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Cura Italia: le misure per turismo e imprese nel decreto

Di Job in Tourism, 27 Marzo 2020

Sono diverse le misure messe in campo dal maxi-decreto Cura Italia varato dal Governo per fronteggiare i contraccolpi dell’emergenza Coronavirus nell’economia e nell’attività di imprese e professionisti. Tra queste rientra la cassa integrazione in deroga per tutti, l’indennità ai lavoratori stagionali e la sospensione del versamento dell’Iva la cui prima scadenza era prevista il 16 marzo, anche a favore di agenzie viaggi e tour operator. Il testo prevede lo stanziamento di 10 miliardi di ammortizzatori sociali e la cassa integrazione viene appunto estesa anche alle imprese con meno di cinque dipendenti, assicurando fino a nove settimane di integrazione salariale (ma non si potrà andare oltre agosto). Per quanto riguarda i lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore della presente disposizione non titolari di pensione e di rapporto di lavoro dipendente è riconosciuta un’indennità una tantum pari a 600 euro. I versamenti dell’Iva saranno effettuati, senza applicazione di sanzioni e interessi, “in un’unica soluzione entro il 31 maggio 2020 o mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di maggio. Non si fa luogo al rimborso di quanto già versato”.
Viene rafforzato con un miliardo in più anche il fondo di garanzia per le Pmi. Segnalazioni importanti anche nello specifico dell’ospitalità: le disposizioni relative al rimborso di titoli di viaggio e di pacchetti turistici di cui all’articolo 28 del decreto legge 2 marzo 2020 n° 9, si applicheranno anche ai contratti di soggiorno, in modo da consentire l’emissione di voucher. E nel testo del decreto rientra anche la possibilità di requisire gli immobili privati per l’utilizzo durante l’emergenza Coronavirus, inclusi anche gli hotel (requisizione che può durare fino al 31 luglio, salvo ulteriori proroghe).

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