila nel 2025.
Dipendenti alberghieri: a luglio un quarto è straniero
Un provvedimento accolto favorevolmente dagli operatori del mondo del turismo che, a fronte della carenza di personale nel settore, avevano sollecitato l’integrazione del Decreto Flussi dello scorso anno “perché le domande d’ingresso per lavoro sono risultate tre volte maggiori rispetto alle quote disponibili”, ha spiegato Federalberghi. L’associazione di categoria degli albergatori ha calcolato, secondo i dati forniti dall’Inps, come nel momento di massima intensità lavorativa per gli hotel, che corrisponde al mese di luglio, i dipendenti stranieri in forza alle aziende del turismo siano circa 400mila, pari al 25% dei lavoratori complessivamente occupati come dipendenti nel settore.
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