Job In Tourism > News > News > Da marzo weekend creativi all’Hotel Tremezzo Palace

Da marzo weekend creativi all’Hotel Tremezzo Palace

Di Giorgio Bini, 10 Dicembre 2004

Pubblichiamo qui di seguito la seconda parte dell’articolo dedicato all’Hotel Tremezzo Palace; la prima è uscita nel numero scorso.

Oggi è ancora una famiglia e non una multinazionale, tra i pochi esempi rimasti in Italia, che prosegue la tradizione all’Hotel Tramezzo, questo Palace del 1910, che è parte integrante del paesaggio e dell’architettura che caratterizzano il Lago di Como. Nato per volontà di un gentiluomo di Bellagio, Enea Gandola, che scelse questo straordinario terreno, confinante con il parco di Villa Carlotta, per costruirvi un albergo adatto al turismo internazionale di alto livello che proprio in quel periodo si stava sviluppando. Si trattava di un turismo ricco e colto, di una élite internazionale proveniente dall’Inghilterra, dalla Francia, dalla Germania e dall’Austria, dal Belgio e dalla Svizzera e persino dalla Russia degli Zar.
Il terreno, dalle caratteristiche balze a terrazzo, apparteneva a Villa Poncetta, un fabbricato di inizio Ottocento posseduto da Emilia Sommariva, figlia del proprietario di Villa Carlotta (oggi Villa Poncetta è parte integrante dell’hotel e ha assunto la denominazione di Villa Emilia in onore della sua proprietaria). Fu scelta questa posizione perché dai terrazzamenti del terreno si poteva ammirare uno spettacolo impareggiabile: la più bella vista in assoluto che si può avere sul Lago di Como. Frutto di un progetto, ambizioso per l’epoca, il Grand hotel visse anni di splendore fino allo scoppio della prima guerra mondiale che cambiò il mondo. Per circa un anno il Grand hotel venne requisito per servire come clinica a servizio dell’esercito, poi l’Europa fu di nuovo in pace e cominciò la sua rinascita.
Intanto nel 1922 la famiglia Gandola aveva venduto il Grand hotel a un gruppo di imprenditori del lago, che a loro volta vendettero, negli anni ’30, alla famiglia Sampietro che ne rimase proprietaria fino al 1975.
L’avvento della seconda guerra mondiale portò il crollo del turismo internazionale, ma il Grand hotel non fermò mai i battenti anche in quegli anni difficoltosi a cui fecero seguito nuovamente anni di rilancio e di splendore. Oggi la tradizione continua e si rinnova con un’altra famiglia che ne mantiene vivo lo spirito e che ogni anno s’impegna in importanti investimenti sia in termini di ristrutturazioni, di migliorie e di nuove attività, che garantiscono il mantenimento della sua imponente struttura e della sua personalità, unitamente all’efficienza e alla modernità dei servizi offerti.

Il Laboratorio della creatività
Fra le iniziative più interessanti, è da ricordare il progetto “Flower Power”, un insieme di iniziative legate alla natura, ai giardini e ai fiori che fanno da cornice al complesso alberghiero.
Questo progetto include varie possibilità. Weekend di primavera che ripropongono ogni anno, da marzo a fine maggio, uno speciale pacchetto con ingresso offerto ai Giardini di Villa Carlotta, importante patrimonio botanico che supera le 500 specie, particolarmente apprezzato per la splendida fioritura di azalee.
O il programma “Giardini riflessi” prenotabile, su richiesta, tutto l’anno che include la visita ad alcuni dei più bei giardini del Lago di Como, tra cui il giardino paesaggistico di Villa Balbianello e il giardino romantico di Villa Melzi. E la Biblioteca verde a disposizione degli ospiti; le carte menu e della segnaletica interna: pezzi unici enumerati, realizzati con carta fatta a mano, studiata appositamente per l’hotel, oltre 7 mila tra fiori, foglie ed erbe aromatiche del territorio.
In marzo, infine, una novità: all’interno dell’hotel sarà realizzato un Laboratorio della creatività e dei weekend creativi, con stage di una giornata dedicata a attività creative legate alla natura e al mondo dei fiori, dalla fabbricazione di carta con fiori e foglie, (proprio come le carte menù dell’hotel) all’arte dei fiori pressati, alla cesteria, al découpage botanico, alla realizzaione di ghirlande e ad alcune tecniche di patchwork a tema floreale, tanto per citarne alcune.
Il Laboratorio, utilizzato anche in occasione di meeting e seminari per animazione dell’evento, nei corsi di formazione di team building o per il programma collaterale degli accompagnatori, sarà aperto secondo un calendario prestabilito e proporrà, oltre ai corsi sotto forma di stage, anche esercitazioni libere per poter sperimentare alcune tecniche sotto la guida di alcuni tutor.

Comments are closed

  • Categorie

  • Tag

Articoli Correlati