Continua il processo di concentrazione del settore che, pur mostrando uno dei tassi di penetrazione delle catene alberghiere tra i più bassi d’Europa, vede aumentare progressivamente le affiliazioni, soprattutto nei segmenti di alta gamma.
I dati
Secondo i dati del “Chains Monitor Italy” di THRENDS relativi alla chiusura del 2023, nella seconda metà dello scorso anno si sono contate circa 63 nuove affiliazioni, di cui il 54% appartenenti al segmento upscale. Curiosamente, lo stesso numero delle “disaffiliazioni” che, allo stesso modo, hanno interessato soprattutto i segmenti più alti di gamma, nel 69% dei casi, e le catene nazionali (86%).
Le prospettive 2024-2027
Da qui ai prossimi tre anni, si prospettano circa 232 nuove affiliazioni, la maggior parte appartenenti al segmento del lusso (40%) e con una forte predominanza dei gruppi internazionali (68%): si tratta per lo più di catene alberghiere americane (32%), francesi (16%) e spagnole (8%).
Le Regioni che vedranno il maggior numero di nuove aperture sono Lombardia (21%), Lazio (20%), Veneto (12%) e Toscana (9%), mentre tra le destinazioni si conferma il primato di Roma (18%), seguita da Milano ( 10%), Venezia (6%), Firenze (6%) e Napoli (3%). La maggior parte dei progetti sarà, dunque, localizzata in città d’arte (39%), destinazioni leisure (22%), balneari (15%) e business (11%).
Una crescita “impressionante”
In totale, calcola THRENDS, alla fine del 2023 erano presenti in Italia 2.189 catene di hotel, per un totale di 216mila camere e, benché il tasso di penetrazione delle catene alberghiere (pari al 20,1% delle camere) rimanga bene distante da quello di altri Paesi, il numero delle camere offerte in Italia dalle catene sta dimostrano una crescita definita “impressionante”, con un incremento del 48% negli ultimi 10 anni.
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