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Atahotels guarda al mercato del futuro: Siglato un accordo con la cinese Btg-Jianguo

Di Marco Beaqua, 23 Ottobre 2014

Prosegue la corsa dell’ospitalità italiana alla conquista di un mercato appetibile come quello del Paese di mezzo. È questa la volta del gruppo Atahotels, che ha recentemente perfezionato un accordo con la cinese Btg-Jianguo Hotels & Resorts (90 alberghi complessivi nell’ex Celeste impero). L’intesa è finalizzata, tra le altre cose, a intercettare un’ampia quota del flusso di turisti provenienti dal Paese di mezzo previsti per Expo 2015 e per gli anni a venire. Oggetto della partnership, otto strutture cinesi e otto italiane. In questi ultime, in particolare, sarà introdotta una proposta ristorativa ad hoc di menu orientali. Ma l’accordo prevede anche l’esposizione e la pubblicazione, online e offline, dei rispettivi brand, nonché l’avvio di programmi congiunti di formazione, promozione enogastronomica e fidelizzazione.
Interpellato a margine della presentazione della nuova intesa, Gian Luca Santi si è detto contento dei risultati ottenuti dalla compagnia ereditata da Unipol con l’acquisizione di FonSai. Il presidente Atahotels e direttore generale area immobiliare di UnipolSai, cui fa capo il gruppo alberghiero, ha parlato, in particolare, di «risultati industriali quasi accettabili», per una situazione migliorata rispetto agli esercizi precedenti, che dovrebbe stabilizzarsi definitivamente nel corso del 2015: «Questa è una società che può creare valore». Un vero e proprio dietrofront del gruppo Unipol, rispetto alle ventilate intenzioni di cedere Atahotels? Oppure semplici dichiarazioni di facciata per mettere meglio in vetrina l’articolo? Solo il tempo ce lo potrà dire.

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