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Attribuito a Rino Pennucci, Chef dell’Hotel Regency, il Premio Artusi assegnato dalla Provincia di Firenze

Di Job in Tourism, 24 Ottobre 2003

La celebrazione tenutasi per il secondo anno consecutivo all’Hotel Regency di Firenze in onore del celebre gastronomo Pellegrino Artusi, nato a Forlimpopoli ma per lunghi anni residente nel capoluogo toscano, è stata anche l’occasione per premiare con una medaglia d’oro assegnata dalla presidenza della Provincia Rino Pennucci, executive chef del ristorante relais “Le jardin”.
Pennucci ha poi preparato il buffet organizzato al Regency dal capo ricevimento Sabrina Bisconti, che lo ha preparato seguendo le ricette del gastronomo con il quale condivide oltre al nome anche il talento e l’amore per la cucina.
“Sicuramente l’Artusi è tra i libri più famosi sulla cucina italiana – ha affermato il giovane direttore del Regency, Andrea Luri – e con circa 800 ricette ha servito da ispirazione per molti. La scelta di premiare il nostro chef non è stata casuale, la cucina di Rino Pennucci percorre come quella di Artusi un po’ tutta Italia, anche se, essendo a Firenze, ci possiamo vantare di avere un’ottima scelta di cucina toscana classica, dove le uniche variazioni rispetto alle preparazioni originali sono nell’aver ridotto al minimo i grassi per rendere ogni portata più leggera abbreviando anche i tempi di cottura per mantenere intatto il vero sapore degli ingredienti, cosa fondamentale per una cucina così saporita”.
“È un riconoscimento molto importante”, ha aggiunto Pellegrino Pennucci. “Essere premiato da un pubblico esigente che condivide la mia stessa passione per la cucina è molto gratificante. Queste iniziative sono molto positive perché si propongono in maniera serena aprendo le porte delle cucina a tutti senza nascondersi dietro ad atteggiamenti pomposi che portano dei potenziali appassionati ad allontanarsi dal nostro mondo. Il mio approccio è l’opposto, tengo moltissimi corsi di cucina grazie anche a un pacchetto creato apposta per gli ospiti dell’albergo dove poi ai miei allievi, che sono composti da un pubblico eterogeneo, oltre all’atto pratico del cucinare insegno anche come comprare la merce e che vini abbinare con quello che cucineremo. Una volta finita la preparazione mangiamo tutti insieme il nostro prodotto. In cucina si crea una sinergia e un rapporto non comune ed è per me una grande soddisfazione e un piacere riuscire a introdurre chi non è del settore in questo bellissimo mondo”.

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