Viaggiatori business, soggiorni bleisure (ovvero che combinano lavoro e vacanza) ma anche società di recruiting in cerca di spazi per i colloqui: l’hotel si sta trasformando sempre di più in un ufficio alternativo per diversi tipi di cliente, e le aziende dell’hospitality si stanno ormai attrezzando, con le grandi catene in pole position. E così abbiamo chiesto a David Kelly, senior vice president operations for Continental Europe di Hilton, come si sta muovendo il brand americano, anche in Italia, a partire dai suoi WorkSpaces.
Domanda: Come sono il mercato e le potenzialità in Italia su questo fronte?
Risposta: “La richiesta è continua e il feedback degli ospiti è sempre molto positivo rispetto all’offerta di spazi da lavoro in remoto nelle nostre strutture italiane – sia da parte di privati sia dalle aziende. Le formule WorkSpaces by Hilton offrono opportunità per il lavoro a distanza in molti dei nostri 28 hotel in Italia.
D. Cosa avete implementato nei vostri hotel per agevolare la scelta del lavoro da remoto ed eventualmente anche di workation?
R. “Tutte le proposte per il lavoro da remoto includono l’accesso a una camera o a una suite con bagno privato, Wi-Fi standard gratuito (indipendentemente dallo status Hilton Honors), opzioni di cibo e bevande (dove disponibili) e una scrivania con una postazione di lavoro ben illuminata.
Gli hotel del nostro Gruppo, inclusi Hilton Lake Como, Hilton Venice Molino Stucky e Hilton Milan, si sono offerti per provvedere a questa necessità e a questo bisogno crescenti. Gli spazi sono stati particolarmente apprezzati dalle società di recruiting, che cercano luoghi tranquilli dove organizzare i colloqui – così come da persone che hanno bisogno soprattutto di un posto tranquillo con una buona connettività Wi-Fi e una scrivania comoda”.
D. Per quali tipologie di target e professionalità?
R. “Abbiamo visto che i viaggi “bleisure” continuano a crescere in popolarità, in quanto gli ospiti scelgono di combinare il tempo libero e il business in un unico viaggio. Ci aspettiamo di vedere più ospiti che approfittano dello smart working, allungando il loro soggiorno per un weekend con la famiglia, per beneficiare di un cambio di scenario e di un ufficio più emozionante. Stiamo assistendo a una fusione tra lavoro e svago, ad esempio chi lavora negli uffici decide di farlo da remoto e in modo più flessibile: questo sta generando nuove opportunità di viaggio”.
D. È necessaria anche una formazione specifica per lo staff, magari per la gestione di nuove mansioni legate a questa modalità di vivere l’hotel?
R. “Da oltre cento anni siamo un’azienda di persone al servizio dei propri ospiti, per questo il nostro staff è da sempre in grado di adattare la nostra ospitalità alle nuove opportunità offerte”.
D. E sono necessarie a suo avviso nuove professioni e competenze da inserire in staff?
R. “Siamo sempre alla ricerca di nuove modalità per soddisfare e superare le richieste dei nostri ospiti e il settore dell’hospitality è dinamico, un giorno è diverso da quello successivo, e questo è uno dei motivi per cui i nostri Team Member votano Hilton come ‘a Great Place to Work’”.
D. Come vede i prossimi sviluppi del business travel e del settore congressuale in hotel? Il remote working in hotel e la workation potrebbe impattare anche su questo settore?
R. “Dall’inizio della pandemia, ci siamo adattati rapidamente alle numerose restrizioni e aggiornati nel rispondere alle mutevoli aspettative dei consumatori. In definitiva crediamo nel potere delle interazioni sociali: i nostri ospiti ci riferiscono che non vedono l’ora di rincontrarsi, al sicuro. Diversi business di piccola o media dimensione fanno affidamento sulle interazioni, e stanno spingendo la richiesta per degli spazi meeting a breve termine. Ci vorrà più tempo per le convention più grosse, ma confidiamo nelle prospettive a lungo termine.
Da un punto di vista di viaggi business, proponiamo una vasta gamma di servizi e pacchetti. Sappiamo che le aziende vogliono riunire nuovamente i propri dipendenti ma non riescono a farlo in un unico luogo a causa delle restrizioni, motivo per cui abbiamo introdotto Hilton EventReady Hybrid Solutions, con l’obiettivo di consentire alle aziende di tenere riunioni ibride senza soluzione di continuità, che possano essere ospitate in più luoghi.
Abbiamo assistito a una richiesta crescente della tecnologia contactless sin dall’inizio della pandemia. La nostra tecnologia Digital Key, che permette ai membri Hilton Honors di svolgere il check-in, scegliere la stanza e aprire la porta con l’app, è sempre più diffusa e ha registrato un notevole incremento negli ultimi mesi. Questa tecnologia è ora disponibile in più di 5000 dei nostri hotel.
La flessibilità rimarrà comunque una priorità per ospiti e clienti, in particolar modo finché le restrizioni rimarranno in vigore. Il lavoro da remoto e le workation sono senza ombra di dubbio delle aree crescenti di opportunità che Hilton considera seriamente”.
Il profilo
David Kelly guida le operazioni nell’Europa Continentale, comprendendo oltre 360 strutture tra operative e in sviluppo, in 40 Paesi da Scandinavia a Mediterraneo, Europa centrale e dell’est e inclusi Russia e Paesi Cis. Il manager è in Hilton dal 1995, prima negli Stati Uniti per poi spostarsi in Australia, dove ha trascorso tredici anni in ruoli di senior operations e commerciali. È stato anche senior vice president per Greater China & Mongolia.
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