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Concierge, negli USA mai così richiesti (ma non si trovano)

Un approfondimento sul mercato americano rileva come, con l'aumento dei prezzi e delle aspettative degli ospiti e nonostante la digitalizzazione di molti servizi, sia cresciuta di molto la richiesta di concierge che, però, anche negli Stati Uniti si trovano con difficoltà

Un approfondimento sul mercato americano rileva come, con l'aumento dei prezzi e delle aspettative degli ospi

Di Job in Tourism, 21 Settembre 2023

È sempre interessante osservare ciò che accade nel mercato americano perché – anche a fronte delle differenze tanto strutturali quanto culturali del sistema dell’ospitalità a stelle e strisce –  da lì spesso arrivano segnali di nuovi trend o variazioni nelle dinamiche di mercato utili da monitorare. Nei giorni scorsi, per esempio, Travel Weekly ha pubblicato un lungo articolo dedicato alla richiesta di concierge in hotel “mai così alta come oggi. Nell’era dei chatbot basati sull’intelligenza artificiale, dei punti self-service e del check-in digitale, l’idea di un tradizionale concierge d’hotel  può sembrare alquanto antiquata. Ma con la richiesta di questa tipologia di personale che negli Stati Uniti supera di gran lunga l’offerta – si legge in apertura dell’approfondimento – sembra che invece questo ruolo sia tutt’altro che obsoleto”.

La richiesta di concierge…

Con una serie di interviste a membri della sezione americana di Les Clefs d’Or, l’associazione che riunisce a livello globale i concierge d’hotel, l’articolo approfondisce le cause dell’aumento di richiesta di concierge negli hotel del Paese, legata alla ripresa del turismo post-Covid, ma non solo. Se da una parte, infatti, a incidere è il fatto che, con l’aumento dei turisti, gli alberghi vogliano progressivamente ampliare gli staff del personale rispetto alla netta riduzione degli anni del Covid, dall’altra ci sono anche motivazioni legate all’espansione del segmento di ospitalità di lusso in aree degli Stati Uniti dove prima questo genere di offerta ricettiva era meno presente (offerta che maggiormente richiede un livello di servizio maggiore).

Al di là, tuttavia, delle particolarità locali, quello che evidenzia l’articolo è come dopo la pandemia – nel luxury ma sempre più anche in categorie più basse – sia cresciuta la richiesta di assistenza “umana” qualificata da parte degli ospiti dell’hotel perché, per esempio, può essere più complicato prenotare o accedere ad alcuni servizi sulla destinazione rispetto ai quali l’intervento del concierge è cosa gradita, ma anche perché – ed è il dato più interessante e meno connotato geograficamente – sono aumentati i prezzi dei servizi alberghieri e, con loro, le aspettative dei clienti. Come a dire che, a fronte di un maggiore spesa, quello che gli ospiti si aspettano oggi dall’hotel è di trovare una persona che possa assisterli in maniera personalizzata e costante durante tutto il soggiorno, già a partire dalla fase di organizzazione del viaggio.

… che non si trovano

Quello che tuttavia rilevano i membri di Les Clefs d’Or USA è che, a fronte di una richiesta di personale molto alta, permane la difficoltà a reperire sul mercato figure di concierge che siano adeguatamente preparate e in grado colmarla a causa dell’esodo di professionisti causato negli anni scorsi dalla pandemia. Un problema, quello del reperimento del personale, che si conferma dunque essere una tendenza diffusa anche Oltreoceano.

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