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Dai big data ai video: come si evolve il Met

Sempre più stretta la collaborazione con le aziende, ma anche l’apertura a nuove competenze: il MET della Bocconi si racconta

Sempre più stretta la collaborazione con le aziende, ma anche l’apertura a nuove competenze: il MET della

Di Mariangela Traficante, 13 Giugno 2019

Analytics, big data, startup: la tecnologia incontra il management turistico e anche la proposta post-laurea accende i riflettori sulle nuove esigenze per formare i manager e gli imprenditori del futuro. Ma altrettanto importanti sono le relazioni, quelle con le aziende, che devono “entrare” sempre più in aula, e con i professionisti, per un networking costruttivo. Quali sono dunque le sfide e gli obiettivi? Lo abbiamo chiesto a Cristina Mottironi, direttore MET, e Marianna di Salle, coordinatore del Master, per raccontarci come si lavora a un master come quello in Economia del turismo dell’Università Bocconi.

Domanda. Come si è dovuta evolvere e adeguare la proposta didattica per tenere il passo con i cambiamenti nel mondo del turismo?
Risposta. “Pur mantenendo fede all’obiettivo di formare manager, imprenditori e professionisti con competenze di general management nel settore, abbiamo introdotto e adattato nel tempo l’offerta con nuovi moduli e argomenti. Abbiamo per esempio dato un risalto maggiore alle competenze analitiche, al tema dei big data, che anche se al momento rappresenta quasi più futuro che presente, anche per l’effettiva difficoltà e il costo di reperimento dei dati, è importante capirne ruolo e funzione, e poi abbiamo avviato un’interlocuzione diretta con i provider di big data, per capire concretamente come utilizzarli.
Un altro altro tema è quello delle startup, della nuova imprenditoria nel turismo, soprattutto digitale, e della sharing economy, per esempio nel campo dell’ospitalità e del trasporto, ma anche le tematiche relative a servizi ed esperienze. Oltre a prevedere lezioni in aula puntiamo anche all’incontro con le aziende, per spiegare nel dettaglio concetti come incubatore o acceleratore di impresa e tutto questo mondo della nuova imprenditoria. In generale poi abbiamo ampliato tutto il mondo delle strategie e della promozione e distribuzione digitale, ma abbiamo rafforzato anche tematiche di gestione aziendale, non solo per il mondo delle grandi catene ma anche per le pmi, per esempio sul fronte del revenue management. Altro tema caldo è quello del food and beverage, ma anche l’intersezione tra real estate e turismo”.

D. Quali sono i punti chiave di una formazione post-laurea innovativa oggi nel mondo del turismo?
R. “Per quanto riguarda il nostro approccio come master e come università, quattro sono le tematiche rilevanti. Innanzitutto i contenuti: la formazione post laurea in un’università come la nostra deve avere come obiettivo principale il dare contenuti specialistici che siano di alto livello, garantire qualità e scientificità. Diventa importante anche fornire una formazione interdisciplinare, vogliamo che aula sia eterogenea come lauree di provenienza, non guardiamo solo ai laureati in economia ma anche ad altro, come le soft skills, anche perché il mondo del lavoro le cerca. Combiniamo una didattica tradizionale con una esperienziale per far crescere capacità e competenze rilevanti, come la leaderhsip, il lavoro in team, il problem solving, la gestione dello stress. Il secondo punto è dunque proprio la didattica, più attiva, che dà spazio a casi di studio, role playing, molti lavori di gruppo, educational tour e company training. E poi nell’ultima parte del master gli studenti sviluppano lavori in team in collaborazione con le aziende partner. Sono importanti anche le student challenge internazionali. Gli ultimi due elementi si possono dunque riassumere nel forte network con le aziende e nell’essere parte del “mondo” Bocconi che dà la possibilità di un’esperienza a 360 gradi”.

D. Chi si avvicina al vostro master è consapevole delle competenze e delle potenzialità offerte dai nuovi ruoli che stanno crescendo nel mondo del turismo anche grazie alla tecnologia e al cambiamento della domanda?
R. “Sicuramente dobbiamo distinguere in base alla maturità professionale con cui arrivano a frequentare il nostro percorso, abbiamo profili più junior e altri con già una conoscenza del settore perché hanno già svolto magari ruoli operativi. Ci sono studenti con le idee chiare su quello che vorrebbero fare, magari sognano di occuparsi di uno specifico ambito o attività, e altri che invece non hanno ancora forse una percezione chiara della gamma di opportunità: il master è anche un’occasione per aprire una finestra su quelli che sono tutti i comparti, l’hôtellerie, la ristorazione, gli eventi, il destination management, le compagnie aree .Spesso non si ha la percezione che il turismo è tutto questo, il master aiuta ad acquisire consapevolezza sulla pluralità della filiera.
Cerchiamo anche di dare ai nostri studenti gli strumenti per capire le professionalità che le aziende ricercano, quali possono essere i possibili percorsi di sviluppo, anche con l’organizzazione di una serie di appuntamenti e incontri con le aziende”.

D. Quali sono gli strumenti che mettete in campo per far incontrare i vostri studenti con le aziende?
R. Cerchiamo di spingerli anche a costruirsi un network già dai banchi dell’università, sfruttare tutte le occasioni di incontro per avviare relazioni, Invitare i responsabili Hr delle aziende serve inoltre a far capire loro quali sono non solo le opportunità, ma anche le diverse culture aziendali, e non è un elemento scontato. Tante sono le occasioni di incontro, dalle presentazioni aziendali ai recruiting day, dalle job fair in Bocconi alle giornate dedicate a specifiche industrie, per esempio il turismo e le digital company.
E anche il network degli alumni è fondamentale: nel corso degli anni tante proposte sono arrivate proprio da chi ha seguito il MET in passato.
Per quanto riguarda la preparazione al mondo del lavoro, è importante che sappiano anche come relazionarsi: organizziamo incontri su cv e lettera di presentazione, abbiamo introdotto nei seminari anche una parte dedicata all’uso attivo di Linkedin. E un altro tema che sempre di più abbiamo cercato di introdurre è il supporto nella preparazione di video candidature, molto richieste soprattutto dalle aziende internazionali”.

D. Sul fronte del placement quali sono i profili più richiesti?
R. “Segnaliamo le aree di marketing e comunicazione, con una declinazione sempre più digitale, anche per pr, social media, web reputation. Poi l’area sales, con profili che si occupino di business development, online distribution ed e-commerce, tutto l’ambito revenue e reservation, e l’organizzazione eventi e meeting”.

Identikit del Met

MET, il Master in Economia del turismo dell’Università Bocconi di Milano alterna in un percorso di nove mesi lezioni in aula a stage ed esperienze in azienda. Vuole rivolgersi a coloro in cerca di un percorso di crescita professionale e di competenze e strumenti di management necessari nell’industria del turismo e dell’ospitalità.
Dall’hôtellerie alle piattaforme digitali, dalle crociere al mondo Mice, il master si snoda tra lezioni tradizionali, didattica attiva e lavori di gruppo, e ospita testimonianze e presentazioni, in-company training, servizio di orientamento al lavoro.

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