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Cresce la domanda business di spa

Di Rossella Taffa, 11 Aprile 2008

Palestre e centri fitness si sviluppano ovunque a vista d’occhio, collezionando fatturati più che incoraggianti. In particolare, è soprattutto il comparto del wellness quello dalle migliori prospettive di business. La vera scommessa di oggi è, infatti, il settore delle spa e dei trattamenti termali. Secondo i dati più recenti, gli stabilimenti termali funzionanti in Italia sono attualmente 379, distribuiti su tutto il territorio nazionale; il fatturato totale del settore si aggira attorno ai 700 milioni di euro annui con una crescita percentuale, rispetto ai 12 mesi precedenti, del 2,3% e un indotto quantificabile attorno ai 4 miliardi di euro. Il comparto del benessere in generale, inteso, invece, come l’insieme dei servizi fitness, estetica e spa, è un’industria da 10 miliardi di euro l’anno, che ha segnato una crescita del 10% negli ultimi cinque anni e coinvolge ben 22 mila imprese.
Questi dati da soli potrebbero bastare a rendere l’idea del fenomeno anche culturale e di costume che sta interessando il mercato. A ulteriore conferma di ciò, una recente indagine del Censis ha, inoltre, rilevato che il 41% degli italiani intervistati è interessato al tema del benessere, il 40% ha già frequentato almeno una volta una spa e il 62% considera ben spesi i soldi investiti in momenti dedicati alla cura di sé.
Già da tempo gli operatori turistici hanno così colto la connessione quasi naturale tra vacanza e bisogno di relax, riunioni di lavoro e benessere fisico. Oggi le spa e le aree benessere rappresentano il plus principale di un hotel: il servizio maggiormente riconosciuto dal cliente. Perciò, anche le strutture alberghiere attrezzate per il congressuale stanno sempre più organizzandosi per offrire ai partecipanti dei vari meeting aziendali luoghi adatti a ritemprare mente e corpo. Tutto, in questo caso, deve essere progettato per offrire il meglio ai propri ospiti: elevati standard d’accoglienza, menu raffinati con una ricca scelta di specialità dietetiche, servizi all’altezza delle aspettative e un’infrastruttura completa con centro fitness, piscina, sauna, bagno turco e jacuzzi.
Le aziende e le grandi società hanno capito, d’altro canto, che un lavoratore annoiato e stanco rende poco e ora cercano di rivitalizzare le riunioni aziendali contornandole d’attività ricreative, ludiche, rilassanti e capaci di far aggregare il team. Alcune strutture stanno proponendo così pacchetti mirati per i congressisti, includendo l’uso di piscine, saune e trattamenti specifici, studiati per creare momenti di solidarietà e conoscenza fra colleghi nell’ambiente rilassante di un centro benessere. Fra le attività collaterali, infatti, quelle legate al wellness riscuotono sempre il maggior successo, diventando parte integrante di un buon soggiorno e permettendo così di alternare momenti di lavoro a momenti di relax dedicati a se stessi.
In considerazione di questo legame tra benessere e turismo, durante l’ultima edizione di Host, la fiera dell’ospitalità che si è svolta a Milano nell’ottobre 2007 (edizione 2008 dal 17 al 20 ottobre), è stato organizzato il secondo Wellness world exhibition. Al salone dedicato al mondo del benessere hanno partecipato 180 espositori e 20 mila visitatori: un successo che dimostra l’interesse per questo settore ancora in evoluzione. Particolarmente interessante è stata, in particolare, la realizzazione di alcune aree speciali, costruite grazie alla collaborazione con importanti studi di architettura, che hanno permesso di contestualizzare le attrezzature e i prodotti nuovi in vere e proprie spa funzionanti all’interno dei padiglioni.

Conoscere il watsu

Una delle pratiche wellness attualmente più à la page è sicuramente il watsu (water-shiatsu). Questa disciplina è una vera e propria trasposizione in acqua dello shiatsu: tradizionale tecnica orientale di lavoro corporeo che favorisce il benessere psicofisico utilizzando la pressione manuale sui punti dell’agopuntura. Il creatore di questo nuovo body-work dedicato al benessere in acqua si chiama Harold Dull, che ne ha fatto una disciplina sempre più diffusa e praticata a livello mondiale fin dalla fine degli anni ’80.
In una sessione di watsu si è cullati dal tepore della piscina (a 35 gradi circa), ma, soprattutto, la particolarità di questa disciplina si basa sulla leggerezza del corpo immerso nell’acqua: movimenti armonici simili a una danza in sintonia con il respiro favoriscono, infatti, la naturale rigenerazione del corpo e della mente. Grazie a questa tecnica, in particolare, si aprono il cuore e si acquietano i pensieri della mente in un’autentica esperienza di meditazione acquatica. Il morbido tocco dell’acqua è, inoltre, in grado di risvegliare qualsiasi parte del corpo, espandendone sensibilità e consapevolezza.
Il successo di tale disciplina è tale che nella primavera del 2009 si svolgerà la World watsu week: un appuntamento da non mancare per sperimentare gratuitamente questo splendido body-work presso le piscine e i centri abilitati gestiti dai watsuer professionisti del team di watsu Italia. Nel nostro paese, in particolare, l’evento si articolerà in varie manifestazioni, che offriranno sull’intero territorio nazionale la possibilità di provare sessioni acquatiche individuali o di coppia, attività di gruppo e lavori a terra sul rilassamento e sulla respirazione.

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