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Club Med: “Ripartiamo dal turismo di prossimità”

Il gruppo è pronto e il presidente Henri Giscard d’Estaing traccia la rotta: “Ci prepariamo a una nuova normalità”

Il gruppo è pronto e il presidente Henri Giscard d’Estaing traccia la rotta: “Ci prepariamo a una nuova

Di Job in Tourism, 27 Maggio 2020

Il tempo libero del post-Covid19 porterà con sé nuova consapevolezza, nuove abitudini e un nuovo modo di concepire le vacanze e Club Med si prepara per essere pronto al meglio. Parola del suo presidente, Henri Giscard d’Estaing. Il manager concorda con molti colleghi: la ripresa sarà lunga, ma questo non impedirà certo la ripartenza. Si tratta solo di trovare nuove modalità e l’azienda francese è già al lavoro.
Anche se nel corso dei settant’anni di vita del marchio sono state tante le emergenze che il mondo ha vissuto, una situazione come quella del Covid-19, così globale, è totalmente nuova. Quindi occorrerà “attrezzarsi per una nuova normalità”, sostiene il manager. Come? Il presidente Club Med lo ha spiegato in una recente intervista apparsa su La Stampa. “Inizialmente partiremo con vacanze di prossimità e poi dalla fine dell’anno potremo vedere i primi segnali di turismo internazionale”.
Per Giscard d’Estaing è difficile azzardare previsioni di medio o lungo termine, ma senza dubbio si tratterà di gestire una normalità “diversa”. Da un lato a livello psicologico potrebbero cambiare i nostri stati d’animo, spingendoci a una maggiore prudenza. Ma dall’altro l’esperienza che stiamo vivendo ci renderà più consapevoli di una cosa: la necessità e la bellezza di vivere ogni attimo e, dunque, anche di godere di momenti preziosi come quelli delle vacanze, e il manager fa un paragone importante: “Si tratta in qualche modo dello stato d’animo di settanta anni fa che si è instaurato dopo la Seconda Guerra Mondiale – ha dichiarato al quotidiano torinese – : dopo tanti errori e tanto dolore, c’è stata una formidabile voglia di gioia e di spensieratezza”.
Dunque è il momento di guardare al prossimo futuro: già in Cina sono state riaperte alcune strutture nelle passate settimane, ovviamente nel rispetto di tutte le più rigorose misure sanitarie, e i primi segnali da richieste e prenotazioni confermano che, dopo un così lungo periodo di isolamento, c’è sicuramente il desiderio di tornare a viaggiare.
E ora l’obiettivo è quello di riaprire anche nel resto del mondo il maggior numero di resort possibile nel corso dell’estate, naturalmente in modo compatibile con l’evolversi della situazione a livello locale. Ecco le previsioni del presidente Giscard D’Estaing: il turismo sarà regionale, con un vantaggio per quelle destinazioni che potranno offrire spazi ampi e adeguati livelli di sicurezza. E nel portfolio del gruppo i resort con queste caratteristiche non mancano di certo: il presidente ne cita alcuni in Italia che rispondono bene alle esigenze di questo turismo ‘nuovo’: “Per esempio Pragelato, sulle Alpi, che offre grandi spazi e attività all’aria aperta, e Cefalù in Sicilia”.

L’impegno nell’emergenza
In prima linea fin dal primo giorno: Club Med ha affrontato dall’inizio la crisi Covid-19 gestendo l’ampliamento delle misure restrittive e anche la progressiva chiusura delle frontiere dei Paesi in cui si trovano i resort del gruppo. La priorità è sempre stata salvaguardare la salute e la sicurezza di clienti e dipendenti. “Club Med controlla costantemente la situazione con il suo comitato scientifico, segue le raccomandazioni dell’Oms e delle autorità sanitarie e governative dei vari Paesi. Oggi più che mai, la priorità per noi rimane la salute e la sicurezza: la mobilitazione delle equipe in questa direzione è stata totale”, spiegano dall’azienda.
Alla luce delle misure eccezionali adottate dal Governo italiano e da altre autorità nazionali sono state prese prontamente diverse decisioni. “Attualmente, tutti i nostri resort sono chiusi: appena la situazione lo permetterà, inizieremo una riapertura progressiva”.
Quali sono stati gli impegni principali nelle settimane cruciali della crisi? “Abbiamo organizzato il rientro di clienti e dipendenti interessati dalle chiusure dei resort, nonostante le significative difficoltà (come la cancellazione dei voli e la chiusura degli aeroporti). In questo periodo di incertezza, comprendiamo e condividiamo preoccupazioni e richieste delle equipe: siamo al loro fianco, e ci teniamo in contatto per rassicurare e pianificare il futuro”.
Un importante contributo nella lotta contro la pandemia è arrivato dal Gruppo Fosun, di cui Club Med fa parte: il colosso cinese ha infatti inviato in Italia 45.500 articoli (1.000 indumenti protettivi plastic trip, 1.500 tute protettive, 3000 indumenti protettivi impermeabili e 40.000 maschere facciali). Il Comune di Milano ha ricevuto le forniture, immediatamente trasferite alla Protezione Civile ad uso principale degli ospedali regionali. La donazione fa parte di una campagna globale anti-pandemia lanciata dalla Fondazione Fosun e che oltre all’Italia ha abbracciato anche India, Corea e Giappone.

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