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Danilo Zucchetti: “Il valore dell’hôtellerie indipendente italiana”

Abbiamo intervistato il direttore generale di Villa d’Este Hotels, che è stato appena nominato Independent Hotelier of the World 2020 dalla rivista Hotels. Ecco la sua visione per i prossimi mesi

Abbiamo intervistato il direttore generale di Villa d’Este Hotels, che è stato appena nominato Independen

Di Mariangela Traficante, 30 Novembre 2020

Arriva un importante riconoscimento internazionale per l’hôtellerie italiana: la rivista Hotels ha infatti eletto come Independent Hotelier of the World 2020 Danilo Zucchetti, direttore generale di Villa d’Este Hotels. Questa la motivazione: “Per gli anni dedicati al mestiere di albergatore, dai Four Seasons Hotels and Resorts in numerosi Paesi alla direzione di famosi alberghi storici in Italia”.
E per il manager questo premio riconosce il valore di un intero comparto, quello italiano, fatto di tante realtà indipendenti. E, per quanto riguarda la sua personale carriera, quello di una professionalità che ha saputo coniugare l’innovazione e la modernità mantenendo lo spirito della tradizione di una struttura iconica come Villa d’Este. Dove anche la crisi Covid è stata affrontata puntando sul valore umano.

Domanda: Come commenta questo premio?
Risposta: “Lo considero un grosso riconoscimento sicuramente per tutto il team e per lo sforzo profuso in questa stagione difficile. Ma credo dimostri anche il valore dell’ospitalità italiana, che è composta in gran parte da proprietà individuali. Credo che a seguito della pandemia ci sarà più ricerca di questa ‘individualità’ e si tenderà a un turismo più consapevole, con ospiti alla ricerca di qualcosa che li porti a un ritorno all’‘analogico’, si tornerà ad apprezzare quelle peculiarità che solo un hotel indipendente può dare. Un hotel esprime cultura, rapporto con il territorio, è questo che fa la differenziazione rispetto ad altre forme di ospitalità, il valore aggiunto è poter trasmettere questa autenticità e il rapporto umano che, come abbiamo visto, è veramente una necessità”.

D. E per lei personalmente cosa rappresenta questo premio?
R. “Per quanto mi riguarda penso che il riconoscimento dia atto al mio aver vissuto tutti gli aspetti della professione, dalle proprietà familiari ai gruppi: mi ha permesso di comprendere le differenze tra una catena e un hotel individuale, e di vedere l’evoluzione del settore negli anni. E quello che si nota è che più passa il tempo più si assiste a un avvicinamento tra le due realtà: le catene sono più consapevoli del valore della personalizzazione, mentre dall’altra parte gli hotel singoli si rendono sempre più conto dell’importanza della consistenza e della professionalità certificata. Quello che conta è valorizzare al massimo le risorse umane”.

D. Come avete affrontato questi mesi di crisi Covid?
R. La parola d’ordine è stata evolversi ma sempre nel rispetto della propria identità. Abbiamo intensificato l’attività di social media rispetto al passato, per catturare quel turismo last minute che è tipico della clientela europea rispetto a quella di oltreoceano, senza tuttavia modificare le nostre strategie di pricing: questo ci ha consentito di poter contare su un flusso di clienti dal Vecchio Continente, di cui molti nuovi, che si riveleranno anche una risorsa utile per le prossime stagioni. Abbiamo messo in campo una maggiore attività di Pr in tutti i Paesi europei, dal Regno Unito alla Germania, dalla Svizzera alla Francia e naturalmente anche in Italia.
È stata applicata anche una maggiore flessibilità nella gestione delle politiche di cancellazione, e nelle procedure e orari di arrivo e partenza, il tutto adeguato appunto al nuovo trend di clientela più europea, con l’obiettivo di incentivare soggiorni brevi cercando di dare il massimo dell’esperienza.
Un grande successo, in epoca di ricerca della privacy e del distanziamento, lo hanno avuto le ville private. Come anche è stato positivo l’andamento degli outlet di ristorazione, di cui hanno usufruito molto i clienti italiani e di prossimità, grazie anche alla nostra disponibilità di spazi ampi che ci ha consentito il rispetto delle linee guida. Tanto che a livello di numeri non siamo distanti dagli anni precedenti”.

