Da Cenerentola dell’hotel ad asset capace di attrarre nuovi clienti potenziando il raggio di azione della struttura ricettiva anche sul territorio, oltre che verso gli ospiti che vengono da fuori. La ristorazione in hotel vive un momento d’oro: la conferma arriva della nuove formule studiate per dare alla proposta gastronomica sempre più visibilità all’interno dei servizi offerti. Un esempio, in tal senso, sono i casi sempre più frequenti di partnership con ristoranti e chef di alto livello che, per un periodo, vengono “ospitati” nelle cucine degli alberghi per offrire ai clienti un’esperienza diversa. Proposte che, solitamente, si concentrano in un periodo limitato di tempo e che di questa esclusività fanno, ovviamente, una risorsa in chiave di marketing.
Il caso del Jordnær
È il caso, per esempio, del celebre ristorante danese due stelle Michelin Jordnær dello chef Eric Kragh Vildgaard e della moglie Tina Kragh Vildgaard che quest’inverno sarà ospite per due mesi del Badrutt’s Palace Hotel di St. Moritz, dal 1° dicembre al 4 febbraio.
Il Jordnær – che ha ottenuto la seconda stelle a soli tre anni dall’apertura e attualmente figura al 38° posto nella lista “The World’s 50 Best Restaurants” – permetterà “agli appassionati gourmet del Badrutt’s Palace Hotel di sperimentare il fascino e la stravaganza di una cucina a base di frutti di mare, con un tocco danese. Sarà un viaggio culinario nel Mare del Nord, unito a un tocco di Engadina di altissimo livello – ha spiegato lo chef danese a proposito del progetto – un menu davvero speciale per deliziare tutti i palati”.
Un esordio assoluto dal momento che sarà la prima volta che la cucina di Kragh Vildgaard uscirà dai confini della Danimarca con una proposta che – è la scommessa dello chef – punta a “introdurre un tipo di fine-dining ancora inedito in Engadina” e che rappresenta un esempio emblematico di questa tendenza.
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