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Come cambia il villaggio

In Sardegna un interessante esperimento di rinnovamento della classica offerta ricettiva balneare

In Sardegna un interessante esperimento di rinnovamento della classica offerta ricettiva balneare

Di Massimiliano Sarti, 13 Settembre 2012

Club Vacanze, Ventaglio, Eurotravel, Aviomar, Mobygest. Solo per citare alcuni operatori che lo hanno avuto in gestione. Nato nel lontano 1964, su ispirazione delle prime esperienze Club Med, l’Arbatax Park ha vissuto tutte le stagioni della villaggistica italiana. «Il fallimento di Eurotravel nel 2009 ci ha costretto però a creare una società di gestione parallela per evitare la chiusura», racconta Angela Scanu, vicepresidente del consiglio di amministrazione del resort sardo. «Abbiamo allora preso consapevolezza che il modello classico dei villaggi era ormai superato e abbiamo deciso di prendere in mano direttamente la conduzione dell’intero complesso».
Adagiato sui 60 ettari della penisola Bellavista, adiacente alla località di Arbatax, nell’Ogliastra, il resort è cambiato molto nei suoi quasi 50 anni di storia e oggi conta oltre 900 camere distribuite in sette soluzioni abitative differenti, per target e tipologia di offerta, che godono tuttavia delle sinergie di servizi comuni, come piscine, ristoranti e spa, nonché dell’unicità di un parco naturale di circa 40 ettari. «Ma non è sempre stato così», riprende Angela Scanu. «Il resort, nei modi in cui oggi è concepito, è una nostra creazione recente. Prima davamo i vari villaggi a gestioni separate. Il risultato era però che spesso gli operatori tendevano a farsi guerra a colpi di ribassi tariffari».
L’idea nuova, perciò, è quella di dare vita a un’offerta integrata, capace di rivolgersi a target differenti: dalle famiglie con figli alle giovani coppie, fino al segmento up-level e agli amanti della vacanza ecologica. «E ciò senza mai dare ai nostri ospiti l’impressione di trovarsi in una mega struttura dai servizi standardizzati, grazie alla presenza di aree riservate, a destinazione e accesso differenziato». Persino il concetto dell’intrattenimento tradizionale da villaggio è stato completamente rivisto: meno animazione in senso classico e più ospiti e spettacoli di livello internazionale. Non solo: anche le tradizioni locali trovano spazio nel programma settimanale del resort, con serate a tema dedicate alla cultura, alla musica e all’artigianato sardo. «Sulla stessa linea, peraltro», aggiunge Angela Scanu, «si pone il nuovo progetto Jana: un complesso di multiproprietà, residence e abitazioni private, che aprirà i propri battenti il prossimo anno e al cui centro sorgerà una piazza mercato dove troveranno posto le botteghe degli artigiani sardi: mini atelier dove i nostri ospiti potranno ammirare, e acquistare, le creazioni del nostro artigianato di qualità».
Un nuovo modo di intendere il villaggio, insomma, nei quali al centro dell’offerta si pone, in un’ottica contemporanea di prodotto turistico, l’esperienza del viaggio piuttosto che il semplice soggiorno in una località balneare. Ma come sta funzionando, concretamente, il progetto Arbatax Park? «Quando abbiamo preso in mano definitivamente la gestione completa dell’intero resort, a gennaio 2010, abbiamo avuto il tempo di concentrarci unicamente sul mercato italiano, riuscendo a registrare, a fine stagione, un totale di 115 mila presenze», risponde ancora Angela Scanu. «L’anno successivo abbiamo quindi pensato di allargare il nostro raggio d’azione anche all’internazionale, concentrandoci soprattutto su Germania e Russia, nonché su Francia, Spagna e Regno Unito». Grimaldello per aprire i nuovi mercati, alcuni accordi di co-marketing e distribuzione siglati con importanti tour operator internazionali, in particolare Fti per il mondo germanico e Pegas Touristik per quello russo. «Quando devi entrare in una realtà nuova», spiega infatti Angela Scanu, «hai naturalmente bisogno di farti conoscere e i grandi operatori rimangono delle leve fondamentali per veicolare il proprio prodotto. Tanto più se una realtà come Fti ti garantisce pure l’accesso a un canale televisivo appartenente al medesimo gruppo».
L’internazionalizzazione dell’offerta non ha così tardato a portare i propri frutti: nel 2011, le presenze totali all’Arbatax Park quasi raddoppiavano, portandosi a quota 200 mila. Un livello che con ogni probabilità sarà mantenuto pure al termine di un anno particolarmente difficile come quello che stiamo vivendo. «Anzi, sono stati proprio i mercati internazionali a garantirci di rimanere a galla, nonostante la domanda domestica sia letteralmente crollata. Le presenze straniere quest’anno sono infatti ammontate al 70% del totale, con ben la metà del restante 30% rappresentato esclusivamente da turisti sardi».
Ma lo sforzo per l’internazionalizzazione dell’offerta non ha riguardato unicamente il lato commercializzazione. Anche il personale è stato coinvolto in un processo generale, volto a rendere il prodotto più appetibile per il mercato straniero. «In effetti», conclude Angela Scanu, «le risorse ereditate dalle precedenti gestioni, pur essendo di ottimo livello e ben affiatate, spesso non avevano una grande padronanza delle lingue, né le conoscenze necessarie alla conduzione di un concept resort. Abbiamo così dovuto integrare il personale con nuovi arrivi dall’esterno. Ma il nostro obiettivo è quello di poter presto tornare a fare quasi esclusivo affidamento su risorse sarde. Tanto che stiamo attivando, insieme alla regione, un programma di formazione residenziale ad hoc. È una questione sia di fidelizzazione del personale, sia di coerenza complessiva con un’offerta territorialmente caratterizzata come la nostra».

Identikit dell’Arbatax Park
Situato nel cuore dell’Ogliastra e nelle vicinanze della riserva marina di Capo Monte Santo, l’Arbatax Park vanta un parco naturalistico, che ospita piante e animali tipici della flora e della fauna sarda, un centro benessere thalasso & spa, nove ristoranti, due anfiteatri, un teatro e moltissime infrastrutture sportive, nonché sette differenti soluzioni abitative, tra cui si conta pure il Borgo Cala Moresca, riproduzione fedele di un tipico paesino sardo. Il complesso fa parte del Gruppo Mazzella, che annovera, tra le sue proprietà, alcune delle più prestigiose strutture alberghiere della Sardegna, come il Pullman Timi Ama e il Grand Hotel Capo Boi di Villasimius. Del gruppo fa peraltro parte anche la società immobiliare Ama e la tv locale Sardegna Uno. Giorgio Mazzella, amministratore della società, è anche presidente della Banca di Credito Sardo (Intesa Sanpaolo), mentre sua moglie, Angela Scanu, è socio fondatore della società di servizi e consulenze per le imprese, Bilancia.

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