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Autentiche atmosfere veneziane

Di Massimiliano Sarti, 23 Novembre 2007

Lo sguardo si posa stupito su settecenteschi stucchi e tromp-l’œil poi corre veloce, attirato dalla fuga prospettica dei nobili scaloni, per tuffarsi, infine, nelle acque colorate e vitali del Canal Grande. A Venezia, tra il ponte di Rialto, la Cà d’Oro e i mercati del pesce e della frutta, è nato appena sei mesi fa il Ca’ Sagredo, un cinque stelle lusso di 42 camere e suite ricavato dall’accurato restauro di un palazzo quattrocentesco, un tempo dimora dell’antica famiglia patrizia dei Sagredo. Affacciata sulla via d’acqua principale della Serenissima, la struttura ha nei suoi capolavori d’arte e nella sua stessa architettura il proprio principale punto di forza. «Vogliamo che i nostri clienti vivano la nobile esperienza di un soggiorno patrizio in un autentico palazzo del Settecento», spiega il managing director dell’hotel, Stefano Bàccara. «E non solo per le atmosfere che si respirano ammirando le opere di Giambattista Tiepolo, Sebastiano Ricci, Pietro Longhi e Nicolò Bambini che ornano i nostri ambienti, ma anche per la qualità di un servizio fatto anche di competenza e professionalità, ma soprattutto di gentilezza e attenzione per l’ospite». Un progetto ambizioso quello del Ca’ Sagredo, che vuole diventare nel prossimo futuro uno dei punti di riferimento italiani dell’hôtellerie di lusso. Ma a quali sfide va incontro un piccolo hotel di qualità situato in una location prestigiosa come le rive del Canal Grande? «Quelle di trovarsi in una città dove esistono già molti cinque stelle affermati, strutture conosciute e dotate di una clientela abituale che ne riconosce le proposte e i servizi», prosegue Bàccara. «In questi anni, però, c’è stato un incremento notevole della domanda di ricettività di qualità in tutto il mondo. Penso, perciò, che a Venezia ci sia ampio spazio anche per noi. Tanto più che proprio la nostra posizione ci garantisce un vantaggio competitivo notevole. Siamo, infatti, l’unica dimora storica della Serenissima situata in quella che noi veneziani chiamiamo la Volta de’ Canal, ossia il punto più vitale, autentico e pulsante di tutto il Canal Grande. Affacciarsi durante il giorno dalle nostre finestre è come guardare su un palcoscenico sempre in movimento, mentre, la sera, cenare a lume di candela sulle rive del Canale significa respirare tutta l’atmosfera di Venezia». Per far conoscere la propria offerta il Ca’ Sagredo si è affidato in questi mesi principalmente a due strumenti di marketing: l’affiliazione a Small luxury hotels of the world e il web. «Considero entrambe le strategie vitali per una nuova struttura come la nostra», racconta Bàccara. «Da una parte, infatti, essere inseriti nell’offerta di un brand riconosciuto a livello internazionale ci fornisce l’autorevolezza e la credibilità necessaria ad affrontare un mercato esigente come quello del lusso. Da un’altra parte, invece, la profondità del nostro sito, ricco d’informazioni, ma soprattutto d’immagini evocative, ci consente di comunicare all’utente finale le caratteristiche e le peculiarità del nostro albergo, la cui unicità può essere trasmessa solo attraverso un canale flessibile e al contempo pervasivo come internet». Per garantire uno standard di servizio adeguato agli obiettivi del Ca’ Sagredo è inevitabile che si ponga l’accento, infine, sulla qualità delle risorse umane a disposizione dell’hotel. «Un aspetto talmente cruciale che abbiamo iniziato le selezioni per le figure di più alto livello quattro mesi prima dell’inaugurazione», conclude Bâccara. «Abbiamo cercato, soprattutto nella fase iniziale della ricerca, di trovare personale internazionale in grado di garantire un livello di accoglienza ottimale per la clientela proveniente da ogni Paese del mondo. Ma soprattutto ciò che ci ha interessato fin da subito nei candidati, oltre e forse più delle loro esperienze lavorative, è stato il loro carattere e il loro modo di porsi nei confronti degli ospiti. Penso, infatti, che sia molto più difficile insegnare un’attitudine comportamentale piuttosto che una specifica competenza tecnica. A partire da queste basi fondamentali, abbiamo, poi, attivato percorsi di formazione continua in grado di migliorare costantemente la professionalità del nostro personale. Ora, dopo cinque mesi di attività, è giunto il momento di fare il punto della situazione. Tirate le somme, valuteremo se è il caso, per un ulteriore salto di qualità, di invitare professionisti esterni, esperti in quelli che consideriamo i settori chiave della nostra offerta. L’idea, ancora una volta, è quella di puntare sul perfezionamento di competenze impalpabili come, ad esempio, la capacità di dialogare con gli ospiti».

I tesori del Ca’ Sagredo

Il patrimonio artistico dell’antica dimora che oggi ospita il Ca’ Sagredo comprende alcune spettacolari opere di diversi e famosi pittori del XVII e XVIII secolo, tra cui spiccano i nomi di Nicolò Bambini, Giambattista Tiepolo, Sebastiano Ricci e Pietro Longhi. Ma oltre ai dipinti e agli affreschi, le pareti e le volte delle stanze e dei saloni del piano nobile sono magistralmente decorate dai ricchi stucchi di due artisti luganesi, che agli inizi del Settecento operavano presso la Repubblica di Venezia: Abbondio Stazio e Carpoforo Mazzetti, detto Tencalla. In particolare, nel casino del quarto piano, allora destinato a luogo d’incontro e di svago per il conte Sagredo e oggi sede di due suite, si può ammirare la qualità eccezionale delle opere dei due ticinesi, realizzate grazie al sapiente utilizzo di diversi livelli di rilievo e colorati con tinte tenui, quasi pastello. Il valore degli affreschi, delle tele, degli stucchi e di tutte le opere d’arte conservate all’interno dell’hotel Ca’ Sagredo è tale che l’edificio è stato dichiarato monumento nazionale.

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