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Cento anni di cambiamenti

Di Marga Cretton, 12 Aprile 2002

Il mondo dell’hotelier e la sua professione all’inizio del 19° e all’inizio del 20° secolo ha dovuto sopportare numerosi cambiamenti e ciò che era ed è tuttora comune chiamare “l’accoglienza” verso gli ospiti, viene ora riconosciuta come industria dell’ospitalità: dagli hotel, ai ristoranti, ai fast food, così come ai resort e alle crociere. Dalle previsioni di The word travel e del Tourism Council, questa industria impiegherà in tutto il mondo entro il 2010 328,4 milioni di persone. Durante il 19° secolo, la maggior parte delle strutture alberghiere erano a gestione familiare e la professione dell’hotelier doveva farsi strada in un mondo duro, partendo dal lavapiatti per finire poi con il general manager. Interessante è la storia del Cesar Ritz, che si fa strada tra le montagne della sua Svizzera diventando così l’hotelier dei re e il re degli hotelier. Quando decide di lasciare le sue montagne è il 1867, ha solo 17 anni e ha appena concluso il suo tempo di apprendistato con la delusione di non avere abbastanza talento per poter diventare un hotelier. Ma lui decide di non demordere e parte per Parigi, dove impara, senza averne la minima idea, la dura lezione della creazione di un albergo di lusso dove un “gentleman” vorrebbe vivere. Così segue la sua visione dell’albergo di lusso, sperimentando allo stesso tempo numerosi e rivoluzionari cambiamenti nell’hotellerie europea del suo tempo, come per esempio la creazione di un bagno per ogni stanza oppure il ristorante aperto al pubblico esterno, soprattutto durante le domeniche: tutto ciò in una Londra dove, per la magior parte i ristoranti erano permessi ai soli uomini e chiusi i giorni di festa. Il successo ottenuto da Cesar Ritz è dovuto soprattutto al seguente “leitmotiv”: qualsiasi persona che aspira a un successo duraturo nel settore alberghiero deve riuscire a portare la sua professione a un livello di perfezione. Deve cercare di essere il più diplomatico possibile pur conoscendo a fondo la natura umana, parlare molte lingue straniere ed essere in grado di prevedere e preparare possibili sviluppi e cambiamenti per il suo ruolo all’interno del settore. Deve essere un buon organizzatore, un eccellente personal manager ed essere in grado di affrontare anche le situazioni più difficili. Inoltre, deve essere incline all’amministrazione dell’hotel e, ultimo ma non da meno, deve amare la sua professione più di ogni altra cosa al mondo. Questi principi sono ancora validi al giorno d’oggi, nonostante il ruolo della famiglia all’interno dell’hotellerie sia molto cambiato attraverso i secoli 19° e 20°. Con la globalizzazione, il nuovo orientamento del lavoro degli investitori, che di solito è sempre diverso dalla visione di base della compagnia che gestisce l’hotel, il ritratto dell’hotellier è cambiato e parole come leadership, strategie, finanza, marketing e risorse umane diventano il pane quotidiano del mondo manageriale nell’ultimo decennio del 20° secolo. I manager di oggi devono essere in grado di pensare in modo globale e avere una chiara concezione della cultura, etica e sociologia che fanno parte della tecnica dell’ospitalità. L’industria alberghiera del 21° secolo è strettamente dipendente dalla tecnologia e I futuri manager e i Ceo devono possedere una buona conoscenza di questi acronimi e delle capacità e limiti che rappresentano per la tecnologia. I professionisti dell’industria dell’ospitalità devono adattarsi a innovazioni come internet o tecnologie associate per rimanere sempre competitivi e di successo sul mercato. Essi hanno bisogno di focalizzarsi sulle strategie e gli assetti manageriali e IT, come fonte di informazione e supporto di decisioni, è la chiave per riuscire a portare avanti la futura crescita di questa industria. Le scuole di hotel management, come i college Cesar Ritz in Svizzera, hanno adattato i loro programmi di studio all’evoluzione dell’industria alberghiera che ha luogo in tutto il mondo allo stesso modo, e che richiede un’educazione orientata maggiormente al management alberghiero, appunto. Vent’anni fa circa, in Svizzera, come anche in altri paesi europei, i futuri hotelier erano, si potrebbe dire, “addestrati” più che educati: tutto ciò è cambiato con i programmi Bachelor e, guardando indietro all’evoluzione che l’educazione nell’ospitalità svizzera ha fatto negli ultimi decenni del 20° secolo, i college Cesar Ritz sono orgogliosi di aver anticipato i bisogni di questi cambiamenti: da un vero e proprio addestramento a un’educazione molto più accademica ma orientata al mondo del lavoro. Nel 1985 è stata lanciata in Svizzera, la prima laurea (Bachelor Degree) in hotel management, in cooperazione con la Washington State University e nel 1999 il primo master in science program in international hospitality management, in cooperazione con la Manchester Metropolitan University.

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