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Business travel domani

Negli hotel l'automazione da sola non basta

Negli hotel l'automazione da sola non basta

Di Marco Bosco, 27 Luglio 2012

Un settore particolare, che si può definire b2b2c, perché nasce come business to business, ma deve poi focalizzarsi anche sulla componente consumer. «Per guardare il segmento dei viaggi d’affari», spiega in altre parole l’amministratore delegato di Carlson Wagonlit Italia, Roberto Bacchi, «occorre un ascolto attivo nei confronti sia delle imprese sia dei viaggiatori, in modo da comprenderne desideri ed esigenze in tutte le fasi della trasferta».
Ma cosa vogliono davvero le aziende e gli uomini d’affari in viaggio? Se lo sono domandati gli invitati al forum «The business travel experience: what’s next», recentemente organizzato a Milano dalla stessa Cwt. A questa domanda ha così risposto David Jarach, ceo di diciottofebbraio Aviation Advisory, che ha presentato i risultati di una ricerca, condotta su 180 viaggiatori d’affari, secondo cui i business traveler sarebbero sempre più interessati alla tecnologia: in aeroporto come in hotel, in treno come in aereo. Soluzioni quali il wi-fi e il fast track (i passaggi riservati per evitare le code agli aeroporti) sarebbero perciò tra i loro principali desiderata, per rimanere sempre connessi e velocizzare tutte le procedure d’imbarco. Ma soprattutto, lo studio evidenzia come, pur di risparmiare tempo, fattore che resta in cima alle priorità dei viaggiatori, le aziende siano anche disposte a pagare per questo tipo di servizi, considerati particolarmente interessanti. A patto, però, che la tecnologia sia semplice e intuitiva: in una sola espressione, user friendly.
Se sui treni, tuttavia, è importante che gli operatori assicurino l’effettiva connettività, mantenendo fede a quanto promesso, per quanto concerne gli hotel i viaggiatori preferiscono delle forme ibride di servizio, in cui all’automazione garantita dalla tecnologia si affianchi il rapporto diretto con il personale alberghiero. Gettando uno sguardo sul futuro, inoltre, i business traveler parrebbero auspicare soprattutto la nascita di aree di accettazione dedicate ai viaggiatori d’affari e la creazione di navette che operino appositamente per chi si sposta per lavoro. Ma non mancano neppure i riferimenti a un fenomeno del momento come i social network, declinati tuttavia in salsa business: piattaforme c2c dove poter scambiare opinioni e consigli sulla travel experience con altri viaggiatori d’affari e colleghi.
I desiderata dei traveler, però, non sono tutti uguali, ma mutano a seconda delle dimensioni dell’azienda, dell’età dei viaggiatori o del loro ruolo: i manager delle fasce più giovani, e che lavorano nelle piccole e medie imprese (pmi), per esempio, esprimerebbero un legame continuo con la tecnologia, dimostrato anche dall’utilizzo di tali strumenti quale mezzo principale per la prenotazione del viaggio. Al contrario, le fasce di età più senior rivelerebbero una minore continuità di legame con questo elemento, delegando a terze figure, quali la segretaria, le loro prenotazioni di viaggio, alla ricerca di una difesa dello status aziendale e sociale acquisito.
Nonostante le diversità, una delle priorità che accomuna ogni azienda è tuttavia, ancora una volta, la ricerca dell’ottimizzazione dei costi. Lo ha sottolineato, in un intervento successivo, il senior director global supplier management Italia, Grecia ed Egitto di Cwt, Paolo Conti, che al forum milanese ha presentato in anteprima i risultati dell’ultima ricerca del Cwt Travel Management Institute, «Mastering the maze», dedicata al trasporto aereo e via terra: «Se negli ultimi anni l’interesse verso il best buy è stato un fenomeno in crescita», ha sottolineato tra le altre cose Conti illustrando il rapporto, «non avrebbe però affatto perso di importanza la negoziazione con i fornitori preferenziali, per ottenere maggiori sconti ed efficienze». Si starebbero, inoltre, aprendo nuovi ambiti di trattativa, per esempio in materia di supplemento carburanti o di servizi ancillari. Questi ultimi, in particolare, in linea con il peso sempre più importante che rivestono nel business dei voli, oggi costituirebbero, in media, il 6% dei costi totali di un viaggio aereo.

Un tool per gestire il rapporto tra società e alberghi

Un tool dedicato alle aziende che utilizzano hotel preferenziali, le cui tariffe non sono inserite sui gds. Il nuovo Crs by Cwt è stato presentato in occasione del forum milanese ed è uno strumento che permette alle imprese di accedere velocemente al booking di tali strutture, senza ricorrere a canali di prenotazioni separati rispetto a quelli normalmente utilizzati per policy aziendale. L’idea di Cwt è quella di far risparmiare tempo ai propri clienti e di dare loro la garanzia di report con dati consolidati e completi, grazie alla possibilità di prenotare con gli strumenti abituali. Ne deriverebbe, così, anche una maggiore sicurezza per i viaggiatori, che possono in questo modo essere più facilmente rintracciati in caso di emergenza. Sul fronte della travel policy, poi, il Crs by Cwt è pensato pure per aumentare la compliance all’hotel program aziendale, poiché indirizza i dipendenti verso i canali di prenotazione preferenziali e gli alberghi negoziati. Da non trascurare, infine, l’impatto che questa soluzione può avere sui risultati aziendali: includendo anche i dati relativi agli hotel non-gds, essa potrebbe infatti fornire una maggiore leva economica nelle future trattative con i fornitori.

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