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Cosa abbiamo appreso da quest’anno?

Di Antonio Caneva, 18 Dicembre 2009

C’è chi, saggio, ha tratto vantaggio da questo difficile periodo per porre al centro della propria attenzione il cliente (sia interno sia esterno) e si è abituato a fare di più con minori risorse e c’è invece chi, forse disattento o supponente, ha perso un’opportunità. Tra questi ultimi metterei Lufthansa che, dal passato, mi sembra abbia mutuato solo alcune caratteristiche, negative.
Sant’Ambrogio, per i milanesi, rappresenta un periodo precedente il Natale in cui si approfitta per una breve vacanza. Io ho deciso di passare quei giorni a Dresda e, non avendo la città una linea diretta con l’Italia, ho acquistato il volo Lufthansa via Dusseldorf. Viaggiare in aereo è diventato veramente fastidioso, con i numerosi controlli cui si è sottoposti. Comunque, arrivati a Dusseldorf, eravamo lieti di evitare un nuovo esame, passando dai connecting flights; soddisfazione di breve periodo, perché l’altoparlante ha comunicato la cancellazione del volo: ufficialmente per un guasto all’aeromobile, nella realtà, sono convinto, perché non c’era un numero sufficiente di passeggeri. Smarriti, siamo andati allo sportello indicato, dove una decina di persone erano in coda davanti a due impiegati che gestivano i cambiamenti di volo. Poche persone in fila, una lentezza esasperante degli impiegati, tanto che siamo rimasti un’ora (di orologio) in attesa del nostro turno. Nessuna scusa da parte dell’addetto (certamente abituato e annoiato dalla sistematica cancellazione dei voli), che ci ha riprotetti su un Air Berlin di quattro ore dopo e dato un buono blu del valore di 10 euro a testa da spendere nei locali dell’aerostazione. Abbiamo dovuto nuovamente fare il chek-in (con i relativi fastidi doganali) e siamo partiti. Al ritorno, a Dusseldorf, in attesa del volo per Milano, nei locali del terminal giravano passeggeri con il fantomatico buono blu (segno che le cancellazioni avevano colpito ancora); comunque ci siamo avvicinati al punto di imbarco sperando in bene. Se all’andata non siamo partiti perché c’erano pochi passeggeri per quel volo, al ritorno non si partiva perché c’erano tre passeggeri di troppo e quindi l’imbarco era sospeso. Anche qui attesa, finché tre volontari, incentivati, hanno accettato di passare la notte in Germania.
L’editoriale non può superare le 2500 battute e quindi, pur essendo argomento su cui si potrebbero sviluppare numerose riflessioni, sono obbligato a terminare facendo tanti auguri a tutti i lettori e alle loro famiglie, con la speranza che l’anno nuovo sia migliore di quello trascorso. Non dovrebbe essere difficile, ma, non si sa mai…

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