L’offerta alberghiera di Cesena, con meno di 10 strutture e neppure 250 camere, è sottodimensionata rispetto alla media delle piccole città di provincia italiane, quelle con un volume variabile tra i 50 e i 150mila abitanti. È tuttavia in atto un processo di riqualificazione che nell’arco di un biennio porterà l’offerta stessa a raddoppiare la capacità ricettiva cittadina con 200 nuove camere.
La nascita di nuova offerta alberghiera non si affida a previsioni di sviluppo economico del distretto produttivo cesenate, benché la centralità del territorio comunale quale snodo logistico tra Via Emilia (nord-ovest verso sud-est) e Tiberina E45 (nord-est verso sud-ovest) trasmetta un’immagine di crocevia di commerci. Cesena è territorio di vasto insediamento di impianti produttivi collegati al settore agro-alimentare, dalla produzione agricola agli allevamenti, e tutta la filiera industriale per la raccolta e lavorazione, nonché conservazione (frigotecnica) e trasporto, dei prodotti alimentari stessi. Il principale disegno strategico sulla città è quello che vede l’adozione di interventi per migliorare la qualità delle infrastrutture e del sistema dei trasporti. Cesena è comunque una delle poche città italiane che assieme a Genova e Milano (forse in futuro lo sarà anche Roma) è stata investita da un profondo e articolato programma di riordino urbanistico
Ma non è tanto su questo, che pure gioverà alla città e alla sua economia, che si può fare affidamento nel settore alberghiero, quanto piuttosto sul turismo business da acquisire ex novo. L’offerta alberghiera vecchia e nuova di Cesena può puntare a un maggior volume di attività intercettando flussi di clientela completamente nuovi che fino a oggi si sono rivolti a strutture alberghiere non cittadine. Il primo riferimento va ai visitatori di appuntamenti fieristici a Bologna e a Rimini, poi alla clientela d’affari che si disperde nelle innumerevoli strutture a gestione familiare delle vicine Cesenatico e Cervia. In terzo luogo si può acquisire clientela di turismo organizzato che finora ha scelto località più appetibili sotto il profilo dei servizi, anche perché il dimensionamento medio delle strutture di Cesena non è adatto a soddisfare la domanda dei bus operator.
Cesena può aumentare i flussi di turismo grazie agli uffici commerciali dei nuovi alberghi che apriranno. Il processo di riqualificazione e sviluppo che sta attraversando la città, per il sistema turistico locale può rappresentare la variabile più influente nel determinare un incremento di flussi e di spesa.
La posizione baricentrica tra i due poli fieristici di Bologna e Rimini potrebbe aprire nuovi scenari dato che i padiglioni del capoluogo regionale distano circa 90 chilometri dalla città (percorribili in meno di un’ora), mentre la fiera di Rimini è ad appena 30 chilometri (30 minuti).
Finora, però, la quota di domanda è stata pressoché inesistente, in ragione della location dei singoli alberghi ubicati nel lontano centro storico, infinitamente distanti dai caselli autostradali. Fa eccezione lo storico hotel Casali, che esercita un forte richiamo data la sua tradizione sia alberghiera sia legata alla ristorazione, con l’omonimo ristorante.
Il peso del segmento affari può essere stimato nella città di Cesena nell’ordine di un 90-95% sul complesso dei flussi alberghieri. Il dato è influenzato naturalmente dalla fortissima capacità di attrazione delle vicine località della costa romagnola, Cesenatico e Cervia, soprattutto per quel che riguarda l’ospitalità da offrire a gruppi e comitive in tour a tariffe molto più economiche.
Cesena rappresenta un territorio piuttosto sacrificato sul piano del turismo leisure, se si fa eccezione per qualche iniziativa legata all’enogastronomia e a una vocazione come città d’arte in forza della sua storia e cultura malatestiana. Eventi artistici ed eventi mondani completano un’offerta che tuttavia non è in grado di attirare se non un turismo solo escursionistico, mai stanziale.
Alta competitività, dunque, nell’area del centro storico della città a causa di bassi indici di occupazione, segnalati attorno al 55%. Scarsi volumi di presenze, pur con tariffe piuttosto popolari e stabili nell’arco dell’anno. La scarsa propensione alla variabilità delle tariffe indica che a Cesena si registra una tipologia di clientela abbastanza omogenea e ricorrente e non vi sono periodi particolari dell’anno in cui eventi esterni, come ad esempio le fiere, fanno registrare momenti di tutto esaurito, spingendo in alto le tariffe dei soggiorni alberghieri e garantendo maggiore valore aggiunto.
Location privilegiata, invece, quella in prossimità non del centro cittadino, ma dello snodo tra autostrada A14 e superstrada E45, direzione Roma, dove arriveranno a breve oltre 100 camere di un brand internazionale di fascia midscale. Per l’incremento dei soggiorni alberghieri a Cesena bisogna puntare su clientela completamente nuova, oggi non presente in zona, e sulla costruzione di alcune centinaia di nuove camere. Statici gli altri fattori di attrazione. In altre parole, il turismo a Cesena camminerà con le gambe della nuova hôtellerie, sia quella in via di realizzazione sia naturalmente quella in fase di riqualificazione e ammodernamento.
lombardini@teamwork-rimini.com
Cesena, un crocevia di commerci
Di Stefano Lombardini, 16 Settembre 2005

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