I canerderli “alla carbonara”, ma anche in versione salsiccia, friarielli e provola o al tartufo. Può sembrare un azzardo – ad alcuni persino un’eresia – eppure l’esperimento culinario che fa incontrare la tradizione alto atesina con alcuni dei più tradizionali sapori italiani è diventato realtà e sta incontrando il parere positivo dei clienti. Porta la firma dello Chef Dario Tornatore, a capo della cucina del Ristorante Laurin del Parkhotel Laurin, uno dei più antichi della città di Bolzano.
La carta dei “canederli nazionali”
L’idea che ha dato vita alla carta di “canederli speciali” è proprio omaggiare le ricette e gli ingredienti simbolo della cultura gastronomica nazionale partendo dal piatto per eccellenza della cucina dell’Alto Adige. I canederli sono stati così rivisti in cinque versioni: canederli burro e alici ricoperti da stracciatella di burrata, alla carbonara guarniti con guanciale croccante e pecorino, canederli ripieni di salsiccia e friarielli con provola affumicata, canederli alla zucca violina serviti con crumble di amaretti e, infine, canederli al formaggio grigio con scaglie di tartufo nero estivo.
La cucina? Un gioco creativo che piace
“Ci piace giocare in cucina, rispettando la materia prima e le tradizioni, ma al tempo stesso dando sfogo alla nostra creatività: è così che nascono le idee migliori per sorprendere e deliziare i nostri ospiti”, spiega lo chef Dario Tornatore, che a Bolzano ha portato con sé le influenze mediterranee di un’infanzia vissuta tra Napoli e Roma e i sapori collezionati nelle sue esperienze in giro per il mondo, tra Londra, Asia e Medio Oriente. “Questi 5 canederli ‘nazionali’ potrebbero sembrare un’eresia, invece – sottolinea – stanno piacendo molto ai nostri ospiti e hanno sorpreso molto la clientela locale”.
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