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Da tassa a fattore di sviluppo

L'obiettivo è un'agenzia autonoma diretta da manager d'impresa

L'obiettivo è un'agenzia autonoma diretta da manager d'impresa

Di Massimiliano Sarti, 15 Giugno 2012

L’imposta di soggiorno è sicuramente uno dei temi più caldi del momento: avversata dagli operatori turistici, è vista da molte amministrazioni locali come una boccata di ossigeno in un momento di forte stretta sui conti economici. Anche il comune di Milano si appresta così a varare la versione meneghina della tassa sui pernottamenti alberghieri. «L’imposta è attualmente in discussione in consiglio», racconta il coordinatore cittadino di Alleanza per l’Italia, Carlo Montalbetti. «Dovrebbe essere approvata in concomitanza con il via libera al prossimo bilancio di previsione 2012, in calendario per fine giugno. La versione attuale, in particolare, prevede il pagamento di un euro per stella, a note e a persona, con un’esenzione per i bambini fino ai 12 anni».
Se dovesse passare il contenuto della bozza senza modifiche, le stime parlano di un gettito attorno agli 8 milioni di euro per il 2012 e di 20-22 milioni per il 2013. «Ma proprio la seconda parte di quest’anno sarà un periodo di sperimentazione, per capire eventualmente dove fare correzioni. Un po’, per intenderci, come sta avvenendo per l’area C (la zona a traffico limitato della città, ndr)». Un balzello aggiuntivo sulle tariffe alberghiere non giova però alla competitività delle strutture meneghine, seppur reduci da un 2011 tutto sommato positivo; l’Osservatorio provinciale parla, infatti, di un +7% di presenze rispetto all’anno precedente, ma gli hotel lamentano una sostanziale stagnazione dei fatturati e soprattutto un declino della redditività generale. Non basta così, certo, a giustificare la nuova imposta, l’osservazione che anche chi rimane poco tempo in città usufruisce dei servizi locali.
Occorre quindi provare a trasformare un onere in un’opportunità. O meglio dare contenuti concreti a quella che, in fondo, è nata come una tassa di scopo, il cui gettito, si legge nel decreto legislativo 23-2011 che l’ha istituita, «è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e dei relativi servizi pubblici locali». Ecco allora l’idea, lanciata proprio dall’Api cittadina, di convogliare parte dei fondi così ottenuti nella creazione di un’agenzia ad hoc, per lo sviluppo, la promozione e il marketing del comparto dei viaggi e dell’ospitalità milanese. «Non vogliamo però ripetere gli esperimenti precedenti, che hanno sortito pochi o nulli effetti», racconta sempre Montalbetti. «Pensiamo, invece, a un’istituzione di diritto privato, gestita da veri manager d’impresa e con ampia autonomia rispetto al Comune, che sappia raccogliere anche la partecipazione di altri enti pubblici e di realtà private interessate allo sviluppo del turismo meneghino».
Il modello virtuoso a cui pensa Montalbetti è quello di altre località urbane europee, come per esempio Barcellona, che ha saputo fare dell’imposta di soggiorno un volàno di crescita per la propria città. «L’obiettivo è quello di agire contemporaneamente su più piani», riprende Montalbetti. «A partire dall’implementazione di piani efficaci di comunicazione integrata, capaci di sfruttare anche i canali promozionali più avanzati, come, per esempio, i social network. Ma pensiamo pure a specifiche iniziative per incentivare l’offerta museale e artistica della città, convogliando parte dei fondi verso programmi di ampliamento dei periodi di apertura straordinaria delle principali istituzioni culturali milanesi».
L’agenzia, inoltre, dovrebbe svolgere un ruolo di coordinamento e stimolo per garantire la continuità dei servizi forniti dalle aziende che svolgono attività essenziali per il turismo, tra cui, in particolare, quelle legate ai trasporti. «Vorremmo poi promuovere iniziative dedicate alla destagionalizzazione dell’offerta, per esempio collaborando con il Comune nella definizione di un calendario degli eventi strategicamente pensato al fine di rendere attrattiva la città in ogni momento dell’anno. Senza dimenticare, infine, le potenzialità di una tendenza emergente come quella del turismo green: il servizio di bike sharing potrebbe così essere esteso anche ai turisti, magari mettendo a disposizione degli alberghi delle card apposite per il noleggio delle bici».
Nelle intenzioni dei suoi promotori, l’agenzia dovrebbe entrare a regime prima della fatidica data del 2015, quando l’Expo dovrebbe portare a Milano un flusso ingente di visitatori. «È chiaro allora», conclude Montalbetti, «che occorrerà pensare a una più stretta collaborazione tra tutte le istituzioni locali, non solo sul piano provinciale, ma anche a livello regionale, soprattutto in tema di tassa di soggiorno. E ciò per garantire uno standard di offerta omogeneo sull’intero territorio lombardo».

Chi è Carlo Montalbetti

Milanese, laureato in filosofia presso l’Università statale di Milano, Carlo Montalbetti, oltre a essere coordinatore cittadino di Api, è direttore generale del Consorzio nazionale dell’industria cartaria (Comieco). Una decina di anni fa, inoltre, ha dato vita al Coordinamento dei comitati di quartiere, associazione apartitica, di cui oggi è presidente onorario. Nella sua attività professionale ha sempre mirato alla sintesi tra l’esigenza dello sviluppo di qualità e la sostenibilità. Lotta al degrado, tutela della sicurezza, aria pulita, manutenzione della città, valorizzazione dell’integrazione multietnica come risorsa economica e culturale, ampliamento del verde di quartiere, promozione di un nuovo senso civico sono alcune delle tematiche che ha cercato di portare avanti nella sua attività politica. È stato, tra l’altro, promotore dei cinque referendum ambientali svoltisi a Milano lo scorso giugno.

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