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Prenotazioni in hotel, tutte le tendenze

Il consolidamento della ripartenza dei flussi turistici internazionali va di pari passo all’assestamento di nuove dinamiche nelle prenotazioni alberghiere, come evidenziano i dati annuali diffusi da SiteMinder

Il consolidamento della ripartenza dei flussi turistici internazionali va di pari passo all’assestamento di

Di Serena Massa, 12 Marzo 2023

Aumenta la finestra di prenotazione, diminuiscono i tassi di cancellazione, cresce la tariffa media giornaliera. Se si guarda a quello che è stato l’andamento delle prenotazioni alberghiere nel 2022, sono questi i principali elementi che emergono dall’Hotel Booking Trends, il report annuale della piattaforma alberghiera SiteMinder, che ha analizzato i dati sul booking di oltre 36mila hotel e più di 450 integrazioni partner connesse.

Finestra di prenotazione, tassi di cancellazione e tariffa media: i trend

Il rapporto conferma come le prenotazioni presso le strutture ricettive nel nostro Paese stiano finalmente raggiungendo i livelli pre-pandemia. I numeri dichiarano, infatti, un nuovo comportamento dei viaggiatori nei confronti delle prenotazioni alberghiere con una diminuzione dei tassi di cancellazione e un aumento dell’intervallo medio di prenotazione, anche in presenza di un incremento dei prezzi delle camere d’albergo nelle principali destinazioni di viaggio. Per quanto riguarda la finestra di prenotazione, nel 2022 i viaggiatori hanno prenotato i loro soggiorni in Italia in media dieci giorni prima rispetto al 2021. In generale, l’intervallo medio di prenotazione presso gli hotel italiani è stato di 29 giorni rispetto ai 19 giorni del 2021, con un aumento del 56%. Il tempo trascorso tra la prenotazione e l’arrivo è stato più breve per i check-in di gennaio e più lungo per i soggiorni di settembre. I tassi di cancellazione, invece, si sono attestati a poco più del 20% – al di sotto del massimo registrato nel 2020 pari al 41% – e leggermente superiori rispetto al 2019, quando registravano una percentuale appena inferiore al 20%.

Se si guarda alla stagionalità, luglio è stato il mese in cui le strutture italiane hanno ricevuto il maggior numero di prenotazioni in contrapposizione a gennaio che, invece, è il mese che ne ha ricevute di meno. Il report di SiteMinder evidenzia anche alcune curiosità specifiche sulle date di booking: la maggior parte delle prenotazioni, per esempio, risulta effettuata il 6 giugno e il maggior numero di check-in il 13 agosto. Il 1° gennaio è stato, invece, il giorno che ha visto meno prenotazioni, mentre il 9 gennaio ha registrato il minor numero di check-in.

Poi, ci sono i dati sulla tariffa media giornaliera, che risulta in continua crescita: il valore più alto del 2022 è stato raggiunto nel mese di settembre, attestandosi a 238 euro, con un incremento del 156% rispetto alla tariffa minima registrata negli ultimi quattro anni (93 euro a novembre 2020).

I canali di prenotazione top

Come ogni anno, SiteMinder ha stilato anche la classifica dei primi 12 canali di prenotazione alberghiera nel 2022, definita in base ai ricavi lordi totali realizzati da tutti gli utenti della piattaforma. A confermasi primo canale di prenotazione, capace di generare più ricavi nel 2022 per gli hotel in Italia, è stato Booking.com, seguito dal gruppo Expedia, che ha recuperato la seconda posizione superando le prenotazioni dirette, scese al terzo posto. Un’inversione che ha interessato tutti i mercati – ha analizzato SiteMinder –, dovuta principalmente alla ripresa, lo scorso anno, dei flussi turistici internazionali: “Se nel 2021 le prenotazioni dirette avevano guadagnato terreno in quasi il 50% dei mercati, l’anno successivo – si legge nel report – ha visto un exploit del traffico delle OTA grazie all’aumento dei viaggi internazionali. Di conseguenza, le prenotazioni dirette sono scese in classifica nel 42% dei Paesi, ma le loro prestazioni sono equiparabili a quelle del 2019 nel 72% dei casi e addirittura superiori nel 28%”. Cosa significa questo per gli albergatori? “Le OTA – osserva ancora la piattaforma – hanno recuperato terreno nel 2022; ciononostante, le migliori prestazioni dei siti web degli hotel rispetto al 2019 evidenziano l’efficacia di una strategia di distribuzione ad ampio respiro attuata da molte strutture. Questo consiste, ad esempio, nella creazione di un sito web facile da usare, per generare traffico, e nell’ottimizzazione delle connessioni indirette”.

In generale, il consiglio che arriva dai dati interni di SiteMinder in fatto di distribuzione è quello di promuovere le strutture su cinque o più canali per poter aumentare le prenotazioni fino al 40%: la visibilità su più canali è, infatti, ciò che permette di aumentare anche il bacino di potenziali ospiti su cui puntare.

Da rilevare – evidenzia ancora il rapporto – c’è la performance di Airbnb che, consentendo agli operatori italiani un fatturato quasi tre volte superiore rispetto al 2021, ha scalato la classifica conquistando il decimo posto, la posizione più alta mai raggiunta.

Turismo cinese in ripresa

Infine, il focus sulla ripresa del turismo dalla Cina a seguito della rimozione alle restrizioni ai viaggi da quello che era, prima della pandemia, il più grande mercato turistico a livello globale (nel 2019 i turisti cinesi avevano effettuato 155 milioni di viaggi in uscita per un valore di 255 miliardi di dollari). Secondo i dati più recenti di SiteMinder, infatti, già nel mese di febbraio 2023 le prenotazioni outbound nette dei viaggiatori cinesi sono aumentate del 37% rispetto alla metà di dicembre 2022, innescando così un forte incremento delle prenotazioni in uscita. 

“L’andamento del settore ricettivo – ha commentato James Bishop, Vice President Ecosystem and Strategic Partnerships di SiteMinder – rispecchia i cambiamenti avvenuti negli ultimi tre anni nei comportamenti dei viaggiatori. Possiamo vedere attraverso i risultati della nostra ricerca che queste nuove modalità di approccio al viaggio stanno iniziando a radicarsi in tutti i principali mercati a livello globale, Italia compresa. Il numero maggiore delle prenotazioni, il prolungamento della durata media del soggiorno, l’aumento delle tariffe medie giornaliere e l’accelerazione delle prenotazioni in uscita dalla Cina – ha concluso – confermano una crescente apertura da parte dei viaggiatori in tutto il mondo a prenotare e a spendere di più per alloggi e viaggi”.

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