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Dalla Toscana con passione

Di Floriana Lipparini, 19 Settembre 2003

Ama molto insegnare, ma ama anche molto imparare. Ecco perché Simone Giorgi, trentasettenne responsabile food & beverage del prestigioso Park Hyatt di imminente apertura a Milano, ha frequentato i corsi Cipas, presso il Collegio Rosmini di Stresa.
“Sono strutturati molto bene, con pochi allievi per classe, cosa che permette un notevole approfondimento dei temi”, racconta. “Non sono pensati per chi parte da zero ed è in cerca di lavoro, ma sono l’ideale per arricchire la professionalità di chi già lavora e vuole perfezionare le proprie competenze. I docenti sono davvero molto preparati. Personalmente la considero un’esperienza fondamentale perché durante le lezioni entri in contatto con colleghi di lavoro che operano altrove, scopri cose, conosci altre figure professionali, scambi opinioni e ti confronti”.
Vivace e dinamico come molti toscani, Giorgi ha scelto questo mestiere per pura passione. Ha frequentato la scuola alberghiera in Toscana e di quei tempi ha un ottimo ricordo, con una punta di critica verso le nuove generazioni. “Ai miei tempi gli studenti durante il fine settimana andavano a far pratica presso strutture 4 e 5 stelle, e così si imparava davvero. Oggi non accade più”, dice.
L’elenco dei luoghi di prestigio dove ha lavorato, in Italia e all’estero, è di tutto rispetto: dall’Enoteca Pinchiorri di Firenze al Des Alpes di Madonna di Campiglio, dalla Corte dei Butteri dell’Argentario al Badrutt Palace di St. Moritz, alla Maison des Liqueurs di Bordeaux, dove ha perfezionato una vasta conoscenza merceologica, oltre a imparare il francese.
Per imparare l’inglese ha lavorato un anno in Cornovaglia come chef-de-rang: “Un paese bellissimo, ignoto agli italiani”, precisa. E ha studiato Strategy for marketing alla Cornell University di Ithaca, negli Usa: “Un’esperienza validissima, ma il luogo è triste, un deserto. Ci sono giovani che non ce la fanno. D’altro canto, andare all’estero nel nostro mestiere è necessario. Open mind, come si suol dire: aprire la mente e ampliare la cultura ad altri concetti, aggiungere tasselli al proprio know how”.
Dopo l’estero, di nuovo l’Italia e in particolare la Toscana, il luogo del cuore. “Nel ’92 ho fatto l’apertura dell’Helvetia & Bristol, poi ho lavorato a Starwood Excelsior e a Villa San Michele, dov’ero manager banchetti e bar. Nel frattempo, avendo preso il diploma di sommelier professionale, ho iniziato a insegnare nei corsi Aibes e Arcigola. Per l’insegnamento ho una vera passione, mi piace formare nuovi professionisti e trasmettere esperienza. In questi ultimi dieci anni mi sono specializzato nell’apertura di ristoranti e wine-bar e nella consulenza. Dimenticavo: nel ’92 vinsi il Campionato del Martini Grand Prix in Francia, un concorso che non si basa soltanto sulla creazione di un drink, ma anche sulla cultura e sulla conoscenza delle lingue”.
Infine il vulcanico Giorgi ha vissuto uno stretto rapporto con Lungarno Hotels, il gruppo di proprietà della famiglia Ferragamo, affiliato alla Leading Hotels, seguendo le quattro belle strutture fiorentine (Continental, Lungarno, Lungarno suite e Gallery), e in particolare come responsabile dell’ottocentesco palazzo per banchetti. “Un cordone ombelicale difficile da spezzare”, confessa.
Ora lo aspetta una sfida importantissima, al Park Hyatt nel centro di Milano, dietro piazza Duomo. “Una bellissima struttura, che ha nella location il valore principale. Il mio ruolo richiede una grande responsabilità, ho ottanta persone da organizzare, un ottimo staff assunto dopo una selezione elevatissima. Ma ho la fortuna di poter contare sull’aiuto di Massimo Dorino, mio braccio destro e coordinatore”.

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