Job In Tourism > News > Hospitality > Cortina, the place to be

Cortina, the place to be

Il punto su investimenti immobiliari e ricettività per cogliere la grande opportunità delle Olimpiadi 2026

Il punto su investimenti immobiliari e ricettività per cogliere la grande opportunità delle Olimpiadi 2026

Di Giorgio Bini, 20 Aprile 2022

Cortina d’Ampezzo sempre più the place to be per gli investimenti immobiliari turistici. Complice l’appuntamento fissato al 2026 con le Olimpiadi invernali, che condividerà con Milano, lo scorso anno la più nota delle località montane italiane è stata quella che ha attratto i maggiori investimenti in campo alberghiero, per quanto riguarda la montagna. La strada da fare, però, è ancora lunga, soprattutto in fatto di mobilità e infrastrutture, per rendere Cortina davvero pronta all’appuntamento internazionale dei giochi olimpici così come per colmare il gap di posti letto che ancora mancano. È quanto è emerso nei giorni scorsi in occasione del “Winter Games Hospitality & Development”, tenutosi proprio a Cortina e organizzato da MC International. Una giornata dedicata allo stato di fatto dei lavori – pubblici e privati – che stanno interessando le valli in attesa dei Giochi e agli investimenti dei capitali sul panorama ricettivo all’ombra delle Dolomiti, e non solo. Come ha ricordato Francesco Calia, Head of Hotels CBRE Italia, il 10% dei volumi d’investimento immobiliare europeo si concentra oggi in Italia. I 10 miliardi di euro circa del 2021 di investimenti complessivi nel settore immobiliare italiano hanno visto numeri vicini alle cifre record del 2019, pari a circa 12 miliardi. Di questi, due sono stati investiti in campo alberghiero, e il 44% di questa cifra (800 milioni) ha interessato il mondo dei resort, invertendo un trend che prima vedeva i capitali accentrati nelle grandi città (quasi l’80%, ora sceso al 42%). Circa 160 milioni di euro sono stati investiti in montagna nel 2021 e in questo Cortina è stata la località più importante.
Il summit ha fatto poi focus sui concetti di “rigenerazione” e “valorizzazione” come driver sui quali puntare perché capaci di generare benefici per tutta la supply chain dell’ospitalità. Ne ha parlato, tra gli ospiti, anche Marco G. Malacrida, Director Italy STR – Founder Italia Hospitality identificando nel superamento del concetto di stagionalità una grande opportunità per il turismo nostrano, rispondendo in maniera attiva alle potenzialità del mercato: “L’invito è anzitutto per i professionisti a concentrarsi su ambiente e rigenerazione, con la ferma consapevolezza che la domanda per il comparto hospitality sta evolvendo rapidamente. Nel mondo le persone con ricchezza superiore ai 100.000 dollari annui sono 600 milioni, di cui 60 milionari. Provengono spesso da economie in forte crescita, quali Cina, India e Giappone e comprendono anche fasce giovani attentissime agli aspetti legati ad autenticità e rigenerazione, secondo i criteri ESG”.
La grande opportunità rappresentata dai giochi olimpici può essere colta, però, solamente in un’ottica di sistema. “Per coinvolgere un pubblico internazionale e luxury – ha sottolineato Paolo Barletta, Ceo di Arsenale Spa – servono risultati che non possono essere raggiunti dai soli albergatori. Serve migliorare la mobilità, servono opere infrastrutturali, servono reti d’impresa per creare esperienze che non si fermino ai limiti fisici degli alberghi, ma che possano anzi ricadere a pioggia sulle attività di ristorazione, negozi, cooperative, e realtà dell’intrattenimento circostanti. Deve nascere per questo un connubio tra pubblico e privato, ma – ha evidenziato ancora Barletta – serve anche il supporto dei gruppi bancari, e soprattutto non si devono temere i capitali stranieri, che in ogni caso non possono snaturare il territorio di Cortina, forte di una cultura e di una storia ben radicate nel suo patrimonio genetico”.
Particolarmente rilevante – è emerso dal summit – è il tema della mobilità e delle infrastrutture, per creare collegamenti attivi e più semplici con le altre città delle valli e non per ultima con la stessa Milano. In questo modo – hanno evidenziato i relatori – si potrebbe “agilmente sopperire alla scarsità di posti letto offerti dalla città, che al momento ammontano a circa 4.800, contro i 25mila offerti dalla val Gardena e 15mila della val Badia. L’alternativa della riqualificazione di vecchie strutture resta un tema forte e aperto, ma sia sul fronte del building sia della urban regeneration restano fondamentali l’approccio sostenibile e l’integrazione delle nuove architetture con il territorio”.
Infine, il più generale approccio green “che potrebbe vedere abolite le macchine sul territorio di Cortina, il potenziamento dei servizi pubblici e la limitazione del cemento, in favore di un evento che – si è detto in conclusione dei lavori – punta a essere memorabile anche per l’etica in tema di salvaguardia del pianeta e del patrimonio naturale delle Dolomiti e non solo”.

Comments are closed

  • Categorie

  • Tag

Articoli Correlati