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Banyan Tree a Doha, l’hotel diventa “destinazione”

Spirito deluxe internazionale ma anche grandi tocchi italiani per il resort guidato da Aurelio Giraudo, che ci racconta gli aggiornamenti

Spirito deluxe internazionale ma anche grandi tocchi italiani per il resort guidato da Aurelio Giraudo, che c

Di Mariangela Traficante, 21 Maggio 2021

È arrivato il momento del debutto per Banyan Tree Doha at La Cigale Mushaireb, il grande progetto alberghiero, residenziale e dell’entertainment, di cui vi avevamo anticipato poco più di un anno fa (vedi Job in Tourism n° 5 – 5 marzo 2020: Un italiano a Doha: “Ecco come sarà il nuovo Banyan Tree”).
Un luxury hotel immerso in un grande progetto di entertainment e shopping, con un parco a tema indoor, venti cinema, shopping mall di lusso: questi gli asset principali del complesso in una destinazione in grande accelerata, e per scoprirne tutti i dettagli abbiamo intervistato nuovamente il manager italiano al posto di guida, Aurelio Giraudo, che oggi è cluster general manager Banyan Tree Doha & La Cigale Hotel Managed by Accor. Il manager è stato infatti incaricato di riposizionare l’Hotel La Cigale sotto la guida di Accor e di garantire il successo dell’apertura del Banyan Tree Doha, che sarà la prima impresa congiunta tra Accor & Banyan Tree Group. “Si tratta di un progetto pilota di un management agreement tra Banyan ed Accor che sarà seguito da nuovi sviluppi, qui nei prossimi due anni sono attese le aperture di Raffles, Fairmont, Sofitel, Rixos, Novotel, Pullman, Ibis e Adagio”.

Domanda: Quali sono i punti chiave del Banyan Tree Doha?
Risposta: “Banyan Tree Doha ha aperto il 12 maggio in un soft opening, perché il grand opening sarà programmato per quando l’emergenza Covid sarà archiviata e cadranno le restrizioni, pensiamo al prossimo anno, in ogni caso prima dei Campionati del mondo di Calcio Fifa Qatar 2022. Le residenze – 215 – sono state le prime ad aprire e già accolgono diversi clienti. Insieme alla parte residenziale e alberghiera, quella che è sorta è davvero una nuova destinazione nella destinazione: ospita Quest, il nuovo parco a tema esperienziale indoor firmato Paramount, comprese le montagne russe indoor più alte del mondo (EpiQ Coaster), e attrazioni adrenaliniche o con realtà virtuale ed aumentata.
L’entertainment prosegue con il cinema, Doha Oasis Complex con venti sale, e non manca l’esperienza shopping di lusso, con lo sbarco a Doha del celebre marchio parigino Printemps, fondato nel 1865 da Jules Jaluzot e che vedrà proprio nella Capitale del Qatar l’apertura del primo store all’estero. Una destinazione nella destinazione per competere con i format di mare e città, e offrire intrattenimento, shopping, food and beverage, cinema”.

D. Insieme alla sua presenza, è riuscito a portare un tocco e un management italiano?
R. “Sì certamente, gli italiani in squadra sono sei, comprese due persone all’assistenza alle risorse umane e alla reception. In generale abbiamo cercato di dare un tocco europeo. La clientela italiana, soprattutto nel primo periodo, sarà soprattutto business ma sono molto saldi i contatti tra i due Governi e ci sono anche già diverse ditte connazionali che lavorano qui, per esempio nel settore delle costruzioni. Vedo anche una collaborazione molto assidua con l’Ambasciata ed essendo l’aeroporto di Doha un hub internazionale prevedo anche un buon numero di stopover in città di chi poi proseguirà il viaggio altrove.
E sempre riguardo all’impronta italiana nel resort, contando anche su un ristorante italiano, Il Galante, non potevamo non contare sulla professionalità nostrana. Lo chef di cucina è Marco Erba, il sous chef Valerio Carbonari, insieme al maitre di sala Ivano Massaroni. (Completano l’offerta della ristorazione gli altri locali Saffron – Tailandese, Qalamkarri – Indiano, Panya Lounge – Asiatico/Europeo, Vertigo – Bar e intrattenimento con musica e DJ, ndr)”.

D. Ristorazione che però attende ancora di aprire i battenti?
R. “Sì, al momento in tutto il Qatar i ristoranti sono chiusi ed è permesso solo l’asporto e il servizio in camera, anche per gli ospiti in hotel. Potrebbe modificare qualcosa ora la fine del Ramadan, ma bisognerà attendere l’allentamento delle restrizioni”.

