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Cosa ci prospetta il settembre?

Di Antonio Caneva, 31 Luglio 2009

Ormai siamo prossimi alle vacanze e quest’anno, a differenza dei precedenti, ci si domanda cosa si troverà al ritorno, a settembre. Che ora la crisi abbia toccato il suo punto più basso sembra un dato accettato quasi generalmente (recentemente leggevo uno studio riservato Eurisko che rilevava il sentiment positivo fortemente in crescita) mentre invece forti contrasti si rilevano quando si parla dei tempi della ripresa. Uno dei segnali empirici per valutare le prospettive è dato dalle borse che, regolarmente, nel bene e nel male, anticipano gli eventi: ebbene, salvo smentite sempre possibili, le sedute positive si susseguono e ormai il listino ha recuperato le perdite di inizio anno.
I dati che pervengono sono però spesso permeati di “forza dell’ottimismo” più che di concreta analisi della situazione; si ha l’impressione che alcune affermazioni degli enti preposti siano piuttosto “ordini di scuderia” che considerazioni oggettive. Va bene, ci vuole anche questo, ma ciò non aiuta una analisi serena e induce a “navigare a vista”. Anche i tre virgolettati nelle frasi precedenti sono conseguenza dei luoghi comuni: senza una visione chiara del futuro si finisce per fare riferimento alle esperienze precedenti e anche di queste ci si fida poco. E allora ecco servite le generiche virgolette.
Pur non essendo un fan dell’attuale governo non posso disconoscere lo sforzo che a livello di politica economico-finanziaria sta producendo per evitare che il sistema entri in una spirale perversa; quello che invece rimane un mistero è l’attività del neonato ministero del turismo.
Tra le principali attività sviluppate si sentiva una così grande necessità di un nuovo, che si sovrappone ad altri esistenti, abbondantemente pubblicizzato sito per le strutture turistiche che consentono alloggio agli animali?
In un articolo-intervista di Giovanna Cavalli, pubblicato sul Corriere della Sera dello scorso 12 luglio, il ministro sottolinea che quest’anno ben l’11% di italiani in più rispetto all’anno precedente andranno in vacanza nel nostro paese e che è previsto un aumento di arrivi da Stati Uniti, Canada, Svizzera, Austria, Germania e Inghilterra e che, comunque, l’Italia resta la destinazione più richiesta dai tour operator internazionali.
Sulla base di queste affermazioni una riflessione viene spontanea: le cose nel turismo in Italia vanno così bene che è naturale chiedersi che necessità ci sia di un rinato ministero…
Buone vacanze a chi approfitta di un periodo di riposo e buon lavoro, con tanta simpatia, a chi invece è nel pieno dell’attività.

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