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Come cambia l’offerta wellness

Di Mati Pignatelli, 5 Settembre 2008

La crescente attenzione per il benessere psicofisico ha innescato, da alcuni anni a questa a parte, una tendenza tuttora in atto, capace di decretare il successo dei viaggi benessere e delle vacanze termali, oggetto di dibattiti, workshop e convegni e soprattutto sempre più richiesti da parte del viaggiatore contemporaneo.
Sebbene ancora appartenenti a un segmento di nicchia, i viaggi benessere e il termalismo, a partire dal 2004, sono stati infatti protagonisti di una crescita costante. Il 2006, in particolare, secondo quanto riportano i dati dell’osservatorio Astoi, è stato l’anno che ha fatto registrare il maggior incremento percentuale in termini di passeggeri rispetto ai dodici mesi precedenti (+13,9%). Un trend decisamente positivo che è proseguito anche nel 2007 quando, durante i mesi estivi, il comparto ha totalizzato un significativo +10,1% rispetto alla stessa stagione del 2006, consolidando il successo di questa formula.
La trasformazione di valori, gusti e comportamenti sociali dei viaggiatori ha inoltre generato, nella scelta dei prodotti benessere, un complessivo spostamento da un mero approccio medicale e curativo, rappresentato dalla classica vacanza termale di minimo sette giorni, verso modalità di viaggio wellness più complesse e articolate, che trovano nella ricerca del benessere psicofisico la principale attrattiva.
Ecco quindi il successo dei pacchetti benessere che in pochi giorni sintetizzano i cicli di cura e di trattamenti bellezza, abbinando loro, però, sempre più spesso anche escursioni alla scoperta del territorio e delle tradizioni culturali e locali.
Le proposte italiane nel segmento dei viaggi riconducibili al wellness comprendono, in particolare, da una parte pacchetti evergreen dedicati al termalismo puro in località come Ischia o Saturnia e, dall’altra, diversi prodotti che declinano le ulteriori innumerevoli possibilità offerte dalla cura dell’acqua. I trend più in voga e recenti, espressi soprattutto dalla continua ricerca di novità ed esclusività, si manifestano così in proposte come i bagni di fieno in Trentino o la vinoterapia in Emilia-Romagna.
Singolare e interessante è, tra l’altro, l’esito di un’indagine svolta, la scorsa primavera, dalla società di ricerche statistiche Demoskopea e tesa a scoprire l’idea che gli italiani hanno del viaggio wellness: lo studio ha evidenziato come il concetto di benessere vada oggi ben oltre la singola pratica di massaggi o di tecniche all’insegna della cura del corpo e tenda ormai a identificarsi in una nozione infinitamente più ampia, che si può genericamente identificare con lo star bene a 360 gradi. Un obiettivo, quest’ultimo, che si traduce spesso in una ricerca di spensieratezza e rilassamento psicofisico durante l’intera durata del soggiorno. Con il rischio, insito in ogni pretesa ampia e indefinita, di confondere tra loro i confini dei servizi possibili e quelli dei sogni e delle fantasie.
Senza addentrarsi eccessivamente in territori di competenza della psicoanalisi, è però di sicura importanza cogliere quanto conti, per il viaggiatore italiano, trovare un buon livello di accoglienza e professionalità oltre, naturalmente, agli ultimi ritrovati snellenti e alle tecniche d’avanguardia per la cura del corpo.
Se il wellness è dunque un segmento del viaggiare organizzato che sembra finora non conoscere crisi e che, in un periodo di vacche magre, ha addirittura allargato la propria offerta riuscendo a spalmare le proposte durante l’intero arco dell’anno grazie ai soggiorni short break, l’industria turistica dovrebbe, senza dubbio, compiere un approfondito lavoro di riflessione teso a individuare su quali comparti concentrare i propri investimenti, nonché a comprendere fino in fondo l’importanza di una cultura dell’accoglienza diffusa.
Con la consapevolezza che viaggiare, oggi, è ormai un bisogno sociale e che il viaggio è per sua natura quanto di più onirico possa essere racchiuso in un servizio, orientare la bussola del proprio business verso l’approccio al cliente potrebbe rivelarsi un’efficace scelta strategica. La ricetta vincente verrebbe così a comporsi di pochi e selezionati ingredienti con l’aggiunta decisiva, però, di alcuni aromi dal gusto esclusivo. Partendo, per esempio, proprio dalle mille declinazioni del benessere applicate al soggiorno, a cui occorrerà naturalmente abbinare la spiccata professionalità di chi, per mestiere, organizza e vende viaggi: una miscela di sicuro successo capace, in particolare, di soddisfare i sempre più esigenti viaggiatori infatuati dal viaggio benessere, per lasciare un imprinting di sicura soddisfazione. Senza dimenticare che tale concetto si presta a esportazioni verso praticamente ogni prodotto turistico.

Spunti di viaggio

Innumerevoli sono le declinazioni possibili delle proposte wellness. Ecco allora due offerte diverse, di due differenti tour operator Astoi, che ben esemplificano le modalità di approccio principali al prodotto: l’una più volta alla ricerca della qualità di un prodotto tradizionale, l’altra, invece, maggiormente attenta ai trend più innovativi del settore.
Il Week end escape per due a Boario Terme di Aviomar comprende così una bottiglia di spumante in camera all’arrivo, un omaggio Aquacharme, un drink di benvenuto, due ingressi nella piscina Mille bolle, due docce emozionali, due saune, due bagni turchi, due percorsi Kneipp, l’ingresso alla area gym e relax, un fango termale agli olii essenziali, un massaggio di 20 minuti sotto doccia ad affusione a due mani e un massaggio di 30 minuti con aromaterapia.
Eden viaggi propone invece il Percorso dei briganti: tre notti in una tipica masseria pugliese, che includono nel pacchetto due hammam, due percorsi Kneipp nel Giardino di pietra, un bagno di fieno, un massaggio con olii aromatici e un percorso sulle tracce dei briganti.

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