D. Come sono state gestite le risorse umane?
R. I risultati molto soddisfacenti nell’ambito della ristorazione ci hanno consentito di poter assumere il personale fidelizzato, mentre negli altri settori, dopo i mesi estivi in cui abbiamo utilizzato tutte le risorse, ora faremo nuovamente ricorso alla cassa integrazione come abbiamo fatto nei mesi iniziali della pandemia”.

D. È aumentato il vostro ricorso alla tecnologia per far fronte alle nuove richieste di distanziamento e sicurezza?
R. “In realtà il nostro essere una struttura di eleganza senza tempo non ci permette di ricorrere a una tecnologia che sia visibile per il cliente. Puntiamo su un approccio non intrusivo ma preparato anticipatamente, e calibrato per ogni ospite, anche per far fronte alle nuove esigenze. Abbiamo lavorato su un rapporto con il personale più discreto, che si calibra in base alle aspettative del singolo ospite, per dare ancora di più la percezione di soggiornare come in un’abitazione privata. Non si può standardizzare in maniera eccessiva, non dobbiamo perdere di vista il rapporto umano”.

D. Che tipo di prospettive vede per il prossimo futuro?
R. “Vediamo una ripartenza a rilento nei primi due mesi dell’anno, al momento comunque prevediamo l’apertura stagionale consueta a marzo, grazie a una serie di eventi istituzionali per ora confermati, sperando ovviamente che siano consentiti. È incoraggiante vedere queste conferme di eventi privati, su questo fronte c’è molto fervore, quello che manca invece è il comparto meeting. Però confidiamo nella ripartenza, in primis con la clientela di medio raggio, sperando nella seconda parte dell’anno di poter tornare gradualmente a ricevere i clienti del turismo internazionale consueto.

D. Su cosa bisogna puntare?
R. “Noi sicuramente possiamo puntare sull’unicità delle strutture, sulle attività all’aria aperta e su quelle sportive. Asset che sono il punto di forza dei resort italiani. Per chi invece non potesse avere a disposizione questi spazi e servizi, penso che si possa puntare a creare pacchetti che possano stimolare, utilizzare la maggiore creatività possibile per ricreare situazioni che vadano incontro alle nuove esigenze di spazio, distanziamento e privacy.
Noi per esempio per Villa d’Este e Villa La Massa mettiamo in evidenza proprio la molteplicità di proposte, dalle ville agli appartamenti, mentre nelle strutture di Como cerchiamo di offrire pacchetti legati al territorio”.

D. Cosa dovrebbe chiedere il settore alle istituzioni?
R. “Quello che si dovrebbe chiedere è maggiore consapevolezza del ruolo del turismo, che è un traino e che ha un indotto innegabile. Ecco, servirebbe creare questa presa di coscienza nelle istituzioni e magari convogliarla nella creazione di un ministero del Turismo. L’obiettivo è rendere l’Italia sempre più sinonimo di qualità, è un’opportunità unica per rendere ancora più desiderato il soggiorno nel nostro Paese”.

Il profilo
Danilo Zucchetti è direttore del Grand Hotel Villa d’Este da novembre 2005 e dal gennaio 2012 è direttore generale del Gruppo Villa d’Este che comprende, oltre all’omonimo resort sul lago di Como, il 5 stelle di Firenze Villa La Massa e la gestione dei due alberghi 4 stelle di Como, Palace Hotel e Hotel Barchetta Excelsior. Prima di approdare a Villa d’Este, Zucchetti ha diretto per sei anni l’Hotel Bauer e Il Palazzo di Venezia.
Dopo essersi diplomato in Hotel Operations presso l’Hosta Hotel & Tourism School in Svizzera, e in Hotel Management presso l’Hotel Institute di Montreaux, Danilo Zucchetti inizia subito la propria carriera in ambito alberghiero ma è il 1993 l’anno di svolta, quando inizia a lavorare per il gruppo Four Seasons. Dall’Hotel Four Seasons di Milano Danilo Zucchetti si sposta ben presto al Four Seasons di Berlino e infine a quello di Tokyo in veste di Rooms Division Manager. È socio Ehma dal 2014.

Villa d’Este
Villa d’Este si trova a Cernobbio; dispone di 152 camere e suite divise tra l’Edificio del Cardinale e il Padiglione della Regina. Quattro ville private sono situate all’interno del parco del resort. È circondata da un parco privato di 10 ettari. Oggi ha una proprietà gemella a Firenze, Villa La Massa, mentre altri due hotel a 4 stelle si trovano a Como.

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