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Benessere per l’uomo di oggi

Di Giorgio Bini, 23 Ottobre 2009

Una filosofia dalle radici millenarie, che si occupa di tutti gli aspetti del benessere: quello fisico, quello psichico e quello spirituale. È l’ayurveda, la disciplina di origine indiana secondo i cui principi la salute non si definisce solo negativamente, come una condizione di assenza di malattia, ma anche positivamente, come uno stato di continuo appagamento e di benessere, ovvero uno stato di felicità fisica, mentale e spirituale allo stesso tempo: brevi ma significativi concetti, in cui risiede molta parte del successo crescente di una pratica sempre più apprezzata in tutto il mondo. Perché le terapie di matrice ayurvedica rappresentano degli ottimi strumenti per eliminare lo stress e ridurre le tensioni, che spesso tanto affliggono la vita dell’uomo contemporaneo. «Nonostante tutta la propria attualità, l’ayurveda è però una disciplina antichissima, le cui radici affondano nella notte dei tempi», ha spiegato il fondatore dell’Associazione nazionale operatori ayurvedici (Anoa), Giovanni Criscione, intervenuto durante la cerimonia di inaugurazione ufficiale del fitness & wellness center Just One! del Grand Hotel Brun di Milano. «Nessuno sa con precisione quando questa filosofia cominciò a muovere i primi passi nel mondo indiano, ma convenzionalmente si adotta come sua data di nascita il sesto millennio avanti Cristo. Per molti secoli, poi, l’ayurveda fu tramandata oralmente di generazione in generazione, finché, circa nel 300 avanti Cristo, un maestro di nome Charaka decise di fissarne in forma scritta i principi fondamentali».
La presenza del fondatore di Anoa all’inaugurazione ufficiale del wellness center della struttura del gruppo Monrif hotels si spiega facilmente: il personale specializzato del nuovo centro benessere, fortemente caratterizzato da un’ampia offerta ayurvedica, è stato infatti formato proprio da Criscione, che continuerà, tra l’altro, a svolgere un ruolo di consulenza per la spa del Grand Hotel Brun. «Credo che uno dei segreti del successo della nostra disciplina», ha proseguito lo stesso fondatore di Anoa, «risieda in questo breve aforisma: fare ayurveda significa aggiungere anni alla vita e vita agli anni. Le moderne scoperte della medicina tradizionale hanno infatti consentito un grande allungamento della vita media delle persone, ma non sempre si sono rivelate efficaci nel garantirne pure la qualità. Ebbene, l’ayurveda consente a ciascun individuo di raggiungere età invidiabili in ottime condizioni fisico-mentali».
La base delle pratiche e dei trattamenti di questa disciplina, che nell’antica lingua sanscrita significa conoscenza (ayus) della vita (veda), poggia, in particolare, su tre pilastri fondamentali: «Il primo è la consapevolezza che la vita sia sostanzialmente il prodotto del costante interagire tra gli aspetti individuali e ambientali, microcosmici e macrocosmici, dell’esistenza di ognuno. Il secondo pilastro, invece, postula la quadrimensionalità di ogni essere umano, che sarebbe fatto di corpo, mente, sensi e anima: quattro elementi base, il cui armonico equilibrio è l’unica condizione capace di garantire il vero benessere di ciascuno. Il terzo e ultimo principio base dell’ayurveda afferma, infine, l’unicità e l’irripetibilità di ogni esistenza. Da questa consapevolezza discende automaticamente la convinzione che non esista un’unica soluzione ai problemi di tutti, ma tante ricette diverse quanti sono gli esseri umani sulla terra».
Etere, aria, fuoco, acqua e terra sono poi i Pancha mahabhuta, ossia i cinque elementi sottili di cui è composta ogni singola particella dell’universo, comprese quelle degli esseri umani. «Al momento del concepimento», ha concluso Criscione, «questi si combinano in una formula unica, che costituisce l’essenza profonda, unica e immutabile di ciascuno di noi. La loro interazione genera, inoltre, i tre principi vitali, che racchiudono in sé tutti i processi di creazione, mantenimento e trasformazione della vita. Sono i tre dosha: Vata, che rappresenta la forza del movimento; Pitta, la forza della trasformazione, e Kapha, la forza della coesione. Ogni individuo raggiunge uno stato di benessere perfetto quando i tre dosha si trovano nel proprio stato di equilibrio naturale: una condizione ancora una volta unica per ciascuno di noi. Scopo dell’ayurveda è perciò quello di mantenere o ripristinare tale equilibrio. E nell’ayurveda qualsiasi elemento o attività naturale può rappresentare una cura efficace: dal cibo ai colori al suono, fino ai trattamenti e ai massaggi, che fanno parte dei programmi ayurvedici disponibili nei centri benessere».

La spa

Il centro benessere Just One! offre al proprio interno una sauna finlandese, un hammam,
un aromarium, un laconicum, una serie di docce polisensoriali e una raffinata area relax, dove rilassarsi e gustare tisane personalizzate e frutta fresca. Numerosi trattamenti e massaggi personalizzati, molti dei quali ispirati alle terapie ayurvediche, completano, infine, un articolato percorso benessere finalizzato al recupero del tono psico-fisico di ogni individuo.

Alcuni trattamenti ispirati ai principi di questa antica filosofia di origine indiana

• Il bagno d’olio: adagiato su un lettino di legno, il corpo viene cosparso di olio tiepido arricchito con erbe o essenze oleose, che sono sempre scelte in base alla costituzione della persona.
• Il massaggio ayurvedico: la pratica del massaggio è il cuore dei trattamenti ayurvedici. Aiuta a superare i momenti in cui ci si sente stanchi, depressi o stressati; stimola l’energia vitale, rallentando i processi d’invecchiamento; accelera l’eliminazione delle tossine e permette di contrastare gli inestetismi come cellulite e ritenzione.
• I tamponi caldi: durante i massaggi, al posto delle mani, si possono usare anche dei sacchetti di cotone che contengono erbe aromatiche (pindasweda) e oli essenziali, scelti sempre in base alla costituzione di ogni persona.
• Lo shirodhara: tradizionalmente un percorso ayurvedico si conclude con lo shirodhara. Un trattamento che consiste nel far colare per 20-30 minuti un piccolo flusso di olio di sesamo caldo, miscelato con oli essenziali, nella zona alta della fronte, in un movimento regolare da tempia a tempia. L’olio, come un filo di luce, avvolge la testa della persona, facendola entrare in uno stato particolare di benessere e serenità. L’effetto è un profondissimo stato di rilassamento.

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