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Davanti a noi un futuro in risalita

Di Barbara Brunati, 1 Febbraio 2002

Bilanci, prospettive e sfide per una professione in continua evoluzione da oltre 50 anni; il portiere d’albergo. A due mesi dal Congresso che ha visto il cambio della guardia ai vertici dell’Unione Intemazionale Portieri d’Albergo, incontriamo Mario Eroico, Chef Concierge presso il Grand Hotel et de Milan e neo Presidente della prestigiosa associazione conosciuta al grande pubblico, grazie all’emblema che la rappresenta: le famose Chiavi d’Oro.

Domanda- Signor Eroico, quale eredità e quali sfide raccoglie dal suo predecessore, Giorgio Chiesa?

Risposta-Non parlerei di sfide ma di nuove opportunità. Il mio predecessore ha lavorato durante il suo mandato con successo e lascia in eredità una associazione con solide fondamenta pronta ad un nuovo salto di qualità che mi propongo di sviluppare durante il mio mandato. Per coerenza intendo quindi proseguire sulla stessa linea di Giorgio Chiesa, rispettando e facendo rispettare lo statuto della Associazione Portieri d’Albergo a sua volta collegato all’Unione Intemazionale Concierge d’Hotel.

D- Negli ultimi anni, però, ben 5 associazioni hanno abbandonato la F.i.p.a per disaccordo con il nuovo statuto. A cosa crede sia dovuta questa “defezione”?

R- Si, è esatto. E’ importante però precisare che alcune associazioni sono state sciolte per mancanza di un numero minimo di soci effettivi; è il caso dell’Associazione Ligure e della Piemontese. Altre non erano d’accordo sull’articolo 4 del nostro statuto; queste ultime dissociate hanno comunque creato dei “serbatoi comuni”, ossia associazioni in cui possono essere soci effettivi anche persone che non svolgono mansioni di Portiere. E’ il caso della Romana, dove la maggior parte dei Portieri effettivi ha dimissionato, dando però subito vita alla neo Associazione Romana Portieri Grandi Alberghi, attualmente affiliata a noi UIPA. Va inoltre ricordato che nella maggior parte dei casi, la defezione ha riguardato quei soci che non erano Portieri effettivi, ma che avevano interesse o piacere a conservare, cariche di rappresentanza all’interno ed all’esterno dell’Associazione, che, secondo lo statuto della nostra associazione non potevano coprire (vedi articolo 4).

D – Nella lettera aperta del presidente uscente, si sottolineava una “svalutazione” del portiere d’albergo a livello italiano ed europeo, mentre negli Stati Uniti tale profilo è stato recentemente rivalutato proprio sul modello europeo. A Suo parere, nel nostro paese, la figura del concierge è da considerarsi d’importanza primaria o secondaria in ambito alberghiero?

R. E’ di primaria importanza, in particolar modo in hotel 5 stelle come il Grand Hotel et de Milan dove lavoro. Il cliente desidera attingere non solo alla professionalità dei servizi che un concierge offre, ma alla sua conoscenza di luoghi, visite, particolarità, curiosità e quant’altro possa rendere il suo soggiorno non solo piacevole ma originale e stimolante per un futuro ritorno. Quale soddisfazione più grande che quella di un cliente soddisfatto che ti apprezza per i buoni consigli o suggerimenti che hai saputo dargli?. Il concierge sa “coccolare” tutti i clienti destreggiandosi tra varie provenienze e nazionalità, abituati a viaggiare per settimane intere, ma che proprio per questo sentono il bisogno di ricevere attenzione e servizi che solo un reparto preposto può offrire. Siamo fìeri di riscontrare che dopo un periodo di diminuzione del servizio di portineria in molti alberghi siamo ora in un momento di crescita; le iscrizioni alle nostre Associazioni regionali negli ultimi mesi sono aumentate del 10% e si prevede un incremento iscrizioni nei prossimi anni. Sarò felice di dare il benvenuto a tutti i portieri che desiderino iscriversi; chiederò a tutti il rispetto dello statuto della nostra associazione, che è il nostro spirito, il nostro carattere, il nostro equilibrio.

D. Quale importanza attribuisce alla scuola nella formazione professionale?

R. La scuola costituisce un punto importantissimo nel mio programma di candidatura. Ho promesso di impegnarmi per far sì che il corso di portineria rientri nelle scuole, sia pubbliche sia private, dalle quali è assente da circa otto anni. Nelle scorse settimane si è tenuto un incontro presso il Ministero della pubblica istruzione, dal quale sono emerse ottime speranze e prospettive in tal senso. Altre iniziative sono in corso di sviluppo, pertanto vi informerò a risultati ultimati.

D. Quale impronta intende conferire alla U.i.pa. durante il Suo mandato?

R. Negli anni passati, grazie ai nostri predecessori abbiamo esportato tanti concierge all’estero, in particolare negli Stati Uniti, sviluppando organizzazioni di rilievo che contribuiscono a valorizzare la nostra professione. Per quanto riguarda l’Italia, desidero continuare l’eccellente lavoro svolto dal mio predecessore, sviluppando ulteriormente la visibilità della nostra categoria ed enfatizzando l’importanza del ruolo e le responsabilità che un concierge ricopre. Voglio quindi guardare ad un futuro pieno di opportunità e che allo stesso tempo stimoli nuovi giovani, desiderosi di avvicinarsi al mondo alberghiero, verso la nostra professione. Reputo inoltre importante l’intercomunicazione, sia per i soci membri sia per la professione in generale e a questo scopo, è già stato dato il via all’allestimento di un sito web.

D – Per concludere, quali sono secondo Lei le doti essenziali per un Portiere d’albergo?

R – Direi che la diplomazia è estremamente importante nella nostra professione; l’esperienza, ci insegna con il tempo ad essere non solo perspicaci e lungimiranti ma anche buoni ascoltatori e in qualche occasione anche attivi consiglieri. Essenziale è la padronanza della lingua inglese e possibilmente anche di altre lingue.

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