È il nostro paese il primo target del gruppo Nh, che entro il 2011 vorrebbe aumentare il suo portafoglio italiano dalle attuali 58 strutture a 90. «Almeno questo è il nostro massimo obiettivo», spiega il direttore della business unit Italia, Chema Basterrechea. «Attualmente, i progetti in fase di realizzazione sono 12. Si tratta di hotel che dovrebbero essere inaugurati tutti entro la fine del 2009, tranne nel caso dell’albergo di Milano Santa Giulia, la cui apertura è prevista tra il 2010 o il 2011. L’idea è quella di muoverci con la dovuta cautela, analizzando scrupolosamente le varie opportunità che si presenteranno. Se da una parte è, infatti, vero che l’Italia è un mercato dalle ampie possibilità di sviluppo per le catene alberghiere, è altrettanto vero che il comparto del real estate è ancora caratterizzato da prezzi piuttosto elevati, il cui costo si ripercuote inevitabilmente su qualsiasi nostro piano di espansione. È perciò necessario valutare scrupolosamente ogni singolo caso, inserendo ciascun progetto in un’ottica di sviluppo che non vuole essere esclusivamente fine a se stessa, ma che deve essere integrata in una visione strategica d’insieme, capace di tenere conto e di sfruttare logiche di ampio respiro».
Nh, insomma mira molto in alto, ma rimane con i piedi ben piantati a terra. I suoi piani di sviluppo italiani, al contempo ambiziosi e pragmatici, utilizzeranno prevalentemente la formula del leasing, ma anche in questo caso l’approccio è particolarmente flessibile: «In alcuni casi, infatti» conferma Basterrechea, «ci serviremo anche dei contratti di management, cercando, ancora una volta, di scegliere la soluzione migliore per ogni singola situazione». Cuore dei progetti Nh, le grandi metropoli come Milano e Roma, ma anche i piccoli centri della penisola. «Si tratta di due tipologie di mercato dalle esigenze leggermente differenti», prosegue Basterrechea. «Nel primo caso pensiamo di costruire un vero e proprio network alberghiero, che possa sfruttare i vantaggi della contemporanea presenza in una singola area cittadina di un consistente numero di strutture, così come, per esempio, avviene già a Madrid, dove possiamo contare su ben 40 hotel Nh. Per quanto riguarda i centri minori miriamo, invece, a quelle città in cui non sono ancora presenti strutture di riferimento. Rispetto agli hotel metropolitani, che indicativamente dovrebbero essere dotati di un numero di camere compreso tra 150 e 200, nei centri minori punteremo su hotel dalle dimensioni più ridotte, circa 80-100 stanze, ma pur sempre superiori a quelle delle strutture a conduzione familiare, la cui offerta normalmente si aggira attorno alle 40-50 camere. Non trascureremo, infine, anche le possibilità di sviluppare dei resort nelle migliori destinazione leisure, come il progetto in corso a Donnafugata, in Sicilia, sta ampiamente a dimostrare». Grazie a questo vasto piano di sviluppo, Nh è destinata a consolidare la sua leadership nel mercato italiano: una posizione conquistata anche a seguito delle recenti acquisizioni delle catene Jolly e Framon. È però vero che tra il pubblico, soprattutto dello Stivale, sembra ancora mancare la percezione delle reali dimensioni del gruppo spagnolo. «Perché abbiamo consapevolmente scelto una politica d’immagine che mira alla concretezza», conclude Basterrechea. «La decisione, per esempio, di non procedere immediatamente al ribranding degli hotel Jolly, è dovuta al fatto che la considerazione generale di tale prodotto è già ottima. Quello che ci interessa realmente è soprattutto consolidare l’integrazione tra tutte le parti del nostro gruppo, mantenendo ciò che di buono Jolly ha sempre rappresentato sul mercato italiano e aggiungendo al contempo la freschezza Nh. In pratica, abbiamo investito qualcosa come 100 milioni di euro per la ristrutturazione degli hotel Jolly e solo quando tale processo sarà giunto a un grado di maturazione accettabile, presumibilmente a fine 2008-inizio 2009, cominceremo a diffondere il brand Nh tra tutti i nostri alberghi italiani».
Talenti sviluppati all’interno
«Le persone sono il segreto del nostro successo, perché rappresentano l’unica risorsa della nostra azienda non clonabile dai competitor». Esordisce con queste parole Chema Basterrechea, quando si tratta di esporre le politiche del personale di Nh, i cui ambiziosi piani di sviluppo costituiscono un’indiscutibile opportunità per tutti i professionisti dell’hôtellerie. Tanto più che il gruppo spagnolo si dichiara interessato anche alle potenzialità dei candidati, non solo alle loro specifiche competenze. «Predisposizione al cliente, entusiasmo e volontà d’imparare: sono queste le caratteristiche che cerchiamo nei nostri collaboratori», aggiunge Basterrechea. «Crediamo, infatti, moltissimo nel valore della formazione e nei vantaggi competitivi ottenibili garantendo a ciascuno la possibilità di intraprendere una carriera all’interno del nostro gruppo. È così, per esempio, che la stragrande maggioranza dei direttori delle nostre strutture è rappresentata dai migliori talenti cresciuti esclusivamente al nostro interno». Per quanto riguarda la formazione, in particolare, il gruppo spagnolo ha creato una struttura interna, significativamente denominata Nh university. «Più che di un ufficio fisico, si tratta di un concetto, che vuole valorizzare i nostri costanti sforzi per la formazione», conclude Basterrechea. «Ciascun nostro dipendente, per esempio, partecipa ad almeno uno o due corsi di aggiornamento all’anno. Allo stesso modo, quando abbiamo acquisito Jolly e Framon, abbiamo contemporaneamente dato il via a un progetto chiamato Nh spirit, inteso a spiegare ai nostri nuovi collaboratori ciò che rappresenta il nostro brand. Infine, tengo particolarmente a sottolineare anche il continuo impegno di Nh a garantire la più completa trasparenza nelle comunicazioni relative ai posti vacanti: unico strumento atto a permettere a ciascuno di trovare la propria collocazione migliore all’interno del gruppo».
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