A pochi passi dalla Stazione Centrale di Milano, in via Napo Torriani, di fronte all’ingresso classico ed elegante dell’hotel Berna, spicca il blu intenso di una costruzione modernissima a quattro piani. Non una semplice dépendance, ma la Tower, 4 camere deluxe tecnologicamente superdotate, due sale meeting a luce naturale, il garage.
«È il nostro fiore all’occhiello», spiega con un sorriso Nataly Olmetti, giovane resident manager del Berna, che simpaticamente unisce la razionalità tedesca materna alla capacità relazionale tipicamente italiana che le viene dal padre.
L’amore per gli alberghi è di famiglia, e Nataly ha scelto questa via senza esitazioni. A 18 anni ha iniziato un percorso di lavoro nei settori commerciale e marketing dentro importanti compagnie internazionali e italiane, da Hilton a Holiday Inn, da Best Western a Starwood, da Star Hotels a Ata Hotels.
«Un’esperienza preziosa che dà grandi opportunità di crescita, perché le grandi catene puntano molto sulla formazione e sulla specializzazione», dice Nataly, che ha trasferito con successo questo know how nel nuovo ruolo al Berna, un business hotel gestito dalla famiglia Fontana insieme a un altro 4 stelle superior nel centro di Lugano, il Lugano Dante.
«Fu l’avvocato Fontana a iniziare l’attività alberghiera della famiglia negli anni ’70, un imprenditore molto illuminato e in anticipo sui tempi. La Tower qui di fronte è stata realizzata proprio su un suo progetto. La moglie e i figli Carlo e Paola hanno proseguito il suo lavoro e sono impegnati con grande passione nel management generale di entrambe le strutture», racconta.
Da tre anni in qua il Berna è stato oggetto di importanti ristrutturazioni che ne hanno rinnovato le parti comuni e quasi tutte le 131 camere, divise in cinque tipologie, standard, classic, quality, superior e tower. Tutte includono di base il contenuto del frigobar e il roomservice gratuiti, inoltre ogni tipologia offre qualcosa in più, dal drink di benvenuto al piccolo buffet e al full open bar. Altri standard offerti a tutti i clienti sono il break corner 24 ore su 24 e un internet office point ad alta velocità.
«Puntiamo moltissimo sui servizi, sulle coccole, sulla personalizzazione – spiega la resident manager -. Gli ospiti li chiamiamo sempre con i loro nomi. Qui si respira un’atmosfera calda, professionale ma familiare. Serviamo il breakfast fino alle 11, ed è così ricco e curato che spesso i nostri ospiti tendono a soffermarsi a lungo per gustarne con calma tutto il piacere. Anche nel corso della giornata proponiamo momenti di relax molto apprezzati, l’happy hour che è quasi una cena, e dolci deliziosi sfornati dopo una certa ora».
L’arrivo di Nataly ha ovviamente portato novità anche nel tipo di organizzazione interna, improntata fino a quel momento a una conduzione di tipo familiare. «Pur mantenendo gli ottimi rapporti con il personale che hanno sempre caratterizzato questa struttura, e che assicurano quel tanto di elasticità necessaria ad affrontare ogni situazione, ho riorganizzato e maggiormente strutturato i ruoli e gli orari. E naturalmente, data la mia esperienza, ho focalizzato l’attenzione sul commerciale e sul marketing. Mi propongo di ampliare la clientela a segmenti nuovi, anche se il nostro target è soprattutto business possiamo sicuramente acquisire una certa quota nel leisure. A giugno ci avvantaggeremo anche sul piano di una maggior visibilità entrando a far parte di Swiss Quality Hotels, un circuito che si sta allargando all’Italia».
Inevitabile chiederle come viva il passaggio dalle grandi compagnie a una struttura individuale. «In definitiva quel che preferisco è proprio vivere l’albergo dalla mattina fino alla sera. Il bello del lavoro in hotel sta proprio nel continuo variare delle situazioni, nel rapporto con gli ospiti che cambiano e devi imparare a conoscerli, a capirne le esigenze. L’hotel è un mondo particolare, di grande fascino. Ed è appassionante condividere con i miei collaboratori una svolta da imprimere, un obiettivo da raggiungere».
Coccole e know how, mix di successo
Di Floriana Lipparini, 27 Maggio 2005
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