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Com’è lo stato del turismo?

Di Antonio Caneva, 1 Agosto 2003

Siamo arrivati alla chiusura estiva del giornale: tre settimane durante le quali riflettere e ricaricarsi per l’autunno. Progetti, progetti ai quali lavorare nei prossimi giorni e che, in genere, sono più grandi di quanto si potrebbe sopportare. Ma già, questo è il lato migliore dell’individuo, programmare e sognare e anche se a volte si sogna più di quanto si dovrebbe, beh, pazienza, non è poi un gran male, ci pensa poi la quotidianità a riportare con i piedi per terra.
La realtà attuale non dovrebbe indurre a grandi ottimismi, dopo mesi di difficoltà in cui si sono mescolate le più incredibili contrarietà, dalla guerra alle epidemie, dalla crisi economica alle stranezze climatiche siamo di fronte a una stagione turistica che si prospetta molto contraddittoria: la si vorrebbe positiva mentre sinora si sono avvertiti solo sintomi di disagio e, forse, non sarà sufficiente neanche la straordinaria situazione meteorologica attuale (positiva per il turismo leisure) a far girare al positivo una stagione iniziata male.
Nel mondo si avverte qualche timido segnale di ripresa: la Germania (nostro principale partner) comincia a guardare le cifre in maniera più serena; l’Asia, dopo il dramma della Sars sta, cautamente, riprendendo vigore; la guerra in Iraq bene o male è finita, anche se la stabilizzazione è ancora lontana; l’economia Usa dà qualche segno di ripresa e persino la borsa di quel paese, dopo il periodo dei grandi scandali, comincia a sollevare la testa.È tutto fragile, è vero, ma ormai bisogna imparare a convivere con l’incertezza, quello che è certo invece è che nei prossimi mesi un elevato numero di alberghi apriranno le porte (almeno nelle grandi città) e ciò significa maggiore dinamicità.
Il Governatore della Banca d’Italia ci mette in guardia contro il possibile declino del sistema economico italiano e nel contempo noi proponiamo nuove attività: è proprio vero, il nostro è un paese ricco di contrasti ma anche di inventiva.
Riposiamoci ora (quelli che possono), con la ripresa avremo bisogno di tutte le energie.

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