La Borsa del turismo mediterraneo, all’ottava edizione, tenutasi a Napoli a inizio aprile, si colloca tra le manifestazioni turistiche più significative del Mezzogiorno.
I padiglioni della Mostra d’oltremare hanno vissuto l’evento in spazi ben distribuiti; l’ente dispone di nove padiglioni per 40 mila metri quadrati coperti e 30 mila scoperti e la manifestazione è stata ospitata in 16 mila metri quadrati. Gli espositori sono stati circa 500, i visitatori professionisti 15 mila, i buyer stranieri oltre 100, gli operatori incoming 500.
Quest’anno la grande novità è stata rappresentata dalla presenza di un folto numero di espositori asiatici e, particolarmente, cinesi.
A volte si è vittime delle proprie suggestioni; era la prima volta che visitavo questa manifestazione e mi aspettavo un evento sottotono (non so perché) ma è stato sufficiente varcare l’ingresso per percepire l’atmosfera vivace che permeava i padiglioni. Gli stand erano ben strutturati e i visitatori numerosi, la documentazione chiara e le persone gentili.
La nota negativa è stata il workshop “Bmt incentive & congressi” che più di un operatore mi ha confidato sia stato confuso: troppi visitatori accalcati con la quasi impossibilità di operare, e il tutto a pagamento. Probabilmente è stato vittima del proprio successo; esperienza per il futuro.
Tra gli eventi collaterali da segnalare un seminario sul mercato giapponese organizzato da Japanitaly e un convegno tenutosi la domenica, organizzato dal consorzio Euroexchange, su un tema più vicino a Job in Tourism, dal titolo “I giovani e il turismo: nuove tendenze e canali d’accesso”, nel corso del quale si sono tracciati percorsi per l’inserimento dei giovani nel processo lavorativo; tra gli altri oratori hanno parlato Riccardo Laudadio che ha fornito elementi sull’istituto degli stage formativi e Francesco Lavoro che ha delineato l’attuale normativa sul lavoro venutasi a delineare con l’adozione della Legge Biagi.
Naturalmente, come in tutte le cose nel nostro Paese, non potevano mancare le polemiche e se ne ha la conferma anche visitando il sito ufficiale della manifestazione www.bmtnapoli dove si legge: “Il rifiuto di appoggiare il nostro workshop espresso dall’Enit non ci ha creato alcun disagio ma molta perplessità sull’utilità dell’ente per la nostra categoria. Abbiamo selezionato autonomamente gli operatori da invitare e siamo preoccupati solo dalla grande risposta che si è avuta, tale da metterci in difficoltà nella sistemazione di tanti ospiti nelle strutture ricettive della nostra area. Si è creata addirittura una lista di attesa di quanti vorrebbero essere presenti alla Bmt e restano in attesa di una conferma. A favorire il boom di richieste di partecipazione a un’edizione Bmt che si annuncia dai grandi numeri (si prevedono oltre 500 operatori nell’area espositiva), è stato l’avvio delle procedure di iscrizione anticipata a ottobre: diversamente da quanto faceva l’Enit che cominciava a pensarci solo a febbraio, dopo la Bit, commenta De Negri (Angelo De Negri, presidente della Borsa mediterranea del Turismo; N.d.r.)”.
Appuntamento all’anno prossimo, per una verifica.
Anche l’Oriente a Napoli
Di Antonio Caneva, 30 Aprile 2004
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