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Brand internazionali cercasi

Di Stefano Lombardini, 4 Settembre 2009

www.teamwork-rimini.com

Dall’area lombarda della superstrada Milano-Lecco alla città umbra di Spoleto. Il ricercatore per la società di consulenza Teamwork di Rimini, Stefano Lombardini, dopo aver sottolineato, sullo scorso numero di Job in Tourism, le opportunità d’investimento in un territorio profondamente inserito nel tessuto industriale del Nord Italia come quello compreso tra il capoluogo lombardo e la città prealpina, sposta la propria attenzione verso il centro della penisola e, in particolare, verso lo spoletino: una zona caratterizzata da una domanda di servizi ricettivi dalla struttura molto articolata, le cui potenzialità possono rivelarsi decisamente interessanti soprattutto per chi avesse intenzione di investire in una struttura di catena.

Un sistema di viabilità ben attrezzato e scorrevole, capace di collegare la città umbra alle principali mete turistiche regionali (Assisi, Gubbio e Perugia) e nazionali (Roma e Firenze). Un mercato del turismo d’affari molto significativo, il cui peso, pari a circa il 75% della domanda di ricettività totale, non solo è maggioritario rispetto a quello del segmento leisure, ma è persino superiore alla media regionale umbra, in cui lo share del business travel è assestato attorno al 65%. È questa la sintetica radiografia di un mercato turistico, quello del territorio spoletino, che beneficia pure della presenza di distretti industriali diffusi sul territorio, in particolare lungo l’asse della strada statale in direzione sia di Perugia sia di Terni.
In tale quadro complessivo, la domanda leisure non è però affatto un segmento di nicchia, ma appare caratterizzata da una forte richiesta proveniente dai gruppi e dalle comitive del turismo organizzato nazionale e straniero in tour per l’Italia. Essa beneficia inoltre di una generale tendenza del mercato attuale molto favorevole alla zona, nonché della presenza di un’intensa azione di promozione pubblica e istituzionale, che si è, per esempio, recentemente tradotta in una serie di campagne pubblicitarie della regione Umbria dedicate ai temi dell’enogastronomia.
Tutti i segmenti della domanda ricettiva appaiono, in altre parole, avere grandi potenzialità a Spoleto. A fronte di ciò, il territorio della città, così come quello di tutta la regione umbra, registra la presenza di molti attori in competizione attiva tra loro. Nello specifico, la struttura dei prezzi alberghieri a Spoleto è abbastanza stabile. Non subisce, cioè, quelle variazioni sensibili, determinate da periodi di forti picchi della domanda come, per esempio, avviene in quelle destinazioni dove ci sono grandi fiere. A Spoleto sono, infatti, poche le occasioni in calendario che possano generare periodi di tutto esaurito e tariffe peak rate.
È poi da sottolineare il fatto che, pur se Spoleto non si trova lungo alcun asse autostradale, anche le numerose strutture recentemente sorte nei pressi dei caselli delle aree limitrofe vanno considerate potenziali competitor, nella definizione di strategie commerciali dedicate a un eventuale progetto ricettivo nelle vicinanze della città umbra. In tale contesto particolarmente articolato, sono così gli alberghi di catena, a mio parere, a poter sviluppare una redditività rilevante e soprattutto superiore ai numerosi hotel indipendenti della zona. Le opportunità da cogliere risiedono, in particolare, nell’obiettivo di diventare forti a livello commerciale, magari tramite il raggiungimento di accordi strategici con intermediari della domanda, bus operator e associazioni.

Le caratteristiche del patrimonio ricettivo del territorio

• Nell’area insistono dieci unità ricettive, tra alberghi 4 stelle e dimore storiche, nonché una quindicina di alberghi 3 stelle e altrettanti 1-2 stelle.
• Esiste, in particolare, un’elegante presenza di hotel con atmosfere di charme, ma la maggior parte delle strutture è posizionabile nella fascia mid market.
• È presente solo una struttura moderna di grandi dimensioni: l’hotel Albornoz, 4 stelle, di circa 100 camere, a Spoleto sud.
• Nel segmento mid market si registra la completa dominanza di operatori indipendenti a conduzione familiare.
• Il più vicino albergo di catena 3 stelle si trova in direzione Perugia: un Express by Holiday Inn situato a Foligno, a 35 chilometri da Spoleto.
• È, infine, particolarmente forte l’incidenza, nel sistema ricettivo locale, di strutture extra-alberghiere, come agriturismi, bed&breakfast e case vacanza, per un totale di 45 unità.

La richiesta di ospitalità nell’area

• Il turismo culturale e religioso sta registrando una domanda in crescita, grazie alla presenza, nel territorio spoletino, di risorse culturali e artistiche uniche ed eccellenti. Il segmento è inoltre articolato in varie modalità, tra cui quelle del turismo scolastico e sociale, dei gruppi a carattere religioso e delle associazioni. A ciò si devono aggiungere i consumi culturali di élite, rappresentati dal pubblico di manifestazioni, spettacoli e concerti come, per esempio, il celebre Festival dei Due Mondi.
• Il turismo business, già favorito dalla presenza di filiere produttive di primaria rilevanza italiana e internazionale, beneficia anche della positiva influenza di piani di marketing territoriale, appositamente disegnati per attirare nuovi investimenti, e degli interventi pubblici volti ad affrontare i problemi di logistica in tema di infrastrutture, trasporti, viabilità e parcheggi.
• Il turismo congressuale, invece, soffre la forte concorrenza di altre destinazioni regionali. In particolare, in questo settore è debole l’approccio marketing: la comunicazione è scarsa, così come abbastanza deboli sono le strategie di vendita. Poche, inoltre, sono le infrastrutture adeguate, mentre l’offerta dedicata ai meeting è soprattutto concentrata all’interno dei grandi alberghi. Il convention bureau locale, infine, non dimostra la stessa aggressività di strutture analoghe operanti in altre aree del territorio italiano.

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