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Carlo Romito risponde – 01-04-2003

Di Job in Tourism, 1 Aprile 2003

Carlo Romito, chef di cucina con una lunga attività operativa e didattica a livello nazionale ed internazionale, segretario del’Ordine professionale dei maestri di cucina ed executive chef della Federazione Italiana Cuochi, mette la sua esperienza a disposizione dei lettori di Job in tourism e sarà lieto di rispondere alle domande relative alla cucina che i lettori vorranno porgli.
Le domande dovranno essere inviate a: Carlo Romito, c/o Job in Tourism fax 48025152, e mail job@jobintourism.net

Buongiorno signor Romito,
come cuoco professionista avrà visto passare davanti a lei moltissimi maître d’hotel che dovevano interagire con lei per la connessione cucina-sala; come persona di settore, desidererei conoscere quali sono per lei i maggior pregi che gradisce e quali le posizioni che la infastidiscono maggiormente dalla collaborazione del maître e quali consigli darebbe per una ottima intesa e un proficuo lavoro. Grazie.

Fabris Mariani

Gentilissimo signor Fabris Mariani,
rispondo volentieri al suo quesito che è fra i più datati della professione ma sempre di grande attualità.
L’interazione fra cucina e sala è una delle chiavi di successo dell’operazione ristorazione in qualsiasi azienda di questo tipo.
Innanzitutto occorre reciproca comprensione e riconoscimento per il lavoro dell’altro; poi è importante confrontarsi continuamente con le esigenze del cliente che hanno la priorità; è anche importante che tutti comprendano le difficoltà della cucina anche di fronte alla velocizzazione del servizio che vi è stata in questi anni; la capacità di indirizzo del cliente e di vendita sono del personale di “contatto”, di cui occorre saper ascoltare le indicazioni utili che sono molte; il personale di sala, da parte sua, deve comprendere che il lavoro della cucina va valorizzato al massimo con un servizio qualitativamente valido.
In conclusione noi chef di cucina siamo generalmente orgogliosi e testardi, ma sappiamo bene che esistono grandi professionalità in sala e in questi anni l’elevazione culturale della categoria ha sicuramente giovato nei rapporti di interazione.
Nella speranza di essere stato esaustivo, cordiali saluti.

Buon giorno signor Romito,
sono una ragazza che intende intraprendere la carriera di chef, ma qualcuno me lo ha sconsigliato a causa delle mie modeste dimensioni (sono alta infatti 1 metro e 48 cm.), è anche lei d’accordo sulla mia impossibilità a intraprendere questa carriera?
Grazie

Carmen Laruccia

Carissima amica,
a mio parere non c’è nessuno che non possa fare una professione a causa dell’altezza. Sicuramente avrà qualche difficoltà in più, ma chi ha i suoi problemi ci combatte da una vita e ben conosce come superare i propri limiti. Occorre poi sottolineare che è possibile oggi installare intorno alle cucine pedane antiscivolo e che gli zoccoli da cucina possono regalare a tutti 5-6
centimetri in più. Per ultima cosa, ma vale per tutte le professioni, la volontà, la determinazione e un pizzico di ostinazione fanno da sempre miracoli.
Le auguro di realizzare i suoi sogni.

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