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Astoi rinnova il direttivo

Di Mati Pignatelli, 28 Aprile 2008

Giro di poltrone in Astoi (Associazione tour operator italiani). L’assemblea ordinaria, svoltasi a Milano lo scorso 11 aprile nella splendida cornice di Palazzo Reale grazie anche alla collaborazione con l’assessorato al turismo del comune meneghino, ha visto, infatti, il rinnovo delle cariche alla guida dell’associazione.
In particolare, è Roberto Corbella, cofondatore di Cts (pioniere del turismo giovanile), a succedere alla lunga e proficua presidenza di Giuseppe Boscoscuro, in carica dal 2001.
Numerosi i temi a cuore del nuovo presidente: dalla distribuzione ai rapporti con le associazioni del consumo, senza dimenticare le problematiche legate all’Iva che rendono, secondo quanto sostiene lo stesso Corbelli, il rilancio dell’incoming un vero e proprio percorso a ostacoli. Il minimo comun denominatore di azioni e gestione dell’Astoi di Corbella in tutti questi campi così differenti tra loro sarà il dialogo: una chiave di volta necessaria ad affrontare con il giusto spirito di collaborazione fra tutti gli attori del comparto un momento storico fra i più delicati per il turismo italiano. Una strategia che può essere riassunta in un’unica battuta: grande ascolto e interlocuzione con tutti i pubblici di riferimento.
«Nel nostro comparto è determinante, inoltre, il ruolo svolto dall’innovazione» aggiunge Corbella. «La formazione e la professionalità dei nostri operatori sono perciò i veri tesori da custodire e allevare per affrontare la concorrenza agguerrita dei tour operator internazionali e seguire l’orma dei passi compiuti fino a ora dalla nostra associazione: la mia presidenza si porrà perciò in un’ottica di continuità rispetto alla gestione precedente, con l’obiettivo di condurre Astoi verso obiettivi importanti per il mondo delle imprese italiane del turismo, che, confezionando itinerari e soggiorni, rispondono al desiderio di viaggio degli italiani, sempre vivo nonostante il delicato momento economico».
Tra i piani del neopresidente un ruolo cruciale assume anche il rapporto con le istituzioni: l’idea è quella di intensificare ulteriormente le relazioni già proficuamente instaurate durante la passata direzione con alcuni organi di stato come, per esempio, il ministero degli affari esteri. Altro obiettivo strategico è poi rappresentato dal rapporto con l’Osservatorio parlamentare sul turismo che, in qualità di naturale portavoce delle istanze dell’industria dei viaggi nei confronti delle istituzioni, potrà far finalmente percepire l’effettiva rilevanza del settore per l’economia nazionale. Il tutto anche in un’ottica di potenziamento del ruolo che Astoi intende svolgere sullo scenario italiano. Sulla scia dei rapporti istituzionali e all’insegna della trasparenza proseguiranno, inoltre, le attività di lobbying tipiche di ogni organo associativo.
Ma non solo: saranno pure incentivate le politiche di collaborazione con le associazioni internazionali, come, per esempio, quella con Ifto (international federation of tour operators), a cui Astoi aderisce fin dalla fondazione.
Corbella giunge, infine, alla presidenza forte di una grande conoscenza delle questioni relative ai vettori aerei. È stato, infatti, per lungo tempo responsabile del gruppo di lavoro Astoi dedicato a tale comparto. Inoltre, la sua ultratrentennale esperienza operativa nell’industria del turismo gli consente di approcciare il suo incarico alla presidenza con una spiccata positività e con la consapevolezza, maturata sul campo, che il “fare squadra” sia il collante necessario per far sì che un’associazione come Astoi possa proseguire lungo il suo percorso di proficuo supporto ai protagonisti del tour operating italiano.
«Oggi il mercato del turismo è in costante divenire» conclude Corbella. «Occorre, perciò, applicare una strategia coesa e volta a un solo e ultimo fine: il rilancio dell’industria dei viaggi italiana. In un panorama affetto da schizofrenia e disordine, Astoi deve restare un punto di riferimento per il comparto, lavorando per far compiere al nostro turismo il salto di qualità necessario a renderlo nuovamente competitivo sul panorama internazionale».

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