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Berrette bianche in festa

Di Massimiliano Sarti, 17 Ottobre 2008

È giunto ormai alla sua undicesima edizione, l’evento che celebra la consegna dell’Onorificenza al merito professionale dei maestri di cucina: il Simposio nazionale dell’Associazione professionale cuochi italiani di quest’anno ha avuto, in partivolare, come scenario la città di Parma e la sua provincia, dove una settantina di berrette bianche italiane e internazionali si sono recate per festeggiare quest’occasione speciale e conoscere più da vicino le ricchezze non solo enogastronomiche di un territorio tra i più opulenti d’Italia.Il Simposio, come vuole la tradizione, è stato, infatti, inserito nel contesto di un ricco programma, realizzato questa volta anche grazie alla preziosa collaborazione del Consorzio Parma alimentare. Così il primo benvenuto culinario alla folta delegazione di chef si è tradotto in un pranzo preparato, presso la dimora storica, non molto distante dal capoluogo, di Villa Pallavicini, dagli chef del Parma restaurants quality club dell’Ascom locale. I cuochi partecipanti al Simposio hanno, poi, avuto modo di visitare un tradizionale stabilimento di produzione del prosciutto di Parma grazie a un tour guidato alla scoperta delle varie fasi di lavorazione del celebre salume: dalla salatura fino alla cantina di stagionatura. Il programma è quindi proseguito con una sosta a Zibello, anche in questo caso per una speciale visita alle cantine di stagionatura del culatello.A concludere la prima intensa giornata del Simposio, infine, una cena di gala, presso l’Antica corte Pallavicina di Polesine Parmense: la serata, completamente dedicata ai sapori del territorio, si è svolta decisamente all’insegna del culatello, la cui presenza ha allietato un antipasto composto da tre tagli di altrettante differenti stagionature del prezioso salume parmense. Senza naturalmente dimenticare l’immancabile Parmigiano, assoluto protagonista di una pietanza realizzata con tre differenti tipologie del formaggio (di pianura, di collina e di montagna) e con un’armonica sintesi di tre diversi brodi di carne. «Sapori cari al maestro Giuseppe Verdi, la cui città natale, Busseto, si trova, infatti, a pochissima distanza da Polesine Parmense», ha spiegato il direttore generale dell’Associazione italiana cuochi italiani, Carlo Re, che durante la cena ha tra l’altro consegnato al Consorzio Parma alimentare il premio internazionale Palato d’oro. «Oggi più che mai il nostro territorio deve valorizzare la propria eccellenza in ambito enogastronomico», ha dichiarato nell’occasione proprio il presidente di Parma alimentari, Andrea Zanlari. «La promozione tra gli addetti ai lavori dei nostri prodotti rappresenta perciò un momento di conoscenza e condivisione per una realtà che aspira a conquistare un ruolo di leadership all’interno di un mercato del gusto sempre più raffinato e di qualità».Il tour nella provincia è poi proseguito nella giornata di venerdì con una visita a un caseificio, alla scoperta delle fasi produttive del Parmigiano-Reggiano e delle caratteristiche sensoriali legate alle tre stagionature. I maestri di cucina si sono successivamente spostati a Carpi presso il Centro di formazione professionale Angelo Po, dove è stato realizzato un ricco lunch buffet. A seguire, Roberto Carcangiu, corporate chef Angelo Po, ha realizzato una demo interattiva dedicata alla soluzione dei problemi che affrontano quotidianamente gli chef di ristoranti, hotel e catering. Sullo sfondo di una cornice mozzafiato, nella sala dei Mori di Palazzo dei Pio, si è tenuta, infine, la cerimonia ufficiale per la nomina dei Maestri di cucina, nel corso della quale il presidente dell’Associazione Luigi Ugolini, insieme a Re, ha consegnato a ogni maestro il collare rosso con il medaglione dell’associazione, la speciale targa personalizzata e la pergamena di merito.

I maestri premiati

– Battiloro Raimondo del ristorante Frantoio di Pitigliano (Gr)
– Bedini Antonio di Pesaro
– Caola Tullio di San Giuliano (Pi)
– Carcangiu Roberto di Vignola (Mo)
– Cervini Vincenzo di Ripi (Fr)
– Clemente Fabrizio di San Benedetto di Caserta (Ce)
– Colombi Fabio di Broni (Pv)
– D’Anna Massimo di Augusta (Sr)
– Di Giulio Sergio di Paglieta (Ch)
– Esposito Giuseppe di Foligno (Pg)
– Festa Francesco del ristorante Antico Fagiano di Polaveno (Bs)
– Gaviano Fabrizio di Ponte Buggianese (Pt)
– Giambertone Giancarlo di Palermo
– Gusso Leopoldo di Caorle (Ve)
– Laudani Costantino di Catania
– Liguori Francesco di Nus (Ao)
– Nobbio Sandro di Diano Marina (Im)
– Pellegrini Claudio di Villa Santa Maria (Ch)
– Pennino Patrick Sabato di Venturina (Li)
– Pizzo Salvatore di Gela (Cl)
– Russo Biagio di Corsano (Le)
– Saccone Vittorio di Roma
– Sanfilippo Stefano dell’hotel Villa Peretti di Gela (Cl)
– Serracchiani Stefano di Poggio Valcanneto (Rm)
– Vanin Luciano di Marghera (Ve)
– Zoffoli Alba Rosa dell’hotel Enea di Gatteo a Mare (Fc)

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