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Cervinia… rimane Cervinia

La nota località valdostana è stata sul punto di cambiare ufficialmente nome, ma ora che il rischio pare rientrato, il "pasticcio" di Cervinia può rappresentare una buona occasione per riflettere sul valore (anche economico) della brand reputation delle destinazioni turistiche

La nota località valdostana è stata sul punto di cambiare ufficialmente nome, ma ora che il rischio pare ri

Di Job in Tourism, 1 Dicembre 2023

Un pasticcio al’italiana, di quelli nei quali spesso incappa il turismo nostrano. L’affaire “Cervinia-Le Breuil” ha tenuto banco nelle ultime ore spinto dal tam tam social – anche se la questione era già nota da tempo, almeno sulle carte – ma sembra già essere rientrata: nessun cambio di nome per la celebre destinazione montana valdostana, che continuerà a chiamarsi “Breuil-Cervinia”.

La sparizione del nome

Ma cosa è successo (o, per meglio dire, stava per succedere)? Di fatto, la Regione ha recepito una delibera del Comune di Valtournenche – del quale la località di Cervinia è una frazione – che nei mesi scorsi aveva “cancellato” il nome “Cervinia” dalla toponomastica locale lasciandone solamente la prima parte, ovvero Le Breuil (toponimo antico, conosciuto per lo più dai locali, e soppiantato, nell’immaginario collettivo, proprio da “Cervinia”, introdotto negli anni Trenta sull’onda della normalizzazione “italica” della toponomastica e in concomitanza con l’apertura dei primi impianti di risalita). Benché le carte risalgano, appunto, a qualche mese fa, è soltanto nelle ultime ore che la questione è rimbalzata agli onori della cronaca nazionale, anche grazie al video social – diventato presto virale – della ministra del Turismo, Daniela Santanché, che ha tuonato: “Ma siete matti? Ma lo sapete quanto ci vuole a costruire una destination, una brand reputation? E voi fate una cosa del genere?”. Dietro di lei, anche molti operatori turistici della zona si sono detti piuttosto perplessi dell’iniziativa proprio in ragione del forte posizionamento sul mercato – anche internazionale – di Cervinia e del suo nome.

Il passo indietro

Nel giro di poche ore, la sindaca di Valtournenche, Elisa Cicco, ha fatto sapere che il Comune è pronto a fare marcia indietro e che presenterà in Regione tutti i documenti necessari per il ripristino del nome da Le Breuil a Breuil-Cervinia. Richiesta che la Regione si è già detta pronta ad accogliere. E, allora, rimane la domanda? Cosa è successo? E, soprattutto, davvero nessuno aveva pensato – oltre alle difficoltà pratiche per residenti e attività commerciali e aziende locali che avrebbero dovuto rifare i propri documenti – che, in effetti, per una località tanto conosciuta, potesse trattarsi di un clamoroso passo falso in termini di brand reputation?

Quanto vale un nome

Nel riportare la notizia, Il Sole 24 ore, ha intervistato Massimo Feruzzi, ad di Jfc, società che cura l’Osservatorio della montagna bianca italiana, per capire quale avrebbe potuto essere l’impatto del cambio toponomastico: “Solo sul mercato italiano si sarebbero dovuti investire almeno 5 milioni l’anno per un quinquennio – ha detto -. In ambito turistico cambiare il brand è il più grande errore che una destinazione possa fare perché letteralmente sparisce dal mercato”. Speriamo di ricordarcene in futuro.

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