D. Qual è la situazione Covid attualmente in Qatar?
R. “I vaccinati sono circa 1,8 milioni, corrispondenti a circa l’60% della popolazione. Chi desidera entrare nel Paese deve mostrare l’esito negativo del tampone e sottoporsi a una quarantena dai 7 ai 10 giorni in base al Paese di provenienza, dall’Italia per esempio si tratta di una settimana. Inoltre, per i residenti ma anche per chi arriva in Qatar c’è l’obbligo di scaricare un’App di tracciamento, che dà indicazioni sullo stato di salute e tramite una sorta di “semaforo” verde, giallo, rosso permette o meno l’ingresso in negozi, uffici, ecc, una sorta di passaporto per poter accedere tramite un qr code che indica se si è vaccinati, se si ha il tampone negativo e così via”.

D. Attualmente il suo focus è la piena apertura di questo nuovo grande progetto a Doha, ma pensa di voler rientrare in Italia in futuro?
R. “Posso dire che più che un sogno nel cassetto è un sogno in un baule, tanto l’Italia è nel mio cuore: l’ho lasciata con una valigia da cameriere prima di viaggiare nel mondo, vorrei tornarci per concludere magari lì gli ultimi cinque anni della mia carriera. Mi piacerebbe operare in una grande città come Roma, Firenze, Milano, o in un resort in una destinazione leisure, per esempio in Sicilia, o anche dirigere un boutique hotel o un relais. Dopo di che mi piacerebbe poi anche mettere la mia esperienza al servizio dei giovani, per raccontare loro come si è evoluta e come è cambiata l’hôtellerie, sia dal punto di vista della visione che del personale”.

D. Cosa cerca nei suoi collaboratori?
R. “Naturalmente da noi conta l’internazionalità: i nostri collaboratori provengono da 45 Paesi differenti, da tutto il mondo. Sicuramente conta l’esperienza maturata in hotel di lusso ma anche la voglia di imparare. E poi devono essere persone con attitudine al servizio e alla clientela: le skill e le competenze si possono apprendere ma l’attitudine non si può insegnare. Voglio che quando i clienti lasciano l’hotel si voltino e dicano ‘Siamo stati bene, torneremo e lo raccomanderemo agli altri’”.

Il profilo
Aurelio Giraudo conta su un’esperienza più che ventennale come general manager e area general manager in strutture di lusso di brand come Raffles, Swissôtel, Four Seasons e Regency, in destinazioni come Kuwait, Kuala Lumpur, Marrakech, Bangkok, Taiwan. In Qatar è cluster general manager Banyan Tree Doha & La Cigale Hotel Managed by Accor. Prima di approdare a Doha ha lavorato diversi anni come cluster general manager in Kenya in Villa Rosa Kempinski Nairobi & Olare Mara Kempinski Masai Mara Kenya. È anche cavaliere del lavoro.

Il resort
Banyan Tree Doha è un 5 stelle lusso che si affiancherà al parco tematico indoor più grande del Medio Oriente, ai cinema multisala Vox e a una shopping experience di lusso nel cuore di Mushaireb Downtown nella capitale del Qatar. A circa venti minuti dall’Hamad International Airport, l’hotel conta 118 camere e 8 suite, dai 60 ai 135 delle cinque Sky Suite e i 160 mq delle tre Horizon Suite, con vista su città, baia o Bidda Park. L’ospitalità si completa con 215 residenze servite per l’offerta long-stay, i cui ospiti avranno anche completo accesso ai giardini del Banyan Tree Doha, alla spa e all’health club.
Cinque i ristoranti e bar, tra cui Il Galante, di ispirazione italiana; il thailandese Saffron Banyan Tree; Qalamkarri, un ristorante indiano contemporaneo; Panya Lounge, la lobby lounge e lo Sky Bar al 28simo piano. Sono 1270 mq gli spazi per meeting ed eventi, un business hub su due piani.
Nello spirito del benessere orientale non manca ovviamente la Banyan Tree Rainforest Spa. Non solo resort: nel cuore del progetto Doha Oasis sorge infatti Quest, il nuovo parco a tema esperienziale indoor firmato Paramount. L’entertainment prosegue con il cinema Doha Oasis Complex, oltre naturalmente a tutta una serie di servizi e intrattenimenti anche culinari.
Infine, l’esperienza shopping, che vedrà sbarcare a Doha il celebre marchio parigino Printemps.

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